La foto (perchè di foto si tratta) risale a più di un anno fa e "nasce" dentro di me ancor prima. Però il "quid" per metterla in pratica mi è stato dato da un mio amico architetto con il quale avevo parlato di questo "progetto" (era ancora in fase embrionale) e durante una chiaccherata davanti un buon caffè mi aveva parlato del SUPREMATISMO (tra me e me ho pensato: "E che c@@zo è ?").
Mi aveva esposto il pensiero dei suprematisti e con grande stupore ho riscontrato che combaciava con la mia idea iniziale.
A questo punto ho iniziato a cercare sul web (e non solo...mi sono "cuccato" un libro che mai avrei pensato in vita mia di leggere) chi fossero i suprematisti e soprattutto cosa volessero comunicare tramite le loro opere (si parla di pittura russa del primo quindicennio del '900).
In poche parole essi sostenevano, anzi, il fondatore Kazimir Malevic sosteneva che l'artista moderno (aggiungo io...di quel periodo) doveva guardare a un'arte finalmente liberata da fini pratici ed estetici e lavorare soltanto assecondando una pura sensibilità plastica.
In pratica la pittura fino a quel momento non era altro che la rappresentazione estetica della realtà e che invece il fine dell'artista doveva essere quello di ricercare un percorso che conducesse all'essenza dell'arte: all'arte fine a se stessa.
Infatti le opere dei suprematisti erano i lavori più astratti che fossero mai stati creati fino a quel momento, poiché utilizzavano delle semplici forme geometriche -quadrato, rettangolo, cerchio, croce e triangolo -e una modesta gamma di colori.
Hypereyed