Esposizione controluce: misurazione spot, AEL e ricomposizione

gioffry

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Ciao,
vorrei capire come si comportano gli amici paesaggisti di questo forum per ottenere un'esposizione omogenea in scene contro luce.

Considerando le situazioni in cui è impossibile utilizzare un filtro GND (orizzonte a "grafico da terremoto" e non lineare), la soluzione che io adotto è quella di scegliere un punto del soggetto su cui effettuare una misurazione spot dell'esposizione, bloccarla, ricomporre e scattare.

Ci sono delle situazioni, però, in cui misurare l'esposizione sul soggetto (che in una scena contro luce si trova tra il fotografo e la fonte di luce) significa bruciare lo sfondo (o la porzione di cielo nel caso in cui il soggetto sia una catena montuosa, ad esempio).
In questi casi (ho letto da qualche parte ma non riesco più a reperire la fonte) molti effettuano la misurazione spot su un altro soggetto (un pezzo di prato, uno scoglio, un cumulo di neve), anche al di fuori della scena, sul quale l'incidenza della luce è gradevole; quindi bloccano, ricompongono e scattano.

Chi utilizza questa soluzione? Avete qualche scatto da farmi vedere in cui vi siete comportati in questa maniera?

Oppure, utilizzate altre soluzioni per risolvere il problema?

Grazie
 
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Fare semplicemente 3 foto con 2 stop di differenza l'una dalle altre non è più semplice =) ? Scegli il tono medio che vuoi avere quello è il punto 0. Poi fai -2 stop e +2 stop. Alle volte non basta e ne faccio 5 . -4 \ -2 \ 0 \ 2 \ 4. Ci si mette sicuramente molto meno tempo ed hai lo stesso risultato una volta montate.
 

gioffry

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Fare semplicemente 3 foto con 2 stop di differenza l'una dalle altre non è più semplice =) ? Scegli il tono medio che vuoi avere quello è il punto 0. Poi fai -2 stop e +2 stop. Alle volte non basta e ne faccio 5 . -4 \ -2 \ 0 \ 2 \ 4. Ci si mette sicuramente molto meno tempo ed hai lo stesso risultato una volta montate.
Si certo questa è la soluzione più semplice che però a volte (almeno personalmente) non mi da un risultato soddisfacente (la foto mi sembra piatta); in particolare (sempre a mio avviso) questa soluzione può essere utilizzata solo quando i piani sono 2.
Quando invece i piani sono più di 2 scatto, come dici tu, almeno 5 foto.
Questa ultima soluzione (a mio avviso) non è invece per nulla percorribile quando la scena oltre ad avere più piani è anche ricca di soggetti con illuminazione differente, ovvero con un'incidenza della luce differente (esempio un pò complesso in ordine inverso dei piani: cielo, sole frontale ma non centrale, montagna centrale davanti al sole che sta spuntando, una radura come piano intermedio a sinistra, un soggetto principale a fuoco in primo piano a destra, una albero-staccionata-varie_ed_eventuali sfocati in primissimo piano). In questo caso, sei obbligato a scegliere TU il tono medio della tua foto con una misurazione spot dell'esposizione; Voi, in una condizione del genere, come vi comportate, ovvero cosa utilizzate come tono medio?

P.S. rileggendo non sono certo di essere riuscito a spiegarmi :dubbio:, proverò a cercare online una foto per rendere meglio il contesto di composizione che intendo analizzare.

mi permetto di aggiungere qualche tag @Nomed @JChen @fianfian @Pinku
 
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Ho capito cosa intendi tu ma il mio workflow mi permette di ottenere quello che voglio da photoshop in quella situazione. Ogni raw porta con se almeno 2 stop di informazioni con 5 riesci a coprire grandi cose. Ne ho visti di scatti da 11 ma sinceramente li trovo troppo irreali. Credo che 7 sia il limite che io raggiungerei anche se ad'ora non ci sono mai arrivato.
 

Pinku

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Francesco, per situazioni complesse a livello di esposizione c'è poco da fare, non riuscirai mai, vista la limitata ampiezza tonale del sensore a gestire la situazione correttamente.
L'unica cosa è fare scatti multipli e fonderli successivamente in PP.
La cosa può essere fatta in due modi:
1. modo semplice: affidandoti alle funzioni standard o a software che già fanno tutto per te
2. modo meno semplice: facendolo a mano e applicando le regolazioni a seconda del tuo gradimento

Io di solito utilizzo il secondo metodo in quanto mi permette di gestire meglio il risultato finale.

