Lezioni di fotografia, imparare divertendosi

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Ciao ragazzi ,
dopo una attenta riflessione ho deciso di aprire questo post, nella speranza che possa diventare molto utile per tutti quelli che hanno voglia di crescere ,ma che purtroppo hanno poco tempo per fare un corso, per leggere un libro, per passare giornate intere su internet nella speranza di trovare le risposte.
Bene allora mi serviva un titolo, come chiamare questo post che sarà tecnica pura e semplice?
Ispirandomi al film Lezioni di Cioccolato, ho pensato, ma semplice chiamiamolo per quello che è :
Lezioni di Fotografia.
Si ma come faccio ad impostare queste lezioni? Mica sono maestro? Mannaggia qui la cosa si fa complicata,
poi guardo mio figlio e penso al tempo passato insieme facendo i compiti di scuola, ecco parte l’idea, ma è semplice qui si impara giocando, in modo divertente perché no , mica ho voglia di fare il “sapientone” mica ho voglia di fare da maestro, ho solo voglia di condivisione, e poi a dire il vero è un modo per ripassare e anche per confrontarsi in modo semplice e divertente.
Ok basta parole allora iniziamo a fare sul serio e partiamo con la prima lezione
Il Diaframma , mamma mia che parolona , la prima volta che l’ho sentita personalmente pensavo ad un organo interno dell’uomo J
Il Diaframma
Quanta luce serve per creare una foto?
Dipende da due fattori , tempo di esposizione e apertura del diaframma.
Noi parliamo del diaframma per i tempi c’è tempo J
L’apertura del diaframma indica la larghezza del foro , (fatta sostanzialmente da una apposita paratria regolabile a lamelle che si trova nell’obiettivo) attraverso il quale vi è il passaggio della luce.
Più il diaframma è aperto più luce passa e quindi le nostre foto saranno più chiare
Come scegliere i "diaframmi"
Il diaframma permette di modulare la quantità di luce che passa dall'obiettivo e quindi, a parità di illuminazione, di poter scegliere tempi diversi a seconda delle intenzioni di scatto. Ma gli effetti pratici dell'apertura del diaframma hanno ripercussioni anche sulla nitidezza dell'immagine. Un diaframma molto "chiuso" permette di ottenere un ottimo livello di nitidezza ,un diaframma molto aperto fa sì che l'immagine risulti nitida solo sul piano in cui viene messa a fuoco, mentre gli oggetti a distanza più ravvicinata o maggiore risulteranno sgranati e sfuocati. La cosiddetta "profondità di campo" indica proprio questa caratteristica, ovverosia la proprietà di una fotografia di essere "a fuoco" in un certo ambito di distanze dall'obiettivo e non solo alla distanza prescelta in fase di scatto; una maggiore profondità di campo consente di avere a fuoco sia il soggetto che lo sfondo della fotografia, mentre una limitata profondità di campo consente una messa a fuoco del solo soggetto mentre lo sfondo risulterà sfuocato.
A diaframma più chiuso corrisponde una maggiore profondità di campo e viceversa.
Per i ritratti si tenderà a usare un diaframma molto aperto così da sfuocare lo sfondo e incentrare tutta l'attenzione sul soggetto viceversa, nelle fotografie con una serie di soggetti a distanze diverse (per esempio una fila di alberi ) è meglio utilizzare un diaframma molto chiuso per ottenere particolari nitidi.

Di solito in molte compatte di fascia alta e in molte reflex nella rotellina troviamo dei simboli, noi parliamo del diaframma che viene raffigurato con A o Av
Quando bisogna scegliere la profondità di campo la modalità A è quella giusta. In questa modalità il fotografo sceglie l'apertura e la macchina fotografica, grazie all'esposimetro, calcola il tempo esatto di posa (e la sensibilità, se il tempo risulta troppo alto). A diaframmi più chiusi (f/ più elevato) corrisponde una nitidezza dell'immagine e una profondità di campo maggiore, con particolari a fuoco sia sullo sfondo che in primo piano. Invece, con un diaframma molto aperto la grana dell'immagine cresce e la profondità di campo è ridotta: un dettaglio è a fuoco e lo sfondo è sfuocato. Ci sono anche altri motivi per scegliere un determinato diaframma: nel caso delle reflex, per esempio, gli obiettivi lavorano meglio con un diaframma più chiuso (f/8 -f/11) e allo stesso tempo perdono un po' di dettagli ai bordi se il diaframma è molto aperto.

