auredeso
Maestro
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- 4 Maggio 2011
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- 279
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- Caselle Torinese
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- www.riverpo.it
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- Nikon D750
- Sesso
- Maschio
Parte il mio primo progetto! “Ma bela Turin”, che ha come scopo quello, prima di tutto, di rendermi un po meno pigro ad indossare la mia fotocamera, e quello di cercare di valorizzare la mia bella città facendo scoprire, oltre alle attrattive principali, anche alcuni lati nascosti, che spesso e volentieri, nascondono delle vere chicche!
Un buon motivo per scoprire e riscoprire la mia città, spesso e volentieri etichettata come una “città grigia” o la “città della Fiat”.
- Tempi del progetto: sconosciuti
- Stili fotografici: Paesaggistica, Street, un po di tutto con un occhio di riguardo a quella architettonica… la mia preferita!
- Tecniche: B&N, HDR chi più ne ha più ne metta!!!
- Luoghi: Non mancheranno le cosiddette foto da “cartolina” del centro storico, ma avranno un posto di rilievo anche i luoghi meno battuti come fabbriche abbandonate, aree industriali o zone riqualificate.
- Varie: Cercherò, quando possibile, di inserire tramite una cartina i luoghi dove sono state scattate le foto ed una piccola storia del particolare ripreso.
Partiamo con le prime foto, tre scatti fatti alla nuova stazione di Porta Susa, ancora in costruzione, che a fine lavori diventerà la stazione di riferimento di Torino, soppiantando Porta Nuova.
Piccolo aneddoto sul secondo scatto, subito dopo aver effettuato la foto mi si è avvicinato un poliziotto chiedendomi per chi lavorassi e l’eventuale autorizzazione… Naturalmente in mio possesso, ne l’una ne l’altra, ma un’invidiabile faccia da “non ne sapevo nulla di autorizzazioni”… Fortunatamente non mi ha fatto problemi, ma sono dovuto uscire e “rubacchiare” alla veloce il terzo scatto ed accontentarmi del risultato!
#1.
Porta Susa - Torino di auredeso, su Flickr
Nikon D90 – Sigma 18-200 f3.5/6.3 DC
1/250 sec. – f/8.0 – 18mm. – Iso 1000
#2.
Porta Susa - Torino di auredeso, su Flickr
Nikon D90 – Sigma 18-200 f3.5/6.3 DC
1/160 sec. – f/7.1 – 18mm. – Iso 100
#3.
Porta Susa - Torino di auredeso, su Flickr
Nikon D90 – Sigma 18-200 f3.5/6.3 DC
1/250 sec. – f/6.3 – 18mm. – Iso 1000
Cartina:
“Sin dagli anni ottanta, nell'ambito del progetto di interramento del passante ferroviario, fu prevista la sostituzione della stazione di Porta Susa con un impianto, sotterraneo, situato a meridione della precedente, in modo da renderla fruibile per l'asse di corso Vittorio Emanuele II e per i servizi pubblici e privati che gravitano attorno ad esso, tra cui il palazzo di Giustizia e il Politecnico. L'intenzione era quella di dotare la città di una nuova stazione principale, di tipo passante, utile in particolare per i futuri treni ad alta velocità. Dopo vent'anni di lavori di costruzione del passante, il 14 dicembre 2008 sono stati inaugurati i primi due binari, numerati come 5 e 6, presso i quali sono stati attestati alcuni servizi locali per Chieri e Pinerolo.
Il 27 settembre 2009, con l'apertura dei binari 3 e 4, è stato inaugurato il primo binario, direzione nord, del tratto di passante tra Porta Susa e Torino Stura, con il conseguente spostamento dalla vecchia stazione di superficie alla nuova stazione sotterranea di tutti i treni diretti ad est.
Il 18 ottobre 2009 è stata chiusa all'esercizio la stazione in superficie ed è stata aperta la seconda canna del passante. L'impianto sotterraneo ha quindi assunto la denominazione di Torino Porta Susa e ha iniziato ad essere servito anche dai treni in direzione Sud.
A fine 2012, il vecchio fabbricato di piazza XVIII Dicembre ha smesso di ospitare le biglietterie che sono state trasferite in quello nuovo. La nuova stazione e l'area circostante rappresentano il tassello ingegneristicamente ed urbanisticamente più complesso del grande progetto di riassetto
urbano della Spina Centrale.
La struttura della stazione, a galleria longitudinale, in acciaio e vetro, è lunga 385 metri e la sua altezza varia dai 13 ai 19 metri. Grazie alla sua struttura semicilindrica, la vetrata, sfruttando un oculato gioco di luce, permette un'ampia e diffusa illuminazione del pavimento centrale e delle rampe d'accesso alle banchine; la parte alta delle vetrate è inoltre rivestita di cellule fotovoltaiche che consentono di produrre l'80% del fabbisogno di energia elettrica della stazione stessa”.