Edit: di solito sono sufficienti 2 (massimo 3 scatti)

Aspettiamo però il parere di altri, magari imparo qualcosa di nuovo. :D
 

gioffry

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grazie ad entrambi per il passaggio.

Diego anche io oggi faccio esattamente come fai tu; però, siccome sono dell'avviso che meno PP si fa e meglio è (ma non per una questioen di "etica", bensì semplicemente perchè stare ore davanti al computer per sviluppare 30 file raw mi fa passare la voglia di fotografare) vorrei cercare di lavorare di più prima dello scatto (questa è una perdita di tempo che mi diverte) e meno a casa.

Per questo mi piacerebbe capire se qualcuno di voi lavora con la misurazione spot e quali sono i "recettori" che utilizza per puntare e trovare la corretta esposizione

EDIT:
ho trovato una foto online che all'incirca si avvicina a ciò che intendo comprendere.



  • metti caso che oltre gli alberi, magari sulla sinistra ci fossero anche delle montagne (così per complicare il gioco)
  • metti caso che il sole fosse nell'inquadrature (sempre per complicare il gioco)
  • metti caso che io volessi cogliere la corretta luce sulle spighe di grano e la corretta luce sul mulino
In casi del genere, a mio avviso, non è sufficiente utilizzare l'esposizione multipla ma si rende necessaria la misurazione spot. Se così fosse, voi dove puntereste?
 
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fianfian

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Sono daccordo con @Pinku e @Uradriendil , sostanzialmente il limite e' la gamma del sensore, e fare troppi scatti non serve più di tanto. O meglio per il risultato che poi si vuole ottenere.... anch'io mi fissavo certe volte di avere lo scatto perfetto, ma in questi casi la coperta e' sempre troppo corta.

Capisco che si preferisce avere lo scatto già in macchina e lavorare meno in post-produzione, ma in queste condizioni estreme, tra controluci forti e tanti stop di differenza tra chiaro e scuro non è sempre possibile.

Io mi comporto in modo diverso, se il soggetto od il luogo, so che posso rifotografarlo, mi studio bene qual'e' il periodo migliore e la posizione del sole nei vari mesi, per cercare la luce ideale, se la scena non posso rifotografarla, faccio qualche scatto di prova, e uso la classica impostazione dell esposizione, guardo lo scatto e l'istogramma, e cerco una media buona. Poi li va ad esperienza, conoscendo la propria macchina, e sopratutto come si comporta nell'elaborazione dei RAW, decido se stare dalla parte delle tonalità chiare o da quelle scure.

Privilegio nella maggiorparte dei casi le tonalita' chiare, in quanto le zone in ombra son sempre un pò più difficili, poi da schiarire senza generare rumore,o perdita di definizione.

Riguardo ai i filtri GND , quelli di tipo soft, aiutano quando hai più piani, e mettendone più di uno in sequenza, con altezze di sfumature e di gradazione diversa, si riesce a sistemare abbastanza anche con zone frastagliate (tipo montagne).
Questa soluzione ovviamente ha un costo, e poi piu vetri mettiamo davanti all obiettivo (seppur vetri di buona qualità tipo i Lee che ho) si incorre sempre in una leggera perdita di definizione, e la polvere che si attacca al filtro che poi bisogna rimuoverla in PP

Quindi sostanzialmente, filtri o meno, faccio qualche scatto di prova e poi faccio due esposizioni, e le elaboro, a volte se ho fatto a sensazione lo scatto bene, mi basta un esposizione sola, e in camera raw sistemo il tutto in meno di un minuto. Per invece altre cose più complesse, utilizzo od il pennello di regolazione di cameraraw, o il filtro Viveza2 della Nik Collection che ti permette di frse modifiche selettive, simili al pennello di regolazione di camera raw.

30 secondi di PP ? e non son stato li a mettermi a cercare la perfezione, ma già cosi rende meglio.
In fase di scatto, avrei sovraesposto, per fare piu chiaro il cielo, e poi diminutio le luci e ombre nelle zone chiare.
long-exposure-2.jpg



Qui se ci fosse stato il sole, avrei fatto in modo di avere bruciato solo la parte centrale del sole (mi sarei aiutato con , l'avviso dell espsozione, gia impostato in macchiana e guardado l'istogramma), e tutto il resto obbligatoriamente, lavovare il raw su luci, bianchi, e ombre e neri. Fin dove fosse possibile, il resto amen....
 