Bene allora per non annoiarvi adesso vi faccio una domanda:
Devo scattare due foto con due macchine uguali impostate in modo diverso.
Nel primo caso dopo aver regolato tutto in modo identico all’altra macchina, metto tempi di 1/250 e apro il diaframma in f/4
Nel secondo caso ( sempre tutto regolato in modo identico ) metto tempi di 1/60 e chiudo il diaframma in f/8
Bene la domanda è :
In quale caso la mia foto sarà più luminosa?
Adesso mi prendo una pausa e dopo la vostra risposta concluderò la nostra prima lezione sul diaframma J
Buona lettura a tutti.
p.s. chiedo scusa se magari riscontrate qualche errore di grammatica , ma come ho detto prima mica sono un maestro :)

Se le lezioni sono di tuo gradimento un bel "mi piace " lo accetto volentieri :)
 

enzo

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Dai su !
Giochimo .
Qual'è la più luminoooosaaaaaa !??!?!?
:D:D
 

kemper

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dai su, vediamo se vengo già bocciato alla prima lezione .... :)

allora, ammesso che gli ISO siano costanti nelle due macchine (della descrizione direi di sì), in base al triangolo dell'esposizione la quantità di luce che colpisce il sensore dovrebbe essere la stessa in entrambi i casi.
potrei azzardare che la nitidezza dello scatto non sia uguale .... visto il tempo di scatto "superiore", propenderei x una foto + nitida nel secondo caso, con 1/60 di secondo

promosso o banco dell'asino?
;)
 
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Questa è una domanda a trabocchetto :bleh: saranno uguali! :D
e bravo Stefano , sei stato il primo a rispondere , ma ti lascio con il dubbio :) chissà magari hai ragione :)
approfondiremo nella seconda parte della lezione sul diaframma :)
Ciao e grazie per il passaggio
Dai su !
Giochimo .
Qual'è la più luminoooosaaaaaa !??!?!?
:D:D
Giochiamo dai :)
dai su, vediamo se vengo già bocciato alla prima lezione .... :)

allora, ammesso che gli ISO siano costanti nelle due macchine (della descrizione direi di sì), in base al triangolo dell'esposizione la quantità di luce che colpisce il sensore dovrebbe essere la stessa in entrambi i casi.
potrei azzardare che la nitidezza dello scatto non sia uguale .... visto il tempo di scatto "superiore", propenderei x una foto + nitida nel secondo caso, con 1/60 di secondo

promosso o banco dell'asino?
;)
Chissà magari sei stato promosso :) ma come ho fatto con Stefano ,lascio pure te nel dubbio,
se riesco già stasera o al massimo domani continuerò con la seconda parte di questa lezione.
Grazie a tutti voi per il passaggio :)
 
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Allora ragazzi si và avanti,
complimenti per le risposte , ma già sapevate di avere ragione, ecco qui un piccolo esempio:
[url=http://www.flickr.com/photos/dared_canonnikon74/6305729396/]diaframmi2 di Dared_Canon&Nikon74, su Flickr
diaframmi di Dared_Canon&Nikon74, su Flickr[/URL]
Come potete vedere la quantità di luce che colpisce il sensore è la stessa.
Per una corretta esposizione il sensore deve essere raggiunto dalla giusta quantità di luce, altrimenti rischiamo di avere foto sovraesposte o sottoesposte.
La giusta quantità di luce che raggiunge il sensore la possiamo ottenere in due modi:
Tempi brevi è aperture generose, tempi lunghi e aperture contenute.
Come potete vedere nelle immagini di esempio ( in alto ) la quantità di luce è equivalente.

