Fearless
GURU
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Putroppo nel 2011 i bit c'entrano sempre qualcosa, come le ford escort c'entrano con hARdCORE.
La luce che entra nel sensore viene misurata. Un sensore è pur sempre un accidente che misura una grandezza fisica, così come i sensori dell'antifurto si allarmano in presenza di calore e i sensori di fumo in presenza di ecc ecc. Nel nostro modo fatto di foto, il sensore della macchina fotografica produce una serie di segnali elettrici in uscita proporzionali alla quantità di luce entrante.
Ogni fotosito per l'esattezza porterà a generare un certo segnale elettrico. E' per questo che impropriamente ho detto che la luce è "misurata".
Ora questi segnali elettrici in uscita sono ancora analogici. Analogici vuol dire che assumono valori variabili nel tempo. Per poter essere trattati da una reflex digitale appunte, devono essere quantizzati, e quindi trasformati in segnali digitali.
A quanti bit avviene il campionamento? E' qui il nocciolo della quesione.
Campionare vuol dire rappresentare con livelli logici discreti quindi (per interderci) 1 - 2 - 3 Volt ecc un segnale che invece assume infiniti valori. E' come se si volesse tracciare sotto una sinusoide una serie di rettangoloni che ne ricalcano la traccia.
Più bit avrò a disposizione, e più potrò rappresentare fedelmente un segnale analogico. Esistono comunque delle precise relazioni matematiche che stabiliscono quant'è il numero di bit, e quanti ne servono al massimo per ottenere una ricostruzione precisa del segnale.
Poi c'è la ricostruzione del segnale in cui i bit devono essere letti e trasformati in colori con dei certi valori e una certa posizione sullo schermo, insomma la vogliamo vedere questa c***o di foto?
Ora non pensate subito che aumentare i bit significhi avere immagini migliori, perchè questo significa avere anche un elettronica più costosa, immagini più grandi di dimensioni, più difficili da elaborare e quindi maggiore lentezza di processo, e significa anche maggiore possibilità di errori di quantizzazione (comuque rarissimi) nella riconversione.
Ho sintetizzato il più che potevo, spero di non essermi incasinato troppo
La luce che entra nel sensore viene misurata. Un sensore è pur sempre un accidente che misura una grandezza fisica, così come i sensori dell'antifurto si allarmano in presenza di calore e i sensori di fumo in presenza di ecc ecc. Nel nostro modo fatto di foto, il sensore della macchina fotografica produce una serie di segnali elettrici in uscita proporzionali alla quantità di luce entrante.
Ogni fotosito per l'esattezza porterà a generare un certo segnale elettrico. E' per questo che impropriamente ho detto che la luce è "misurata".
Ora questi segnali elettrici in uscita sono ancora analogici. Analogici vuol dire che assumono valori variabili nel tempo. Per poter essere trattati da una reflex digitale appunte, devono essere quantizzati, e quindi trasformati in segnali digitali.
A quanti bit avviene il campionamento? E' qui il nocciolo della quesione.
Campionare vuol dire rappresentare con livelli logici discreti quindi (per interderci) 1 - 2 - 3 Volt ecc un segnale che invece assume infiniti valori. E' come se si volesse tracciare sotto una sinusoide una serie di rettangoloni che ne ricalcano la traccia.
Più bit avrò a disposizione, e più potrò rappresentare fedelmente un segnale analogico. Esistono comunque delle precise relazioni matematiche che stabiliscono quant'è il numero di bit, e quanti ne servono al massimo per ottenere una ricostruzione precisa del segnale.
Poi c'è la ricostruzione del segnale in cui i bit devono essere letti e trasformati in colori con dei certi valori e una certa posizione sullo schermo, insomma la vogliamo vedere questa c***o di foto?
Ora non pensate subito che aumentare i bit significhi avere immagini migliori, perchè questo significa avere anche un elettronica più costosa, immagini più grandi di dimensioni, più difficili da elaborare e quindi maggiore lentezza di processo, e significa anche maggiore possibilità di errori di quantizzazione (comuque rarissimi) nella riconversione.
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