Norvegia - Isole Svalbard e Lofoten

Olden

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Nella prima metà del mese di Agosto sono stato in Norvegia e dopo una breve sosta di un giorno ad Oslo
il viaggio è subito proseguito verso le Isole Svalbard per la prima parte e poi nella seconda alle Isole Lofoten.

Questa volta ho deciso di postare le foto del viaggio non sparse qua e là, ma di dare una continuità ed un senso cronologico alle immagini per raccontare il viaggio così come si è svolto e con l'intento e la speranza di rendere giustizia alla bellezza e alla unicità di questi luoghi.

Oslo è stata la prima tappa e le foto che posto di questa città riguardano in particolare il complesso architettonico del Teatro dell'Opera che ho visitato subito appena arrivato approfittando di una splendida luce.

:ciao:



1

Oslo Opera House by Attilio Molteni, su Flickr




2

Oslo Opera House by Attilio Molteni, su Flickr




3

Oslo Opera House by Attilio Molteni, su Flickr




4

Oslo Opera House by Attilio Molteni, su Flickr




5

Oslo Opera House by Attilio Molteni, su Flickr




6

Oslo by Attilio Molteni, su Flickr




7

Oslo by Attilio Molteni, su Flickr





8

people by Attilio Molteni, su Flickr




9

Oslo by Attilio Molteni, su Flickr




10

Oslo by Attilio Molteni, su Flickr




11

Oslo by Attilio Molteni, su Flickr
 
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Pinku

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La mia preferita è la 6, ottimo gioco di luci, ombre e linee.
Nella 7 vedo come delle macchie sul volto dei due soggetti, pasticci di PP?

Ottimo lo sviluppo del cielo che ha applicato!
 

mangi

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La sei è spettacolare!!!
un viaggio che un giorno farò anche io, Le lofoten sono una meta che dovrò fare assolutamente.!
 

Olden

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Vi ringrazio...

Diego hai ragione, i volti hanno delle zone eccessivamente chiare e soprattutto quello di sx

Ho controllato sul raw e francamente pensavo che ciò fosse causato da un intervento selettivo sui volti che invece
non avevo fatto. Quel che si vede è il risultato di una apertura delle ombre generale che unito ad una accentuazione della chiarezza ha creato in quel punto delle zone troppo chiare opposte ad altre molto scure.

Per rimediare, selettivamente ho chiuso le ombre nelle zone troppo chiare e adesso sembra meglio.

Sostituisco l'immagine postata in origine con quella corretta e lo scrivo in modo che la tua
osservazione non sembri a chi leggerà in seguito un appunto infondato ;)
 

Harma

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Anch'io vado per la 6,ma anche la 11 non mi dispiace,ma sicuramente le più belle devono ancora arrivare(quelle delle isole)
Aspetto con ansia :rolleyes:..
 

Olden

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Anch'io vado per la 6,ma anche la 11 non mi dispiace,ma sicuramente le più belle devono ancora arrivare(quelle delle isole)
Aspetto con ansia :rolleyes:..

Grazie Harma,

Quelle postate qui sotto sono le prime foto fatte alle Isole Svalbard nella località di Longyearbyen situata sull'isola di Spitsbergen.
Questa piccola cittadina di duemila persone è il centro abitato più grande della isole e ospita anche la sede del governatore delle Svalbard, che pur essendo territorio norvegese a tutti gli effetti gode di una speciale amministrazione locale.

Quando si parla del Grande Nord è importante capire verso quali latitudini ci si spinge per farsi una idea sia del clima che delle condizioni di luce che si possono trovare nella stagione scelta per il viaggio.

Un riferimento fondamentale a questo scopo è il circolo polare artico che si trova a 66° N
Il circolo polare artico è il limite nord oltre il quale è possibile osservare il fenomeno del sole di mezzanotte.
La cittadina di Svolvaer alle isole Lofoten è a circa 68° N mentre Longyearbyern alle Svalbard è a 78° N
Tra un parallelo e l'altro ci sono circa 111 km e quindi vuol dire che tra le Lofoten e le Svalbard ci sono
circa 1100 km di distanza verso nord.

Alle Lofoten il sole di mezzanotte si può osservare dal 28 Maggio al 14 Luglio,
alle Svalbard invece dal 20 Aprile al 22 Agosto e questo naturalmente perchè ci si spinge più a nord.

