Filtri e spettro luminoso

romeo87

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Pongo questa domanda perché cercando e ricercando in rete, ho solo aumentato la confusione che ho.
La luce è composta da una parte visibile, una no (infrarissi,ultravioletti) , ha varie lunghezze d'onda che ne caratterizzano il colore (o spettro luminoso) bla bla bla...
La domanda è:
Io ho una fonte luminosa Es. Rossa, che emana luce rossa ad una certa lunghezza d'onda.

Ho un'altra fonte luminosa Es. Una comune lampadina, che emana una luce con una certa gradazione...la luce ivi prodotta, ha al suo "interno" diversi colori...

Ecco, applicando un filtro Es. Rosso(per filtro intendo anche l'involucro trasparente delle caramelle) alla lampadina," filtro" (cioè lascio passare) solo i fotoni che mi daranno la luce rossa, perdendo così tutto il resto,oppure, il filtro va a "cambiare" la lunghezza d'onda di tutto lo spettro,?
Se sono stato poco chiaro, per favore, fatemelo presente, perché sto impazzendo a capire come funziona...
 
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Abraxas

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Romeo scusa se mi permetto ma non ho capito molto di quello che hai scritto
vuoi sapere la temperatura colore delle fonti luminose, oppure vuoi sapere se applicando un filtro vicino all'ottica hai una dominante colore,

Al massimo spiegalo in modo semplice.......
a cosa ti serve sapere questa cosa???
 

romeo87

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Non parlo di ottiche o cosa vede la fotocamera, parlo solo ed esclusivamente di luce.
Per farla semplice (fino ad un certo punto) chiedevo:

La luce che noi vediamo è formata da tanti colori...e fin qua tutti lo sanno.

Es. Un led rosso, emana luce rossa...nessun problema...

Se ad un led a luce "bianca" (vero fino ad un certo punto) gli metto su un cappuccio di plastica trasparente rosso, emana luce rossa...e fin qua sembra semplice...

Ora, la luce rossa che emana il secondo,è SOLO LA PARTE DI SPETTRO che già emanava,(anche senza cappuccio) ma non visibile senza cappuccio (perché non scomposta), oppure altre frequenze (quelle che vanno nel verde fino ad arrivare al blu) sono state convertite in quella banda del rosso,e quindi adesso, si ha lo spettro del rosso più forte?

A che mi serve?
Adesso è per pura conoscenza...ma potrebbe servire a tutti, dato che il forum si fonda sulle radiazioni luminose
 

Abraxas

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A che mi serve?

Adesso è per pura conoscenza...ma potrebbe servire a tutti, dato che il forum si fonda sulle radiazioni luminose
Romeo anche se continuo a non capire va bene lo stesso

io so solo che i pochi studi sulla luce mi hanno portato a capire che i colori che vediamo non sono veri

sono frutto dell'elaborazione del nostro cervello

ad esempio la neve e bianca o trasparente?

cosi come anche l'acqua e trasparente o blu?

continuo sulle fonti luminose ad esempio quelle notturne

hai mai fotografato un notturno in citta'?

noi le vediamo tutte bianche

in realta' le differenze cromatiche delle luci vanno dal bianco al giallo al blu

il discorso puo' andar avanti all'infinito

purtroppo noi vediamo solo un piccolo spettro visibile gli altri non li percepiamo.
 

giorgio90

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C'e un po' di confusione. E comunque questo argomento è molto tecnico e ci sta che il 90% dei frequentanti il forum se ne fregano cosa è lo spettro luminoso e quale è la frequenza delle radiazioni di corpo nero.
In realtà una sorgente che emana luce "rossa" non emana radiazioni su tutto lo spettro, ma solo nella lunghezza d'onda del rosso, diciamo sui 620–750 nm. O perlomeno in riferimento allo spettro visibile, perchè potrebbe benissimo emettere anche infrarossi ma non ce ne accorgeremmo.

Una luce invece che emana luce bianca effettivamente sta emanando radiazioni su tutto lo spettro, poichè la somma delle radiazioni delle varie lunghezze d'onda da come risultato il bianco (si vede facendo girare veloce una girandola con tutti i colori, verrà fuori il bianco).