Continua.......
 
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Continuiamo...
Il diaframma e la profondità di campo ( PDC )
Uno dei tanti effetti del diaframma è la profondità di campo:
a diaframmi più aperti corrisponde una minore profondità di campo a diaframmi più chiusi una minore profondità di campo
Esempio :
Devo scattare fare una foto “ritratto” e ho il soggetto davanti a me a circa 4 metri di distanza cosa faccio?
Allora sappiamo che nei ritratti è importante riuscire a sfuocare lo sfondo per attirare l’attenzione tutta sul soggetto principale, e allora come ottengo questo?
Semplice, apro di diaframma magari f/2,8 e metto a fuoco il soggetto, magari concentrandomi su gli occhi .
Adesso voglio scattare una foto dove ho la necessità di mettere a fuoco il soggetto e magari lo sfondo cosa faccio?
Semplice, chiudo di diaframma magari f/8 e ci si accorge già da subito di avere lo sfondo a fuoco.
Teniamo conto che il range entro il quale i soggetti risultano a fuoco cambia man mano che si apre o chiude il diaframma.
Esempio:
soggetto a circa 4 metri di distanza dall’obiettivo con diaframma aperto a f/2,8 abbiamo un range basso di circa mezzo metro +0- per la messa a fuoco.
Soggetto a circa 4 metri di distanza dall’obiettivo con diaframma a f/8 abbiamo un range medio di circa un metro in meno e un paio di metri in più per la messa a fuoco
Soggetto a circa 4 metri di distanza dall’obiettivo con diaframma f/16 ci accorgiamo di avere un range ancora più lungo prossimo ai 10 metri di profondità.
 
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Allego Fonte Wikipedia
Profondità di campo


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La profondità di campo.
In fotografia, la profondità di campo nitido o semplicemente profondità di campo (abbreviato in PdC o DoF dall'inglese Depth of Field) è la distanza davanti e dietro al soggetto messo a fuoco che appare nitida. Per ogni impostazione dell'obiettivo, c'è un'unica distanza a cui gli oggetti appaiono nitidi; la nitidezza diminuisce gradualmente in avanti (verso il fotografo) e dietro il soggetto messo a fuoco. Il "campo nitido" è quell'intervallo di distanze davanti e dietro al soggetto in cui la sfocatura è impercettibile o comunque tollerabile; la PdC si dice essere maggiore se questo intervallo è ampio e minore se è ridotto. Per motivi legati all'angolo di incidenza dei raggi luminosi, il campo nitido è sempre più esteso dietro al soggetto a fuoco che davanti; più precisamente, la distanza perfettamente a fuoco si trova grosso modo a un terzo del campo nitido, verso il fotografo. Un punto al di fuori del campo nitido (sfocato) produce sulla pellicola un circolo di confusione, il cui diametro cresce man mano che ci si allontana dal campo nitido stesso.




Indice


Fattori che incidono sulla profondità di campo [modifica]

Ci sono molti fattori che incidono sulla profondità di campo in uno scatto. I più importanti sono la lunghezza focale, la distanza del soggetto, e l'impostazione del diaframma della fotocamera.
Lunghezza focale [modifica]