Le Isole Svalbard quindi sono un vero e proprio territorio di frontiera e tutto è un po' estremo.
Alle Svalbard non si può morire, non si può nascere e non ci si può ammalare.
Non si può morire nel senso che l'esperienza ha dimostrato che è assolutamente meglio evitare di seppelire
i morti perchè il permfrost che è lo strato di terreno perennemente gelato che si trova a quelle latitudini tende
nel tempo a far riemergere ciò che lo compone come rocce, strati di terra, palificazioni e anche le bare dei morti.
Dopo anni le bare riemergevano dal terreno oltretutto con i corpi contenuti perfettamente conservati a causa del gelo.
Quindi quando qualcuno muore viene portato via e seppellito altrove.
Se una donna deve partorire non essendoci ospedali attrezzati questa verrà portata a Tromso sulle coste Norvegesi così come chiunque si ammala in modo serio.

Qui sotto vi riporto due carte, una con meridiani e paralleli con il circolo polare artico e l'altra delle Svalbard.

Le foto che seguono riproducono il paesaggio intorno a Longyearbyern e una parte della cittadina bassa nei pressi del porto, per vederle bene naturalmente vanno aperte alla massima grandezza
in Flickr :)



















Svalbard Islands by Attilio Molteni, su Flickr




Svalbard Islands by Attilio Molteni, su Flickr




Svalbard Islands by Attilio Molteni, su Flickr




Longyearbyen - Svalbard Islands by Attilio Molteni, su Flickr
 
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Harma

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Che luce meravigliosa!!!
Un cielo così ce lo possiamo solo sognare...
Un reportage come si deve,con tanta di descrizione,e siamo solo all'inizio spero :).. bravo Olden!!
Incuriosita dal nome Spitsbergen(montagne a punta)un nome olandese,come tanti altri posti sull'isola,ho letto che è stato scoperto dall'esploratore Willem Barentsz nel 1596(l'avrò anche studiato a scuola,ma non ricordavo più)
 

Olden

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Dalla cittadina di Longyearbyern è partita la navigazione lungo le coste dell'isola di Spitsbergen secondo l'itinerario previsto che riporto qui sotto.







La prima tappa è Barentsburg un insediamento minerario russo.
Inizialmente fondata da una società carbonifera olandese in seguito venne ceduta ad un altra compagnia mineraria
sovietica. Le guida con la quale abbiamo visitato questo luogo ci ha informato che oggi in questo insediamento ci sono circa quattrocento persone la metà delle quali minatori.
I minatori lavorano con contratti di lavoro che variano nella loro durata da un minimo di sei mesi ad un massimo di due anni. Per raggiungere in profondità la vena carbonifera impiegano un'ora di discesa ed un'altra per la risalita,
questo per capire la complessità delle gallerie e la pericolosità di questo lavoro.
Prima di scendere per il turno di lavoro ad ogni minatore viene fatto l'alcol test.
L'insediamento per certi versi sembra un cantiere aperto, stanno rinnovando alcune strutture ma, anche se si sforzano di fare cose un po' più "allegre" rispetto alla vecchia impronta sovietica, secondo me non c'è verso, non gli riesce.
Anche le cose colorate hanno i colori sbagliati e alla fine perfino la scuola che ospita sessantaquattro bambini
ha dei disegni sui muri esterni che dovrebbero mettere allegria, ma a me sono sembrati terribili.
L'unico "divertimento" per la maggior parte degli abitanti alla fine è l'alcol.
Vivere il lungo inverno buio a queste latitudini è dura ovunque, ma qui deve essere veramente una cosa terribile perchè l'insediamento è piccolissimo e alla fine non c'è veramente nulla a parte una fabbrica di birra ed un teatro
bello per altro, dove si tengono degli spettacoli brevi per i turisti. C'è anche un albergo per la verità.
Io mi sono convinto che l'estrazione del carbone e il mantenimento di un sito come questo in questi luoghi sia assolutamente anacronistico e antieconomico. La Russia potrebbe sicuramente fare a meno di questo carbone
ma mantiene questa concessione per una questione meramente strategica.
Malgrado i satelliti e tutta la tecnologia impiegata per gli scopi militari, occupare fisicamente delle posizioni strategiche è sempre fondamentale, vedi ad esempio cosa fecero gli inglesi con le Falkland (t.wikipedia.org/wiki/Guerra_delle_Falkland)