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Pinku

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metti caso che oltre gli alberi, magari sulla sinistra ci fossero anche delle montagne (così per complicare il gioco)
  • metti caso che il sole fosse nell'inquadrature (sempre per complicare il gioco)
  • metti caso che io volessi cogliere la corretta luce sulle spighe di grano e la corretta luce sul mulino
In casi del genere, a mio avviso, non è sufficiente utilizzare l'esposizione multipla ma si rende necessaria la misurazione spot. Se così fosse, voi dove puntereste?
La misurazione spot in questo caso ti serve proprio per effettuare degli scatti multipli più corretti possibile, scatti che poi dovrai inevitabilmente fondere.
Inoltre, come dice Marco, è sempre meglio sovraesporre, infatti il sensore delle reflex non ha una distribuzione dei livelli lineare come quella dell'occhio umano (vedi link), ma è compressa nelle tonalità scure a vantaggio di quelle chiare.
L'esposizione a destra ti da quindi la possibilità di recuperare maggiori informazioni in PP, cosa che non è sempre fattibile esponendo a sinistra.
 

gioffry

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Grazie davvero @fianfian mi è stato molto utile sia il primo che il tuo secondo intervento. E grazie @Pinku per la spiegazione sul sensore.

Quindi nessuno eccetto il sottoscritto, in una situazione come quella di sopra, avrebbe misurato spot le spighe di grano e ricomposto la scena aumentando l'esposizione di mezzo stop?
 

Nomed

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Non sono molto specializzato nella paesaggistica, ma applico lo stesso approccio che uso nelle fotografie normali. Anche io cerco di limitare il più possibile la post produzione, sia per risparmiare tempo (e poter avere più tempo per fare fotografie) sia perché non mi piacciono le immagini dove si nota un intervento più esteso di ritocco e correzione. Sono pochissimi infatti i casi dove ho usato il bracketing o l'hdr per comporre un'immagine fuori dallo studio. Non dico che è giusta o sbagliata come tecnica, solamente a me non piace.

Nel caso della fotografia del mulino il primo esempio mi piace come contrasto, trasmette l'arrivo di una tempesta (o tipo quando il mega ufo sbarca sulla terra e sta iniziando a coprire il cielo! :p)

Io utilizzo quasi sempre la misurazione spot, in un caso del genere avrei prima di tutto misurato sulla porta bianca del mulino, ma anche la parte illuminata dell'erba potrebbe essere un'alternativa.

In alcune situazioni altrimenti inizio con l'esporre il cielo, per capire quanto è la differenza di contrasto, e poi cerco se riesco a trovare un'esposizione che mi dà abbastanza informazione (aiutandomi anche con l'istogramma). Nella foto del mulino è più semplice la situazione perché è al tramonto e la differenza tra zone d'ombra e zone di luce è minore.

Il file raw comunque conserva sempre più informazioni come hanno detto tutti, quindi se trovi un equilibrio un po' sovraesposto, al pc puoi di solito aggiustare l'immagine recuperando l'informazione che si perde nella jpg e aggiustando toni e contrasti.

I fotografi paesaggisti che più ammiro sono quelli che già in camera riescono a ottenere la foto quasi definitiva e che per raggiungere questo traguardo studiano una scena così bene che imparano a conoscere in quale ora e in quale stagione il paesaggio che vogliono immortalare è illuminato come loro immaginavano la fotografia.
 

gioffry

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Grazie @Nomed.
Ti ho taggato perché sapevo di non essere l'unico a fare questo ragionamento.
Una sola domanda: perché avresti preferito la misurazione sulla porticina, con quale criterio? Grazie
 

Nomed

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Una sola domanda: perché avresti preferito la misurazione sulla porticina, con quale criterio? Grazie
Solo perché è di una tinta unica ed è sulla scala di grigi, quindi prevedo più facilmente di quanto dovrei compensare, con le superfici colorate e che hanno più dettagli la misurazione potrebbe essere più consistente.

