Differenza tra centri per la stampa di foto

S8un3no

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Ma innanzitutto cominciate a portare i TIFF al centro di stampa!!!
Se non stampano quelli....beh cambiate centro stampa!!!
Poi che anche coi TIFF escano diverse le foto....beh... il problema non si risolve finchè non si comunica con lo "stampatore" di turno che deve esattamente dirci dove sbagliamo!
 

Artal

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La stampa delle foto è una questione spinosa! :bash:
Per esperienza posso dire che non è tanto il formato, il jpeg va benissimo è più facile che facciano danno con formati più pesanti.
E' importante più che altro salvare l'immagine con tanto di profilo colore, altrimenti le macchine per la stampa devono improvvisare e sbagliano, srgb va benissimo.
Per quanto riguarda il processo chimico è vero, si usa lo stesso processo della pellicola ma impressionando il foglio con delle luci rgb per creare l'immagine, ma il profilo colore è comunque fondamentale per il risultato giusto
 

Fearless

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Artal quindi ci stai confermando che esistono stampanti fotografiche che fanno ancora tutto col processo chimico?
Beh... non sapevo!
Se lo fa con le luci il processo è ottico non chimico! Vorrei capire pure io visto che è la prima volta che sento parlare di una stampa del genere
 

linda

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cavolo che differenza! :confuso:
io ho provato diversi centri di stampa, sia online che fisici, ma non ho mai avuto di questi problemi...un paio di volte è capitato con colori diversi ma sono stati casi isolati, lo stesso centro la volta dopo mi ha dato foto corrette!
 

Mr.Kaos

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Cavolo enzo...ha ragione Roberto... la differenza è abissale!
Io, te lo dico in tutta sincerità, questi test non li ho mai fatti e andando a stampare in un unico posto ho notato delle piccole differenze rispetto all'originale ma per quanto riguarda il contrasto (maggiore nella stampa) ma non sulla temperatura colore... Che qui sembra completamente sballata! :eek:

Ho messo anche io un "mi piace" sia per l'importanza di trattare quest'argomento...sia per il fastidio che ti sei preso a fare il test e condividere con noi i risultati.
Però, purtroppo, non so proprio a cosa sia dovuto tutto ciò.
(e spero non arrivi il solito "geniaccio" di turno a dire che i monitor non sono calibrati bene perchè SICURO al 100% non si tratta solo di quello)

Per quanto riguarda questo fantomantico "processo chimico"...boh...
O il negoziante dove sei andato ha una stampante molto particolare....oppure non sa manco lui quello che dice e immagina che dentro la stampante ci siano gli addetti allo sviluppo della pellicola! :confuso:
Ovviamente parlo da persona molto ignorante in materia (purtroppo con le foto è sempre un cavolo di mistero per stampare in maniera perfetta) quindi anche io attenderò con ansia le risposte di utenti più esperti! E seguo la discussione!
Scusami come si fa a calibrare il monitor ??
 

Aries Mu

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Pregherei comunque ad aries e a wolf di intervenire a riguardo visto che loro al contrario di enzo e di me ne hanno viste passare di stampe sotto ai ponti!
caro Roby, purtroppo ne so poco o niente a riguardo, mi spiace...! :(
l'unico che può dire qualcosa a riguardo è Mastro Wolf! :timido:
 

Artal

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Artal quindi ci stai confermando che esistono stampanti fotografiche che fanno ancora tutto col processo chimico?
Beh... non sapevo!
Si esistono stampanti, anche se forse sarebbe più corretto chiamarli ingranditori, che fanno si che il processo di stampa sia chimico, identico a quello che si usa per la pellicola. Il procedimento si chiama stampa Lambda.
Se lo fa con le luci il processo è ottico non chimico! Vorrei capire pure io visto che è la prima volta che sento parlare di una stampa del genere
In realtà non è solo ottico, anche quando si lavora in pellicola si passa prima da un processo ottico e poi chimico.
In quel caso l'immagine viene proiettata sulla carta fotografica grazie ad una luce che passa attraverso il negativo, poi la carta viene sviluppata chimicamente in modo da rendere visibile e poi fissare l'immagine latente.
Nel digitale il procedimento è il medesimo, solo che non si proietta più la luce attraverso il negativo ma con 3 laser colorati (uno per ogni canale RGB) che impressionano la carta in base ai valori del file digitale, per poi svilupparla chimicamente nel modo tradizionale.
 