Svalbard Islands by Attilio Molteni, su Flickr




Svalbard Islands by Attilio Molteni, su Flickr



Barentsburg - Svalbard by Attilio Molteni, su Flickr




Barentsburg - Svalbard by Attilio Molteni, su Flickr



Barentsburg - Svalbard by Attilio Molteni, su Flickr



Barentsburg - Svalbard by Attilio Molteni, su Flickr



Barentsburg - Svalbard by Attilio Molteni, su Flickr




Barentsburg - Svalbard by Attilio Molteni, su Flickr



Barentsburg - Svalbard by Attilio Molteni, su Flickr



Barentsburg - Svalbard by Attilio Molteni, su Flickr



Barentsburg - Svalbard by Attilio Molteni, su Flickr
 

Olden

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Nordstjernen che tradotto vuole dire Stella del Nord, è il nome della motonave con la quale abbiamo navigato alle Svalbard.
Questa nave lunga 89 mt è stata costruita in Germania nel lontano 1956, la compagnia di navigazione Hurtigruten
l'ha impiegata sia per il servizio costiero che per la navigazione alle Svalbard. Nel 2012 è stata venduta essendo la nave più vecchia di tutta la flotta, ed in quell'occasione è stata protetta come patrimonio nazionale dalla Direzione norvegese per i beni culturali.
La Hurtigruten da un paio d'anni la noleggia dal suo nuovo armatore per le crociere estive alle Svalbard.
La nave in questi anni ha subito ampi restauri conservando un certo fascino e offrendo ai passeggeri solo l'essenziale.
Tutto quello che caratterizza la vita a bordo delle moderne navi da crociera qui semplicemente non esiste soprattutto
per mancanza di spazio. Le cabine sono simili ad uno scompartimento di un vagone letto, con le cuccette sovrapposte
dalle quali il rumore dei motori e ben udibile. La luce entra da un oblò tondo posto sulla fiancata.
Gli spazi comuni sono costituiti dalla sala da pranzo, un piccolo bar, e due sale una a prua ed una a poppa dalle quali
si può vedere il paesaggio esterno stando riparati dal freddo.
Tutto questo fa si che tutto il tempo a disposizione durante la navigazione a parte i pasti e le poche ore di sonno è
dedicato all'osservazione del paesaggio dall'interno o dai ponti sia coperti che scoperti esterni. Non c'è niente altro
e per questo si è immersi totalmente nella natura dell'artico. Dopo due ore di navigazione anche il segnale dei
cellulari è assente e così sarà per tutti i giorni di crociera, che tecnicamente crociera non è perchè come ci hanno spiegato, viene definita "spedizione" perchè può essere soggetta a variazioni di itinerario a causa delle condizioni climatiche o del mare.


Nordstjernen by Attilio Molteni, su Flickr

Il viaggio prevede diverse soste lungo la costa dove con l'ausilio di tender a chiglia rigida si lascia la nave e si approda sulla costa dove si fanno delle escursioni per meglio apprezzare la natura anche sulla terraferma.
Le guide sono armate di fucile come prescritto dai regolamenti a chiunque viaggia nelle Svalbard per il pericolo degli orsi.
Bisogna rimanere in gruppo compatto e assolutamente camminare in sentieri più o meno tracciati evitando di calpestare le forme vegetali timidamente presenti.
Prima di scendere dalla nave si passa con gli scarponi dentro una vaschetta per sterilizzare le suole onde evitare di trasferire a terra in questo ambiente incontaminato qualsiasi organismo estraneo.


Svalbard Islands by Attilio Molteni, su Flickr



Svalbard Islands by Attilio Molteni, su Flickr



Svalbard Islands by Attilio Molteni, su Flickr



Svalbard Islands by Attilio Molteni, su Flickr


Svalbard Islands by Attilio Molteni, su Flickr



Svalbard Islands by Attilio Molteni, su Flickr
 

Olden

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Le foto che seguiranno sono state scattate navigando molto lentamente a bordo del tender in mezzo a formazioni di giaccio.
Questi blocchi più o meno grandi galleggiano nei pressi del ghiacciaio che sfocia nel mare e dal quale si sono staccati.
La sensazione che abbiamo provato in questo singolare e straordinario ambiente è stata bellissima soprattutto quando hanno spento il motore e l'unico rumore che rompeva un imponente silenzio era quello, di tanto in tanto, del tonfo profondo provocato dai blocchi di ghiaccio che precipitavano in mare.

Viste su flickr alla massima grandezza sono un'altra cosa piccole perdono ogni dettaglio....