Fonte Wikipedia.
Un buon motivo per scoprire e riscoprire la mia città, spesso e volentieri etichettata come una “città grigia” o la “città della Fiat”.
- Tempi del progetto: sconosciuti
- Stili fotografici: Paesaggistica, Street, un po di tutto con un occhio di riguardo a quella architettonica… la mia preferita!
- Tecniche: B&N, HDR chi più ne ha più ne metta!!!
- Luoghi: Non mancheranno le cosiddette foto da “cartolina” del centro storico, ma avranno un posto di rilievo anche i luoghi meno battuti come fabbriche abbandonate, aree industriali o zone riqualificate.
- Varie: Cercherò, quando possibile, di inserire tramite una cartina i luoghi dove sono state scattate le foto ed una piccola storia del particolare ripreso.
Partiamo con le prime foto, tre scatti fatti alla nuova stazione di Porta Susa, ancora in costruzione, che a fine lavori diventerà la stazione di riferimento di Torino, soppiantando Porta Nuova.
Piccolo aneddoto sul secondo scatto, subito dopo aver effettuato la foto mi si è avvicinato un poliziotto chiedendomi per chi lavorassi e l’eventuale autorizzazione… Naturalmente in mio possesso, ne l’una ne l’altra, ma un’invidiabile faccia da “non ne sapevo nulla di autorizzazioni”… Fortunatamente non mi ha fatto problemi, ma sono dovuto uscire e “rubacchiare” alla veloce il terzo scatto ed accontentarmi del risultato!
#1.
Porta Susa - Torino di auredeso, su Flickr
Nikon D90 – Sigma 18-200 f3.5/6.3 DC
1/250 sec. – f/8.0 – 18mm. – Iso 1000
#2.
Porta Susa - Torino di auredeso, su Flickr
Nikon D90 – Sigma 18-200 f3.5/6.3 DC
1/160 sec. – f/7.1 – 18mm. – Iso 100
#3.
Porta Susa - Torino di auredeso, su Flickr
Nikon D90 – Sigma 18-200 f3.5/6.3 DC
1/250 sec. – f/6.3 – 18mm. – Iso 1000
Cartina:
“Sin dagli anni ottanta, nell'ambito del progetto di interramento del passante ferroviario, fu prevista la sostituzione della stazione di Porta Susa con un impianto, sotterraneo, situato a meridione della precedente, in modo da renderla fruibile per l'asse di corso Vittorio Emanuele II e per i servizi pubblici e privati che gravitano attorno ad esso, tra cui il palazzo di Giustizia e il Politecnico. L'intenzione era quella di dotare la città di una nuova stazione principale, di tipo passante, utile in particolare per i futuri treni ad alta velocità. Dopo vent'anni di lavori di costruzione del passante, il 14 dicembre 2008 sono stati inaugurati i primi due binari, numerati come 5 e 6, presso i quali sono stati attestati alcuni servizi locali per Chieri e Pinerolo.
Il 27 settembre 2009, con l'apertura dei binari 3 e 4, è stato inaugurato il primo binario, direzione nord, del tratto di passante tra Porta Susa e Torino Stura, con il conseguente spostamento dalla vecchia stazione di superficie alla nuova stazione sotterranea di tutti i treni diretti ad est.
Il 18 ottobre 2009 è stata chiusa all'esercizio la stazione in superficie ed è stata aperta la seconda canna del passante. L'impianto sotterraneo ha quindi assunto la denominazione di Torino Porta Susa e ha iniziato ad essere servito anche dai treni in direzione Sud.
A fine 2012, il vecchio fabbricato di piazza XVIII Dicembre ha smesso di ospitare le biglietterie che sono state trasferite in quello nuovo. La nuova stazione e l'area circostante rappresentano il tassello ingegneristicamente ed urbanisticamente più complesso del grande progetto di riassetto
urbano della Spina Centrale.
La struttura della stazione, a galleria longitudinale, in acciaio e vetro, è lunga 385 metri e la sua altezza varia dai 13 ai 19 metri. Grazie alla sua struttura semicilindrica, la vetrata, sfruttando un oculato gioco di luce, permette un'ampia e diffusa illuminazione del pavimento centrale e delle rampe d'accesso alle banchine; la parte alta delle vetrate è inoltre rivestita di cellule fotovoltaiche che consentono di produrre l'80% del fabbisogno di energia elettrica della stazione stessa”.
Fonte Wikipedia.