Si usa dire che obiettivi con lunghezza focale maggiore (come i teleobiettivi) hanno una PdC minore, e viceversa. In effetti, questa affermazione richiede una precisazione, in quanto il rapporto fra PdC e focale consegue più dall'uso tipico che si fa delle focali di diversa lunghezza (focali lunghe per riprendere oggetti distanti, corte per soggetti vicini) che non da proprietà fisiche delle lenti. Questo concetto può essere chiarito con un esempio. Si consideri un fotografo che usa una focale a 400 mm (nel caso di digitale sensore Full-Frame) per riprendere un uccello a 10m di distanza. Con un'apertura di diaframma di f/2,8, la PdC risulta essere di 10 cm. Se lo stesso fotografo cambiasse obiettivo passando a un 50 mm, la PdC passerebbe a 7,62 m, "confermando" la menzionata affermazione sul rapporto fra PdC e lunghezza focale. Tuttavia, se il fotografo volesse ricomporre l'immagine in modo che l'uccello occupi lo stesso spazio di prima nel fotogramma, dovrebbe avvicinarsi al soggetto fino a una distanza di 1,25 m. A questo punto, la PdC tornerebbe a essere (quasi) esattamente come prima, ovvero 10 cm.
In realtà influisce sulla PdC la struttura dell'obiettivo e, precisamente, la collocazione del diaframma e quindi della "pupilla di uscita" rispetto al secondo "piano principale": nei grandangolari "retrofocus" (chiamati anche "teleobiettivi invertiti") la pupilla di uscita è diversamente spostata, rispetto al secondo piano principale, rispetto a quanto avviene nei "teleobiettivi"; pertanto risulta che, a pari ingrandimento e pari apertura relativa, la PdC è addirittura leggermente minore con un grandangolare retrofocus che con un teleobiettivo.
Distanza dal soggetto [modifica]

A parità di tutto il resto, la messa a fuoco di un soggetto lontano risulta in una maggiore PdC rispetto a quella di un soggetto vicino. In particolare, per ogni impostazione della fotocamera esiste una distanza iperfocale, e la PdC è tanto maggiore quanto più il soggetto, allontanandosi, si avvicina a tale distanza. Quando il punto a fuoco coincide con l'iperfocale, si raggiunge la massima PdC possibile, che si estende in lontananza fino all'infinito e, verso il fotografo, fino a metà dell'iperfocale (molte fotocamere hanno una impostazione vari-program per l'iperfocale, che massimizza la PdC). Se il punto di fuoco oltrepassa l'iperfocale, la PdC diminuisce, poiché, pur continuando essa a estendersi in lontananza all'infinito, la distanza del più vicino oggetto a fuoco dalla macchina aumenta.
Apertura del diaframma [modifica]







Due foto effettuate con profondità di campo differente:

A sinistra una foto con diaframma chiuso (f/32), la profondità di campo è estesa (lo sfondo e il soggetto sono nitidi)
A destra una foto con diaframma aperto (f/5), la profondità di campo è ridotta (il soggetto è nitido, ma lo sfondo è sfuocato)

Maggiori aperture del diaframma corrispondono a minori PdC, e viceversa. Nella maggior parte dei casi, gli obiettivi danno i migliori risultati ad aperture intermedie.
Formule [modifica]

Sia I la distanza iperfocale, S la distanza del soggetto dalla fotocamera, F la lunghezza focale, sia DL la distanza dell'estremo lontano del campo nitido, e DV la distanza dell'estremo vicino:

 
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La profondità di campo nella composizione [modifica]
Molti fotoamatori suppongono che avere una PdC ampia sia sempre preferibile[senza fonte] e alcune fotocamere automatiche compatte selezionano invariabilmente le impostazioni di diaframma e tempo di esposizione che massimizzano la PdC.
La scelta della PdC in una fotografia, in realtà, costituisce una delle scelte rilevanti dal punto di vista artistico, e uno dei mezzi fondamentali con cui il fotografo può agire creativamente sull'immagine.
Per esempio, una PdC molto corta può servire quando si vuole enfatizzare il soggetto "nascondendo" in un alone di sfocato eventuali elementi di disturbo sullo sfondo; questo è uno dei motivi per cui l'uso di un teleobiettivo moderato è spesso consigliato nel ritratto, oltre alla caratteristica propria del teleobiettivo di rispettare le proporzioni.
Con obiettivi particolarmente luminosi come il 50 f/1.8, ma anche le versioni ancora più aperte come l'f/1,4 fino all'f/0,95, l'effetto dato dalla profondità di campo particolarmente ridotta (nell'ordine di pochi centimetri) comporta una particolare evidenziazione del soggetto messo a fuoco, mentre il resto dell'immagine è caratterizzato dal cosiddetto bokeh, consistente in una sorta di flou che caratterizza tutto ciò che si trova davanti o dietro il punto di messa a fuoco.
Nel cinema [modifica]