Wolf

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Scusate il ritardo ... non mi ero accorto che mi avevate chiamato in causa, comunque Artal è stato molto preciso nel chiarire il processo "chimico" dell'ingranditore Lambda, anche se tale sistema viene usato soprattutto per stampe di arte (vedi riproduzioni di quadri e affreschi visto che può arrivare a 500 metri quadri di stampa, oppure per foto d'autore) anche visto il costo, perchè sono totalmente prive di retino tipografico, normalmente vengono anche plastificate per garantire una maggior durata nel tempo.
vediamo di fare qualche considerazione .... Enzo ... torna da quegli sciagurati e fatti ridare i soldi !!!!
punto primo un "fotografo" che sostiene che non serva il profilo colore (al limite potrebbe supporre che tu sappia benissimo che non gli hai portato un AdobeRGB, ma un sRGB, se tu non chiedi nulla potrebbe altresì dedurre che di foto non ne capisci molto quindi farà di testa sua :(, ma se sei tu a chiederglielo.... beh dovrebbe quantomeno evitare di fare figuracce citando frasi a caso, anche se nel 99% dei casi si portano a stampare in sRGB) e lo stampatore se ne dovrebbe accorgere sia dai dati EXIF che dall'immagine sul suo monitor calibrato, quindi al limite doveva dartelo lui il profilo ICC che avrebbe usato il laboratorio in abbinamento al tuo monitor .
Un profilo ICC può definire diverse mappature, secondo l'intento di rendering, queste mappature permettono di scegliere la corrispondenza migliore possibile del colore e la rimappatura dell'intero campo di colore per permettere una migliore corrispondenza tra gamut differenti, (ti posto sotto una immagine di esempio per far capire meglio il gamut) che sarebbe in parole povere quella corrispondenza più vicina ai colori reali.
Quando un colore non può essere descritto da un certo modello di colore, si dice che, rispetto a quel modello di colore, è fuori gamma (o fuori gamut: out of gamut in inglese).
Detto questo si capisce bene che è molto importante "dire" alla stampante quale corrispondenza di colori vogliamo sia applicata, e come glielo diciamo ? con il profilo ICC, bene tutto questo se stampiamo a casa, perchè se portiamo le foto al laboratorio non ci interessa sapere con cosa stampano e con quali profili.
Faccio un esempio, c'e' un'azienda online che stampa foto, fotolibri, gadget e quant'altro ... bene se si va a vedere nei suoi servizi, addirittura mette in download il loro profilo ICC per poter tarare il monitor con una loro prova di stampa, a quel punto quando gli si mandano i file per la stampa si avrà la certezza che saranno "reali" a quelli che noi abbiamo messo a monitor.
Vi riporto anche il loro commento :
"La calibrazione del monitor è un operazione che produce gli effetti desiderati solo se si opera in un circuito chiuso. La sola impostazione del profilo ICC è abbastanza ininfluente se non si tara l'hardware di visualizzazione (il monitor) in base alla reale uscita di stampa. Ecco dunque l'importanza di avere un test di stampa prodotto dalle nostre unità al fine di ottenere il minor gap possibile tra visualizzazione e output. L'importanza del profilo è secondaria rispetto a ciò che si visualizza a monitor: in assenza di uno spettrofotometro, l'unica operazione da effettuarsi è quella di intervenire direttamente sull'hardware (settaggi monitor) al fine di allineare la visualizzazione con l'uscita (test di stampa), solo in questo modo si avrà la chiusura di un circuito di allineamento. Anche in presenza di uno spettrofotometro l'unico allineamento che ha senso è quello eseguito su un test da noi eseguito."
decisamente più serio di tanti laboratori non credete ?


quindi ... per tornare alle stampe di Enzo, mi sembra di tornare indietro nel tempo quando litigavo con il mio laboratorio che stampava bene nel 90% dei casi, poi mi ha toppato un 70x100 di una ferrari f40 stampata da diapositiva 6x6 (su cibachrome costosissima tra l'altro) e per non ristamparmela sosteneva che il "negativo" era già cosi .... immaginate cosa non gli ho detto quando ho portato la diapositiva ... :flame: (per la cronaca al 4° tentativo il rosso era veramente quello ferrari)
Mamma mia mi sono reso conto adesso che ho scritto anche troppo .. magari anche qualche strafalcione, ma vista l'ora è comprensibile ... ;)

bene concludendo, per adesso ... (sulle stampanti da acquistare per fare tutto da soli magari ci torniamo dopo), dire che il profilo colore è sRGB va benissimo, ma la stampa cosi come l'hanno fatta a te è l'equivalente di avere uno stampatore daltonico, con 8 diottrie in meno e con un occhio di vetro
 

Fearless

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Ho trovato questo sito dove parlano della stampa laser a lambda:

http://www.centerchrome.it/lavorazioni/82-stampa-lambda.html

- Però ora sto facendo confusione, ma allora queste stampanti a lambda, hanno qualcosa in comune con le normali stampanti laser che si possono acquistare nei centri commerciali?

- Altra domanda, se si lavora con adobe RGB e loro stampano in sRGB succede il problema che molti colori potrebbero essere fuori gamut giusto? Quindi tramite il profilo ICC dobbiamo creare delle corrispondenze tra le terne, ho capito bene?

- Quanto parli di spettrofotometro, intendi il calibratore, oppure proprio un aggeggio che misura la lunghezza d'onda della luce?

- Alla fine, dove si può fare una buona stampa? Sua una tampante inkjet di qualità casaling, in un centro di sviluppo con un plotter, a 4/8/12 colori? Con una stampante a lambda? Il fotografo attento a chi dovrebbe affidare le sue stampe?

- E infine...Il sito serio a cui fai riferimento è: http://www.ilfotoalbum.com/?

Ragazzi trovo questi argomenti di una importanza che tende a +oo, quindi non facciamo morire questa discussione!
 
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