Io ero alla fine del nuovo cavalcavia dopo piazza Gae Aulenti, piazzo il mio cavalletto e dopo 5minuti mi si avvicina il classico tipo della vigilanza: "non puoi metterti a fare le foto col cavalletto e l'attrezzatura professionale".
Insomma se dovevo fare foto da "reportage" avevo bisogno dell'autorizzazione. Allora inizio a spiegare che non lo faccio di mestiere ma come fotografo amatoriale, le foto sarebbero state per me ecc ecc.
Quindi siamo passati al discorso che quello era suolo pubblico ma in realtà mezzo privato, quindi io non potevo stare senza autorizzazione...
Poi che "ostruivo il passaggio"... il cavalcavia è largo almeno 5m e il col cavalletto aperto al massimo piglio 80cm, ma vabbè.
Ultima che se scattavo le foto al palazzo ma prendevo le persone poi erano loro i responsabili se pubblicavo le foto perché me le lasciavano scattare... e qui non vi dico la mia reazione.
Comunque mi sono impuntato, il tipo ha chiamato il suo superiore che è venuto e gli ho ribadito le stesse motivazioni: se il suolo era pubblico allora me ne sarei andato quando me lo avessero intimato dei poliziotti; se era pubblico ma mezzo privato mi indicassero dove finiva la metà privata così mi mettevo in quella pubblica, la polizia mi avrebbe fatto spostare; se fotografavo delle persone e finivano in rete erano problemi miei e non loro. Me ne sarei andato se mi avessero portato un regolamento dove era indicato chiaramente che lì non si poteva scattare e loro erano addetti a farlo rispettare (per inciso, è dove ci sono tutti i palazzoni nuovi con gli appartamenti da ricchi, praticamente loro erano la vigilanza dello stabile a quanto ho capito).
Allora il tipo mi fa "guarda, basta che quando non scatti tieni il cavalletto alzato e lo poggi solo quando devi scattare..."
Io un po' basito gli dico ok, se ne vanno e ringrazio.
Alla fine ho portato a casa questo:
UniCredit Tower di
FrancescoPet, su Flickr
Comunque sarebbe davvero utile avere una linea guida con qualche legge o regolamento da sciolinare e mostrare a questi soggetti, che per carità fanno il loro lavoro ma devono anche capire dove stanno i limiti.