La profondità di campo nel cinema fu una delle caratteristiche delle origini. Pensiamo per esempio all'Arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat dei Fratelli Lumière Qui sono a fuoco sia il treno che arriva - lo vediamo in Campo lungo - sia i passeggeri che in seguito scendono - li vediamo in vari piani di ripresa.
L'uso della PdC venne in seguito ulteriormente esaltato dal Cinema muto (vedi Griffith, Chaplin, Stroheim, Lang, Murnau, Flaherty, ecc.) fino all'avvento del sonoro. L'impiego di microfoni sul set portò, per diversi motivi (eliminazione delle rumorose fonti illuminanti ad arco, diminuzione della luce sul set e necessità di "aprire" il diaframma), ad una diminuzione della PdC. Dalla seconda metà degli anni '30 grazie a fonti illuminanti più potenti, pellicole più sensibili e obiettivi più luminosi la PdC in funzione narrativa fu recuperata (vedi, tra gli altri, Welles-Toland, Ford-Toland, Renoir, Carné, ecc.). La recente tecnologia 3D riduce fortemente la profondità di campo, dando risalto quasi esclusivamente ai soggetti in primo piano.

Con questo concludo la lezione sul diaframma.
Commenti aperti a tutti, e se si vogliono aggiungere allegati o altri documenti utili che ben venga.
presto ( lavoro permettendo ) continuerò con la seconda lezione su i "tempi " per approfondire ancora l'esposizione.
Grazie a tutti e buona giornata.
Ciao
 

Aries Mu

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perdonami, caro Dared, ma mi spieghi l'utilità di tutto ciò??? che senso ha fare un copia/incolla di un qualcosa che c'è già su Wikipedia e che è quindi già consultabile da chiunque??? :confuso:
e poi dici "lezione"....ma lezione su cosa? sul copia/incolla?? :svitato:
 

Petrella

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perdonami, caro Dared, ma mi spieghi l'utilità di tutto ciò??? che senso ha fare un copia/incolla di un qualcosa che c'è già su Wikipedia e che è quindi già consultabile da chiunque??? :confuso:
e poi dici "lezione"....ma lezione su cosa? sul copia/incolla?? :svitato:
Quoto, Dared non ti offendere ma a me sembra in parte un copia-incolla della guida di mediaworld, i video di carlo spiegano le stesse cose e si riescono a seguire con più attenzione, non per una tua mancanza ma perché semplicemente essendo video e non testo sono più facili da seguire.
 

Zero

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perdonami, caro Dared, ma mi spieghi l'utilità di tutto ciò??? che senso ha fare un copia/incolla di un qualcosa che c'è già su Wikipedia e che è quindi già consultabile da chiunque??? :confuso:
e poi dici "lezione"....ma lezione su cosa? sul copia/incolla?? :svitato:
Io non lo volevo dire perchè non volevo passare da quello che rompe le uova nel paniere o da ipercritico,ma...come non quotare?
 

Mr.Kaos

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perdonami, caro Dared, ma mi spieghi l'utilità di tutto ciò??? che senso ha fare un copia/incolla di un qualcosa che c'è già su Wikipedia e che è quindi già consultabile da chiunque??? :confuso:
e poi dici "lezione"....ma lezione su cosa? sul copia/incolla?? :svitato:
Scusami il buon Dared ha voglia di dare delle informazioni e di condividere ciò che sa , che male fà ??
A volte proprio non vi capisco , non vedi quanti utenti stanno seguendo questa discussione ??
Li volete questi utenti o no ??
 

Aries Mu

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non è quello che sa, è quello che copia da altre parti... non è sapere, questo, è solo un copia/incolla, caro Mr.Kaos... una vera lezione è preparata con un sapere e con parole propri, non trovi?

ciao! :ciao:
 

kemper

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Scusate ma io vado un po' controcorrente al vs pensiero .....

