Se fossi lì, se abitassi là

supermariano81

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L'articolo è vecchiotto, almeno per i tempi in cui viviamo in cui una news dura un battito di ciglia, ma è sempre valido.
In pratica molti fotoamatori di lamentano di non poter andare da qualche parte nel mondo o di non avere un'attrezzatura top, quando il vero limite è nell'incapacità di cogliere aspetti, soggetti & co vicini a noi.


https://pensierifotografici.wordpress.com/2015/09/23/giocare-di-rimessa/

Attendo i vostri pensieri
 

cronos80

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E' qualcosa a cui penso spesso, capita le volte che guardo delle foto qui sul forum, dalle macro di @Pinku ai panorami spettacolari di @fianfian o allo street di @apa69 (cito solo quelli che mi sono venuti in mente di colpo e che mi fanno più gola per attrezzatura, idee e passione) e mi dico quanto avrei voluto vivere lì vicino o avere questo o quell'obiettivo.
Poi mi rendo conto che potrei vivere sulle alpi e guarderei le foto di tramonti sul mare con lo stesso desiderio, perché in fondo il problema è proprio quello, che non riesco a guardare ciò che mi è vicino con gli occhi del turista.

Come fare?...boh io non ho ancora una soluzione, però mi rasserena non essere l'unico ad avere di questi crucci.
:ciao:
 

Bigphil

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E' vero, sono d'accordo con l'articolo e aggiungo che oggi come oggi vedo il fotoamatore medio (compreso io probabilmente) sempre più ingabbiato tra paranoie per l'attrezzatura, la tecnica e le regole compositive ferree per cui le nostre immagini devono essere divise con il righello.
Con l'avvento di internet e libri ormai di successo e a buon mercato quasi tutti abbiamo ammirato i grandi autori e conosciamo tutte le regole per comporre una buona immagine, mettiamoci pure l'effetto social e forum per cui si finisce a fotografare più per consenso e per essere apprezzati che per altro e il gioco è fatto.
In questo quadro generale il risultato è un numero elevato di buone/ottime immagini tutte estremamente simili tra loro in cui a quel punto realmente l'attrezzatura o un particolare luogo può fare la differenza.

Questo per dire che tutti dovremmo liberarci un po' di tante sovrastrutture e riprendere a fotografare maggiormente di pancia, se un immagine ci sembra gradevole anche se non rispetta tutte le regole portiamola lo stesso a casa. Iniziamo a lavorare più sui temi e sui concetti e meno sulla spettacolarità delle immagini ad esempio...

Questo era giusto per aggiungere qualcosa alle problematiche che espone l'articolo ma che comunque mi sembrano pertinenti con il tema.
Per concludere aggiungo pure che la fotografia è una cosa serissima e facciamo bene a prenderla come tale però vediamo di non prenderci troppo sul serio noi perchè questo può solo essere una gabbia che creiamo alla nostra creatività.
 

fianfian

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Condivido in parte il pensiero, citerei anche "chi ha il pane non ha i denti, chi ha i denti non ha il pane".
Mi è capitato più volte di fare questo ragionamento come quello dell articolo, ma è troppo difficile trovare una risposta comune, ognuno fotografa, per motivi ed ispirazioni diverse.

Facciamo un esempio pratico
Adoro i paesaggi, sopratutto le montagne , da Treviso con un range di 1 ora fino a 3 ore di auto raggiungo praticamente molte location che ti permettono "scattare" le Dolomiti veramente alla grande. Dall'altra parte con 5 minuti sono in centro a Treviso, e con 25 minuti sono a Venezia.
Capita il giorno che ho del tempo libero e al 99% scelgo di andare in montagna, ma le condizioni meteo sono pessime, nuvole basse e temporali. Invece a Venezia il tempo è il top. Bene, io me ne resto a casa.....
Li allora ti domandi..... "ci sono migliaia di turisti da tutte le parti del mondo che vengono a Venezia, centina di fotografi, amatoriali e professionisti che coi vengono di proposito, e tu te stai a casa.... sei proprio un cretino!"
Ci sono posti vicino a casa che vanno scoperti, riscoperti, esplorati e possono dare emozioni e foto decisamente meglio di posti che sulla carta han già risultati assicurati.

Penso che però si vada a periodi nella vita,per me attualmente la fotografia è forse il "mezzo", non il "fine". Il fine per me è esplorare, visitare posti nuovi che mi regalano emozioni, o ritornare su posti conosciuti, ma in situazioni sempre diverse.Ed attualmente quello che mi ha sempre emozionato sono le montagne ed i paesaggi. Farsi 3 ore si salita solo per attendere un tramonto, oppure passare le notti tra rifugi e tende, per aspettare l'alba e fotografare la via lattea. E' l'esperienza di momenti come questi che voglio cercare di trasmettere nella fotografia, ed attrezzatura e tecnica aiutano ma non sono un' obbligo.

Uno dei miei sogni è di sicuro andare a vedere e scattare l'aurora boreale, la ritengo una buona "tappa", molto stimolante come traguardo. Ma anche se difficile e forse irraggiungibile come meta,non vorrei mai che il fotografare "di rimessa" sia a sua volta la scusante per lasciare li un proprio sogno.

Probabilmente col passare del tempo potrò cambiare il mio pensiero, ma per ora è cosi
 

Doxaliber

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Io è tutta una vita che gioco di rimessa con la fotografia. Ho pochi soldi, poco tempo, poca attrezzatura, però me ne fotto e se c'è da scattare con il cellulare o la compattina scatto lo stesso. Vorrei avere il tempo per fare un'uscita fotografica come si deve. Piantare il mio treppiede, ragionare su una foto più di due secondi, ma non ce l'ho, quindi scatto quando vado al lavoro, quando esco a fare la spesa, quando capita, come capita, con ciò che ho. In fondo fotografo per divertirmi e per quanto vorrei fotografare anch'io l'aurora boreale per ora mi accontento di fotografare ciò che ho attorno a me.
 
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