Cosa succede se tu vai a coprire una sorgente di luce bianca con una sostanza che ne cambia la temperatura colore? Facciamo esempio che copriamo una lampada bianca con una gelatina rossa.
La luce che ne viene fuori sarà rossa.

Perchè?

Quella sostanza sovrapposta alla sorgente bianca non fa altro che assorbire radiazioni nello spettro visibile tranne quelle del rosso, mentre lascia passare quelle del rosso stesso. In base a come è strutturata la composizione chimica della materia l'assorbimento è più o meno forte, quindi il tono di rosso che ne esce dipende da quello. La materia non può convertire le radiazioni di una lunghezza d'onda in altre, per farlo serve energia.
Il rosso non viene perciò "potenziato", ma anzi in parte è anche smorzato.

Se provi a comprare delle gelatine per fonti luminose c'è anche il diagramma che evidenzia l'assorbimento di quella particolare gelatina. Ecco un esempio :

 

romeo87

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C'e un po' di confusione. E comunque questo argomento è molto tecnico e ci sta che il 90% dei frequentanti il forum se ne fregano cosa è lo spettro luminoso e quale è la frequenza delle radiazioni di corpo nero.
In realtà una sorgente che emana luce "rossa" non emana radiazioni su tutto lo spettro, ma solo nella lunghezza d'onda del rosso, diciamo sui 620–750 nm. O perlomeno in riferimento allo spettro visibile, perchè potrebbe benissimo emettere anche infrarossi ma non ce ne accorgeremmo.

Una luce invece che emana luce bianca effettivamente sta emanando radiazioni su tutto lo spettro, poichè la somma delle radiazioni delle varie lunghezze d'onda da come risultato il bianco (si vede facendo girare veloce una girandola con tutti i colori, verrà fuori il bianco).

Cosa succede se tu vai a coprire una sorgente di luce bianca con una sostanza che ne cambia la temperatura colore? Facciamo esempio che copriamo una lampada bianca con una gelatina rossa.
La luce che ne viene fuori sarà rossa.

Perchè?

Quella sostanza sovrapposta alla sorgente bianca non fa altro che assorbire radiazioni nello spettro visibile tranne quelle del rosso, mentre lascia passare quelle del rosso stesso. In base a come è strutturata la composizione chimica della materia l'assorbimento è più o meno forte, quindi il tono di rosso che ne esce dipende da quello. La materia non può convertire le radiazioni di una lunghezza d'onda in altre, per farlo serve energia.
Il rosso non viene perciò "potenziato", ma anzi in parte è anche smorzato.

Se provi a comprare delle gelatine per fonti luminose c'è anche il diagramma che evidenzia l'assorbimento di quella particolare gelatina. Ecco un esempio :

Grazie mille...sei stato molto esaustivo...ho poi cercato meglio,e sono venuto (ovviamente) alle tue stesse conclusioni.
I colori non esistono, sono il frutto di un elaborazione dei recettori che abbiamo nella retina (coni,bastonstoncelli ecc) che poi, mediante una reazione chimica nel cervello ci danno quelle immagini.
Gli oggetti, sono colorati, perché assorbono tutte le radiazioni dello spettro luminoso tranne quello che poi "vediamo" (luce diffusa)...
Il filtro applicato, come dici, assorbe quelle radiazioni, ma anche quelle del colore stesso che poi vediamo, entro una certa banda di frequenza...

Tutto ciò, mi era già chiaro, ma mi MANDAVA IN TILT una cosa letta in Internet cercando appunto la scomposizione della luce....ossia un esperimento sulla fotosintesi....

Le piante, assorbono, per la fotosintesi, soprattutto le radiazioni che vanno nel rosso,e nel blu, riflettendo quelle che passano per il verde...

Ecco, questo esperimento, asseriva che, con la stessa fonte luminosa, ma applicando un "filtro" o rosso o blu, si aumentava il processo di fotosintesi...

E da qui, non ho capito più nulla....

Perché? Anche senza filtro, vi era a disposizione sia la banda del rosso sia del blu...anzi, le avrebbe avute entrambe senza filtro....

