Battesimo

[Enrico77]

Mi è stato chiesto di occuparmi delle foto al battesimo del mio nipotino e la cosa mi sta dando qualche preoccupazione perchè:
-è il primo incarico "ufficiale" e per quanto il mio futuro cognato neghi la cosa, sono certo che si aspetti una grande performance!
-è la prima volta che affronto le luci di una chiesa (vetrate colorate, raggi di sole e controluce) e che mi muovo in prima linea.
A corredo della mia A37 ci sono:
-Una sola batteria
-Sony 18-55 di serie
-Minolta 28 F2.8
-Sony 50 F1.8
-Minolta 70-210 F4 Beercan
-Minolta 100-300 F4.5 - 5.6

Le situazioni sono 3:
-Fuori dalla chiesa e dal ristorante
-In chiesa
-Al ristorante

Voi cosa usereste per non fare troppi cambi di lente?
Durante i momenti clou della cerimonia consigliate gli scatti a raffica?
Il flash a bordo è da evitare?

Grazie in anticipo per la collaborazione

 

[PDBzone]

Per prima cosa ci vuole organizzazione mentale, ovvero devi sapere i momenti in cui devi scattare e come lo farai.

Inizi fuori dalla chiesa? Bene, arrivi già preparato, sapendo con quale obiettivo lo farai e con le impostazioni reflex già preimpostate in linea di massima.

Se puoi fai un sopralluogo per sapere come si comporta il sole e, quindi, quali sono le location migliori dove fare convogliare le persone interessate.

Stesso sopralluogo in chiesa per scoprire i punti in cui la luce è a favore, se e in quali casi ti servirà il flash e per decidere quale obiettivo usare. In certi frangenti (le prime volte) le cose possono essere un po' concitate e non sempre si riesce ad avere il tempo e la freddezza per prendere decisioni azzeccate. Inoltre, avendo tu un solo corpo macchina, devi saperti muovere con anticipo.

Studiati la cerimonia. Devi conoscere in quale punto della chiesa trovarti prima che quella data parte di cerimonia inizi.

Se non puoi alzare troppo gli iso e non ci stai con i tempi, sottoesponi di uno stop e aggiusta poi in pp.

Se hai problemi con i tempi tendi ad usare focali corte, così da abbassare i tempi di sicurezza.

Il flash lo puoi usare, ma solo se serve, perché poi in pp, se non usato come si deve, può creare più di un problema.

Userei solo obiettivi autofocus.

Cura di avere foto di sintesi (chiesa con invitati), ritratti a persona intera, mezzi busti e primi piani.

Se ti fa sentire più sicuro puoi scattare a raffica, ma attento al flash e alla batteria.

Mettiti d'accordo con il prete: ce ne sono alcuni che tritano la fava se prima non li lisci un po'.

Schede di memoria a volontà.

Direi che una seconda batteria ti ci vorrebbe proprio.

... Poi, dalla seconda volta in poi, saprai esattamente come fare e non ci sarà neppure più tensione

 

[Enrico77]

Se non puoi alzare troppo gli iso e non ci stai con i tempi, sottoesponi di uno stop e aggiusta poi in pp.

Questa dritta mi è piaciuta parecchio ; è il genere di ovvietà alla quale il niubbo non pensa.

Mettiti d'accordo con il prete: ce ne sono alcuni che tritano la fava se prima non li lisci un po'.

Ho scoperto che la chiesa è una struttura antica (buia come una cantina) trasformata in ecomostro negli anni 70, alla quale anni fa ho automatizzato l'impianto luce; c'è un touch screen in canonica, dal quale il prete seleziona le modalità di illuminazione del caso (funerale, matrimonio, ecc.) Ergo sono a cavallo! Qualche minuto prima forzerò manualmente tutte le accensioni, piegando a metà il contatore trifase da 12kW e costringendo la marmaglia ad indossare gli occhiali da sole

Sabato farò comunque un giro di perlustrazione per vedere se c'è abbastanza spazio per muoversi con il cinquantino, altrimenti sarò costretto ad usare soltanto il 18-55.

Ti ringrazio infinitamente per i consigli essenziali

 

[Enrico77]

Ho fatto il mio primo servizio in condizioni drammatiche: giornata plumbea e impianto luce in modalità fioca/funerale presidiato da suora dentro postazione MG...
Ho utilizzato principalmente il 28 e il 50 sottoesponendo di uno stop a ISO 800, ma il 50% degli scatti sono da buttare (complice anche l'inesperienza, la folla e la nonna iper galvanizzata costantemente in mezzo alle balle).
Che dire, non sono per niente soddisfatto ma mi ha rincuorato l'aver scambiato quattro chiacchere con due fotografe professioniste sconsolate, che come me sono tornate a casa con pochi scatti degni di essere messi su un album (mal comune, mezzo gaudio)