Non voglio assolutamente aprire polemiche o vestirmi da paladino ed andare in difesa di chi è sotto "giudizio" ma mi pare che la prefazione di Dared fosse piuttosto chiara: "....ho deciso di aprire questo post, nella speranza che possa diventare molto utile per tutti quelli che hanno voglia di crescere ,ma che purtroppo hanno poco tempo per fare un corso, per leggere un libro, per passare giornate intere su internet nella speranza di trovare le risposte..."

Io come tanti altri iscritti a questo forum non siamo particolarmente esperti del mondo delle reflex o della fotografia + "tecnica" ed onestamente alle volte non è facile o immediato trovare le risposte ai dubbi che sorgono durante le varie letture.... o anche xè non si sà esattamente cosa cercare
Il fatto che ci sia un utente che si "sbatte" anche con alcuni (discutibili) copia e incolla, consente di mettere ordine a nozioni che talvolta non si sono apprese correttamente, o perchè scritte male alla fonte, o perchè interpretate in maniera errata ...... il poterle leggere in un forum dove si possono chiedere chiarimenti secondo me è un gesto molto apprezzabile.

Forse un giorno quando tutte queste nozioni mi usciranno dalle orecchie e dagli occhi, avrò alle spalle un'esperienza fotografica come la vostra e qualcuno posterà "l'ennesimo" manuale faidate di nozioni basilari, forse reagirò anch'io dicendo "ANCORA su queste cose?" .....ma per adesso..... vai Dared, x me puoi continuare! ;)

....e poi, chi ritiene queste "lezioni" superflue può benissimo tralasciare di leggere il post ....questo forum è così ricco di foto e sezioni interessanti!!
:)
 

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Scusate ma io vado un po' controcorrente al vs pensiero .....

Non voglio assolutamente aprire polemiche o vestirmi da paladino ed andare in difesa di chi è sotto "giudizio" ma mi pare che la prefazione di Dared fosse piuttosto chiara: "....ho deciso di aprire questo post, nella speranza che possa diventare molto utile per tutti quelli che hanno voglia di crescere ,ma che purtroppo hanno poco tempo per fare un corso, per leggere un libro, per passare giornate intere su internet nella speranza di trovare le risposte..."

Io come tanti altri iscritti a questo forum non siamo particolarmente esperti del mondo delle reflex o della fotografia + "tecnica" ed onestamente alle volte non è facile o immediato trovare le risposte ai dubbi che sorgono durante le varie letture.... o anche xè non si sà esattamente cosa cercare
Il fatto che ci sia un utente che si "sbatte" anche con alcuni (discutibili) copia e incolla, consente di mettere ordine a nozioni che talvolta non si sono apprese correttamente, o perchè scritte male alla fonte, o perchè interpretate in maniera errata ...... il poterle leggere in un forum dove si possono chiedere chiarimenti secondo me è un gesto molto apprezzabile.

Forse un giorno quando tutte queste nozioni mi usciranno dalle orecchie e dagli occhi, avrò alle spalle un'esperienza fotografica come la vostra e qualcuno posterà "l'ennesimo" manuale faidate di nozioni basilari, forse reagirò anch'io dicendo "ANCORA su queste cose?" .....ma per adesso..... vai Dared, x me puoi continuare! ;)

....e poi, chi ritiene queste "lezioni" superflue può benissimo tralasciare di leggere il post ....questo forum è così ricco di foto e sezioni interessanti!!
:)
Sei un grande !! Beccati un mi piace , poi aggiungo che Dared è uno dei pochi, che ne sanno veramente di fotografia , che quando commentano una foto,m non si limita a dire "TU HAI SBAGLIATO" ma ti spiega anche il perchè e comunque ti sprona a continuare a fotografare , invece qualche moderatore questa voglia te la fa passare , creando un' effetto controproducente sia per il forum che per quel povero ragazzo che ha voglia di imparare.
 
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