O è un esperimento "bufala", oppure vi è un agevolazione alla fotosintesi stessa, togliendo la parte dello spettro non "utile"
 

giorgio90

GURU
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Grazie mille...sei stato molto esaustivo...ho poi cercato meglio,e sono venuto (ovviamente) alle tue stesse conclusioni.
I colori non esistono, sono il frutto di un elaborazione dei recettori che abbiamo nella retina (coni,bastonstoncelli ecc) che poi, mediante una reazione chimica nel cervello ci danno quelle immagini.
Gli oggetti, sono colorati, perché assorbono tutte le radiazioni dello spettro luminoso tranne quello che poi "vediamo" (luce diffusa)...
Il filtro applicato, come dici, assorbe quelle radiazioni, ma anche quelle del colore stesso che poi vediamo, entro una certa banda di frequenza...

Tutto ciò, mi era già chiaro, ma mi MANDAVA IN TILT una cosa letta in Internet cercando appunto la scomposizione della luce....ossia un esperimento sulla fotosintesi....

Le piante, assorbono, per la fotosintesi, soprattutto le radiazioni che vanno nel rosso,e nel blu, riflettendo quelle che passano per il verde...

Ecco, questo esperimento, asseriva che, con la stessa fonte luminosa, ma applicando un "filtro" o rosso o blu, si aumentava il processo di fotosintesi...

E da qui, non ho capito più nulla....

Perché? Anche senza filtro, vi era a disposizione sia la banda del rosso sia del blu...anzi, le avrebbe avute entrambe senza filtro....

O è un esperimento "bufala", oppure vi è un agevolazione alla fotosintesi stessa, togliendo la parte dello spettro non "utile"
Ti posso rispondere anche su questo argomento, perchè mi sto interessando di agricoltura di precisione (nonostante mi sia laureato avantieri in ingegneria meccanica :D ). Prima però prego inviami consulenza per 100 €. ahahahah scherzo.

Quell'esperimento non è una bufala. E ti spiego perchè.

Le piante assorbono radiazioni in tutte e tre le macro-bande : verde, rosso e blu. Bene.
In realtà non è vero che non assorbono le radiazioni sul verde, semplicemente ne assorbono di meno. Riflettono invece un sacco le radiazioni infrarosse (ne assorbono quasi zero).
La quantità di luce blu e luce rossa che le investe può indurre nella pianta cambiamenti incredibili. Cosi come noi umani usiamo la luce per capire quando è il momento di alzarci e andare a dormire, le piante usano la composizione di rosso e blu per valutare quando è arrivato il momento di mettere le radici, quando è il momento di smettere di produrre foglie e iniziare a far maturare i frutti (ovviamente insieme ad altre informazioni come la temperatura ecc...). Si è evidenziato che esponendo le piante a dei precisi cicli di luce rossa, o blu, o a una precisa composizione delle due, si poteva far maturare prima il frutto, o far sviluppare di più l'apparato fogliare, ecc...
Quindi a tutti gli effetti illuminare la pianta con solo alcune porzioni dello spettro visibile ha la funzione di stimolare la crescita dando alla pianta "solo" le porzioni che gli piacciono di più e che effettivamente userebbe (detto molto terra terra). In realtà non si danno "come viene viene" ma in precise proporzioni, ecco perchè è necessario averle separate e non dare un unico fascio bianco che effettivamente già li ha in se.



Io mi sto interessando a questo argomento perchè mediante appositi strumenti, semplicemente fotografando una distesa di verde, si possono evincere informazioni preziose e precise circa lo stato di salute dell'estensione in esame.
;)
 

romeo87

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Concordo, ma non ho capito, perché darle separate,è differente dal fascio bianco...in realtà, la pianta non vede, il tutto è il frutto di una reazione chimica
 

giorgio90

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Concordo, ma non ho capito, perché darle separate,è differente dal fascio bianco...in realtà, la pianta non vede, il tutto è il frutto di una reazione chimica
se la dai in unico fascio, tipo luce bianca, sei costretto a darne nella stessa quantità.
Se invece io ho un emettitore rosso e un emettitore blu separati, posso darne in una precisa percentuale tale da stimolare una certa reazione.
In fase di fioritura, per esempio, si da una composizione 75%blu e 25% rosso (o il contrario, non mi ricordo).
Se io dessi un unico fascio bianco sono vincolato a 50 e 50.
 
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