La temperatura del rivelatore nella stampa (ovvero nello sviluppo della carta) in bianco e nero è molto ma molto meno rognosa della temperatura nello sviluppo dei negativi.
Diciamo che ci si può muovere fra i 15 e i 30 gradi (io prima di coibentare la camera oscura stampavo anche a 10 gradi con qualche problema sul piede e sulla spalla della curva e con qualche problema di intonazione; ma è fortemente sconsigliato scendere sotto i 15 gradi).
L’importante però è osservare i tempi di sviluppo dell carta che variano al variare della temperatura. Come fare è molto semplice, ne ho già parlato
qui.
Comunque per fare le cose fatte bene sarebbe cosa buona e giusta mantenere la temperatura sui 20 gradi con strumenti come quello che ti ha linkato Abraxas (quando la temperatura scende, lo pucci dentro finché non ritorna sui 20 gradi).
Consiglio
questo non solo perché cosa meno ma soprattutto perché è ergonomico e si adatta perfettamente alla bacinella.
La stessa cosa, ma con margini di tolleranza ancora più ampi, vale per arresto e fissaggio. Una piccola nota per quest’ultimo: mentre con lo sviluppo fattoriale è facile comprendere se il rivelatore sta agendo e in quanto tempo agisce, non c’è modo per testare il fissaggio, per cui è meglio che la sua temperatura sia quanto più vicina a quella prescritta.