Ma comunque sfrutto tanto il liveview o la revisione delle foto che scatto via via per valutare l'esposizione (e l'istogramma per essere sicuro di non fare macelli :p).
 

gioffry

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Solo perché è di una tinta unica ed è sulla scala di grigi, quindi prevedo più facilmente di quanto dovrei compensare, con le superfici colorate e che hanno più dettagli la misurazione potrebbe essere più consistente.
Io invece ho sempre pensato di utilizzare il criterio della luce (per essere più precisi dell'incidenza della luce) più bella (che in questo caso mi sembrava sulle spighe).
Proverò a fare dei test misurando tinte uniche.
 

fianfian

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I fotografi paesaggisti che più ammiro sono quelli che già in camera riescono a ottenere la foto quasi definitiva e che per raggiungere questo traguardo studiano una scena così bene che imparano a conoscere in quale ora e in quale stagione il paesaggio che vogliono immortalare è illuminato come loro immaginavano la fotografia.
Concordo al 100%, è proprio come ho scritto nel messaggio precedente, se ho modo di rifotografare la scena, la studio per bene e non serve chissà che elaborazione ecc ecc, perche' mi troverò in una condizione di luce studiata a tavolino.

Grazie davvero @fianfian mi è stato molto utile sia il primo che il tuo secondo intervento. E grazie @Pinku per la spiegazione sul sensore.

Quindi nessuno eccetto il sottoscritto, in una situazione come quella di sopra, avrebbe misurato spot le spighe di grano e ricomposto la scena aumentando l'esposizione di mezzo stop?
Personalmente no, come dicevo prima, scatto in modalità valutativa standard,

e poi concordo con quanto scrive Uradriendil

Io assolutamente no. Dal raw ho tutto ciò che voglio.
 
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fianfian

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La misurazione spot in questo caso ti serve proprio per effettuare degli scatti multipli più corretti possibile, scatti che poi dovrai inevitabilmente fondere.
Inoltre, come dice Marco, è sempre meglio sovraesporre, infatti il sensore delle reflex non ha una distribuzione dei livelli lineare come quella dell'occhio umano (vedi link), ma è compressa nelle tonalità scure a vantaggio di quelle chiare.
L'esposizione a destra ti da quindi la possibilità di recuperare maggiori informazioni in PP, cosa che non è sempre fattibile esponendo a sinistra.
Concordo, inoltre quell' esempio e' fatto considerando un RAW a 12 bit, le macchine più recenti sono a 14bit, e se non erro ce ne sono anche a 16

RAW a 12 bit = 4096 livelli di luminosità
RAW a 14 bit = 16384 livelli di luminosità

Con un raw a 14 bit rispetto ad un 12 si ha 4 volte di più livelli di luminosità, il che permette una lavorazione migliore.
 
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gioffry

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Concordo, inoltre quell' esempio e' fatto considerando un RAW a 12 bit, le macchine più recenti sono a 14bit, e se non erro ce ne sono anche a 16

RAW a 12 bit = 4096 livelli di luminosità
RAW a 14 bit = 16384 livelli di luminosità

Con un raw a 14 bit rispetto ad un 12 si ha 4 volte di più livelli di luminosità, il che permette una lavorazione migliore.
Interessante ...
 

bebboy

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Io ho una scarsissima esperienza nella paesaggistica,prendete le mie domande come semplice spunto riflessivo....ma perché dannarsi per ottenere una scena con tutti gli elementi correttamente esposti??
Perché contrastare la calda velatura di un tramonto che prepara i dettagli al riposo notturno??
Da chitarrista fallito ho imparato che se non puoi evitare "un'errore"...meglio accentuarlo !
E voi rispondere te..."ci sarà un motivo per cui sei un chitarrista fallito!!":rotfl::rotfl:
 

gioffry

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ma nessuno, credo, sia di opinione diversa dalla tua :corna:; infatti il punto è rendere la fotografia quanto più fedele alla realtà vista con l'occhio umano
 

Pinku

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ma nessuno, credo, sia di opinione diversa dalla tua :corna:; infatti il punto è rendere la fotografia quanto più fedele alla realtà vista con l'occhio umano
La differenza è peró sostanziale ed è la vera causa del problema.
Ovvero che l'occhio umano è molto più evoluto di qualsiasi reflex.
La soluzione è quindi cavarsi un occhio e metterlo al posto del sensore! (un consiglio, scegliete quello che usate di meno)

A parte gli scherzi e rispondendo a bebboy dico che ci sono situazioni e situazioni e soprattutto visioni e visioni.
Ognuno vede nello scatto un qualcosa e cerca, con i mezzi e la tecnica in suo possesso di ottenerlo.

Alcune volte è bene lasciare l'esposizione il più naturale possibile, altre volte purtroppo no.



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