mimmo miccolis
Maestro
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Vorrei porre una domanda agli amici del forum:in una foto si deve guardare per primo al lato artistico o al lato tecnico?
Sacrosanto, solo conoscendo le regole si possono infrangere con cognizione e sfornare qualcosa di piu' "artistico" , diversamente sarebbe solo un tentativo di giustificare uno scatto sbagliato il volerlo spacciare per artisticoio prediligo di gran lunga il lato artistico ed espressivo! però vabbeh la tecnica è importante per padroneggiare l'arte!
Sono d'accordo completamente con quello che ha detto Carlo... ma la frase che ho citato racchiude perfettamente il mio pensiero riguardo alle persone che, con la "scusa" dell'arte, preferiscono non interessarsi al lato tecnico delle cose!In alcune persone reputo sia una forma di pigrizia e superbia quella di dire che non hanno bisogno di conoscere il lato pratico, perchè a loro interessa solo l'arte.
Caro Carlo, mi permetto di rispondere poiché le tue domande sono state ossessione pensosa per molto tempo nella mia vita.Per me la tecnica è la base indispensabile per esprimere la propria creatività. In alcune persone reputo sia una forma di pigrizia e superbia quella di dire che non hanno bisogno di conoscere il lato pratico, perchè a loro interessa solo l'arte.
L'arte è fatta di studio, allenamento, prove su prove, fino a quando la "tecnica" cessa di esistere, completamente metabolizzata. A quel punto può nascere la vera arte, perchè la mente ha il controllo sulla realtà e può esprimersi al meglio.
A che serve che nella mia mente ci sia un paesaggio fantastico, con sfumature e chiaroscuri incredibili, se poi quando prendo la matita disegno come un bambino? Ehehe è abbastanza autobiografica come domanda eh.
Per me la domanda se è più importante l'arte o la tecnica perde di significato. L'arte utilizza la tecnica. Un'opera con una tecnica scadente perde del valore.
Proprio alcuni giorni fa ho ascoltato un'intervista fatta a Richard Feynman, un fisico americano le cui ricerche hanno avuto un impatto notevole in molti settori della fisica moderna, sopratutto quella quantistica (per cui vinse un Nobel, del quale non fu mai entusiasta ).
In questa intervista racconta di come un suo amico artista ogni tanto tirava fuori un discorso su cui non si trovavano molto d'accordo. Il suo amico prendeva un fiore e diceva "Ammira quanta bellezza possiede. Essendo io un artista posso capacitarmi di quanto sia bello davvero ma tu essendo uno scienziato, lo analizzi (nd. mentalmente si intende), lo scomponi nelle minime parti e lo fai diventare una cosa banale."
E su questo punto Feynman esprime la sua perplessità, pur non avendo forse la stessa sensibilità artistica dell'amico, anche lo scienziato può vedere la bellezza del fiore.
E allo stesso tempo può vedere molto di più. La bellezza non è solo a un livello dimensionale, ma può trovarsi anche in realtà microscopiche o nel rapporto tra le parti, nei processi interni. O nel fatto che i colori dei fiori si sono evoluti per attirare gli insetti, cosa che fa nascere la domanda se anche gli insetti hanno un senso del bello e così via. Sono tutti aspetti che si aggiungono alla bellezza del fiore e in nessun modo si sottraggono. In che modo conoscere la realtà di una cosa può rovinarla?
Sono forse andato leggermente OT, ma il discorso è legato. Perchè viene creata la barriera tra tecnica e arte? O in realtà è questo un espediente per ricercare una maniera di poter raggiungere dei risultati prendendo una scorciatoia? Perché se c'è tecnica ci deve essere meno arte?
Non sto esprimendo una critica verso nessuno, è un discorso su cui rifletto spesso e credo veramente a quanto ho scritto, non per accusare nessuno ma per riuscire a identificare me stesso.
