Ciao Alex,Bella discussione e tanti spunti, forse perché in questo periodo la sento veramente mia.
In particolare ritrovo in questa frase di Marco il muro virtuale su cui mi sto letteralmente spaccando la testa:
E' esattamente lo scoglio su cui mi trovo arenato e da cui tento di riprendere il mare aperto.
Dopo un periodo di scatti sfrenati in cui mi sembrava impossibile non prendere in mano la reflex è da qualche tempo che mi sento bloccato, riguardo le mie foto e vedo degli esercizi, a volte riusciti meglio a volte peggio ma degli esercizi, non riesco a trovare un filo conduttore e probabilmente vista la gioventù del mio ingresso nel mondo della fotografia è assolutamente normale che sia così.
Tuttavia non riesco ad immaginare di passare i prossimi anni a scattare l'ennesimo paesaggio, l'ennesima alba, l'ennesimo tramonto, l'albero, la barca sulla spiaggia ... ho quasi un rigetto fisico e questa cosa mi coglie impreparato perché arriva in maniera davvero inaspettata ed improvvisa.
Il nodo dei miei dubbi nasce proprio da questo: contenuti credibili.
E, attenzione, non parlo nell'ottica di uno che "vuole sfondare", non me ne frega nulla, già faccio fatica ad utilizzare le due mezze piattaforma di condivisione che uso, figuriamoci ... ma parlo di raccontare qualcosa, trovare uno o più fili conduttori che possano dare un senso, a me stesso in primis, allo scattare ed esprimermi attraverso la fotografia.
Sicuramente credo la strada possa essere quella di un progetto, che non sia scattare 365 fotoinguardabilitanto per dire che ho scattato una foto al giorno, ci sto riflettendo e spero di trovare presto la chiave per trovare nuovi stimoli in qualche cosa di *personale* ... che parolone ...
Ah la foto in oggetto all'inizio non l'ho capita, poi dopo aver letto la spiegazione l'ho trovata geniale, quindi al primo colpo d'occhio non ho funzionato io.
Devo dire che il tuo post mi è piaciuto particolarmente in quanto mi ci sono ritrovato e mi ci ritrovo tuttora.
E credo che saranno in tanti dei fortunati che lo leggeranno a rifletterci su o a ritrovarsi.
Il "blocco" creativo è un passaggio obbligato del percorso artistico col quale ognuno di noi (ovviamente nel nostro piccolo) è obbligato a confrontarsi ... più volte ...
Se penso a tutti i progetti che ho imbastito nella mia mente poi abortiti senza neppure uno scatto di otturatore, o che ho iniziato e poi lasciato per strada ...
Eppure, in un certo senso, il "blocco" è un amico ... un amico schietto e sincero che ti dice di pensare, aprire la mente, levare i blocchi e ti porta in ogni caso ad arricchirti ...
Quanto scrivi "non riesco ad immaginare di passare anni a scattare l'ennesimo paesaggio, l'ennesima alba, l'ennesimo tramonto, l'albero, la barca sulla spiaggia" ... magari nel tuo inconscio stai già pensando di non poterlo fare come l'hai fatto sinora ....
Io sono convinto ... o meglio ... (io non ho inventato e mai inventerò niente e non sono un filosofo!!) ... anni di lettura di libri di fotografia, saggi, siti internet, foto, discussioni ... mi hanno convinto che conta molto più del soggetto ... come lo fotografi - come lo interpreti - come lo racconti agli altri
Facciamo un parallelismo con l'arte maestra ... la pittura.
Per secoli il ritratto è stato (ed è ancora) uno dei pezzi più gettonati .. d un ritratto è sempre la stessa cosa .. il pittore, la tela e la/il modella/o dall'altra parte ....
Solo che nel medio evo non c'era profondità ... poi è arrivato un tale che ha fatto della "luce" sui soggetti una cosa sublime, ed ancora più recentemente un altro tipo che metteva un occhio di fianco ad una bocca ed un'orecchio sotto l'altro occhio ... e così via
Quindi non preoccuparti ... ed approfitta dei momenti di pausa per liberare la mente e fotografare "random" anche cose che non hai mai ripreso ... tutto torna utile al momento giusto.
Un abbraccio