Svalbard Islands by Attilio Molteni, su Flickr



Svalbard Islands by Attilio Molteni, su Flickr



Svalbard Islands by Attilio Molteni, su Flickr



Svalbard Islands by Attilio Molteni, su Flickr



Svalbard Islands by Attilio Molteni, su Flickr



Svalbard Islands by Attilio Molteni, su Flickr
 

bobol

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...e che freddo....^_^ brrrr
 

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Un luogo veramente affascinante,specialmente per chi ama la fotografia..
Mi ha lasciata una grande tristezza il tuo racconto sugli abitanti,e come dici tu quelle costruzioni colorate non c'entrano niente con l'ambiente che li circonda...:(..
Una piccola polemica....ma queste guide uccidono gli orsi in caso di pericolo?
 

Olden

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Che meraviglia...davvero, sono con gli occhi a cuoricini
Ti ringrazio Rocco, sei molto gentile :)


Le ultime sono veramente molto belle Attilio

Grazie Diego, sono contento che ti siano piaciute

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...e che freddo....^_^ brrrr
un pochino effettivamente sì, ma fai conto che quella corrispondeva in Italia alla settimana più calda, quindi non mi è andata poi così male ;)



......fantastico e magnifiche..... te ne ho stellinato in random:applauso:
Grazie mille Benedetto :)



Un luogo veramente affascinante,specialmente per chi ama la fotografia..
Mi ha lasciata una grande tristezza il tuo racconto sugli abitanti,e come dici tu quelle costruzioni colorate non c'entrano niente con l'ambiente che li circonda...:(..
Una piccola polemica....ma queste guide uccidono gli orsi in caso di pericolo?

Dunque Harma, altri mi hanno chiesto la stessa cosa quando hanno visto le guide armate.
Le cose alle Svalbard funzionano così:
chiunque si avventura in queste isole ha l'obbligo di essere armato
e questo vale per tutti e per tutto il territorio delle isole. Nei piccoli centri abitati si può evitare l'arma solo rimanendo entro un perimetro stretto e ben segnalato che riguarda solo il centro abitato degli insediamenti.
Chi arriva su queste isole munito di porto d'armi come ad esempio chi esercita la caccia può usare personalmente l'arma, chi invece non lo può fare per girare dovrà essere accompagnato da qualcuno a sua volta armato, come con noi hanno fatto le nostre guide.
In caso di pericolo se un orso si avvicina prima vengono sparati dei colpi in aria a scopo intimidatorio e se questo non basta perchè l'orso avanza oltre una distanza di sicurezza con chiaro intento di attaccare, allora viene colpito e questo mi sembra anche giusto, visto che nel corso del 2015 una ennesima persona ha perso la vita a causa di un orso.
Tutto questo fa parte di un modo di vivere estremo, in una terra estrema e per questo non ci deve turbare più di tanto.
 

Doxaliber

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Complimenti @Olden, un reportage spettacolare. Ti invidio, sono posti che desidero visitare anch'io.

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Harma

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Dunque Harma, altri mi hanno chiesto la stessa cosa quando hanno visto le guide armate.
Le cose alle Svalbard funzionano così:
chiunque si avventura in queste isole ha l'obbligo di essere armato
e questo vale per tutti e per tutto il territorio delle isole. Nei piccoli centri abitati si può evitare l'arma solo rimanendo entro un perimetro stretto e ben segnalato che riguarda solo il centro abitato degli insediamenti.
Chi arriva su queste isole munito di porto d'armi come ad esempio chi esercita la caccia può usare personalmente l'arma, chi invece non lo può fare per girare dovrà essere accompagnato da qualcuno a sua volta armato, come con noi hanno fatto le nostre guide.
In caso di pericolo se un orso si avvicina prima vengono sparati dei colpi in aria a scopo intimidatorio e se questo non basta perchè l'orso avanza oltre una distanza di sicurezza con chiaro intento di attaccare, allora viene colpito e questo mi sembra anche giusto, visto che nel corso del 2015 una ennesima persona ha perso la vita a causa di un orso.
Tutto questo fa parte di un modo di vivere estremo, in una terra estrema e per questo non ci deve turbare più di tanto.
Giusto fino ad un certo punto secondo me,infondo è l'uomo che entra nel territorio dell'orso,è giusto difenderci,ma invece di uccidere perchè non narcotizzarlo? Scusami L'OT..
 

bobol

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