Ho un amico di infanzia che mi conosce dalla prima elementare e qualche mese fa chiacchierando del più e del meno è uscito il discorso della fotografia. Con molta tranquillità ha detto che secondo lui io non potrò mai diventare famoso come artista, che sono sempre stato troppo tecnico o che non sono abbastanza poetico. Questo perchè non sono un tipo che tratta temi sociali, perchè mi interessa la tecnologia, perchè mi piace vedere cose fatte bene? O perchè vedo la bellezza anche in cose comuni, mi stupisco di come funzionano o dell'esistenza di alcuni fenomeni, che non sono reputati indici di animo artistico, perchè non sono abitualmente soggetti d'arte?
La mia domanda è più che altro, perchè viene reputato così spesso che bisogna scegliere tra le due, che l'una danneggi l'altra?
la prossima volta sarai bannatoSono forse andato leggermente OT
Caro Carlo, mi permetto di rispondere poiché le tue domande sono state ossessione pensosa per molto tempo nella mia vita.
Sin da bambina ho mostrato inclinazioni decisamente artistiche, interessandomi molto alla pittura e al disegno. Dopo aver messo in croce la mamma insegnante ottenni di imparare a scrivere intorno ai tre anni e mezzo e da allora, goffamente, credevo di metter su capolavori compilando paginette coi pensierini semplici che una mente infantile può partorire.
Da quel momento però ebbi l'esatta percezione di cosa fosse la mia natura, ovvero curiosità e desiderio verso ogni fenomeno capace di stimolare emozioni. Questo mi portò a voler intensamente diventare una scrittrice, una pittrice, e dopo qualche anno anche tantissimo altro. Incontrai la fotografia poco dopo, ma questa è una storia che conoscete.
Intrapreso il cammino scolastico scoprii la scienza e la matematica, che nella mia famiglia umanista non avevano molto spazio, e timidamente ne rimasi affascinata.
Riuscivo bene, e inconsapevolmente sviluppai la convinzione che, sulla scia della capacità di provare qualcosa di personale e intimo, anche i numeri fossero una forma d'arte.
Soltanto dopo mi resi conto che il senso comune innalzava muri altissimi imponendo una rigida suddivisione: da un lato la ragione, dall'altro l'istinto, come si trattasse di uno scontro titanico irriducibile che distingueva senza possibilità d'errore tra tecnica e sentimento.
Non ho mai creduto agli estremismi, e in nuce il senso d'errore rispetto a quella che ritenevo una forzatura trovò conforto intorno ai 13 anni.
Quando iniziai a leggere Freud e Jung capii d'essere nel giusto per la stessa essenza delle loro intuizioni sulla psiche: non esiste unicum senza confronto dialettico, così come è assurdo credere che l'Es o il SuperIo riescano ad esprimersi nella reciproca ignoranza.
Tutt'altro, nell'approfondimento così come ai livelli più superficiali dell'esperienza.
La tendenza della società a semplificare ha un motivo antropologico legato all'elaborazione delle informazioni, appoggiata dai sistemi di governo di ogni tempo, per meglio trattare i vari aspetti del vivere comune.
Ciò è profondamente ingannevole, e qualunque confine non rivela altro che un impoverimento della nostra vera facoltà di comprensione.
Arte e tecnica, emozione e scienza, pittura e matematica non sono altro che i diversi nomi di un'unica peculiarità umana: quella di desiderare, evolvere, migliorarsi, ricercare bellezza e inseguire il perfettibile.
Qualunque attività, se affrontata con passione, è in grado di coinvolgere. Non sarà mai solo un fatto di istinto contrapposto alla ragione come noiosamente ci insegnano.
Chiunque, animato dal fuoco che sente più vicino, colpirà sé stesso e gli altri producendo un elemento d'emozione.
Ecco cos'è l'arte.
Angie queste tue parole sono sublimi ...
Vorrei aggiungere altro se mi è concesso.
La società moderna ci porta a vedere un qualcosa solo dagli estremi e mai e ripeto mai quello che sta nel mezzo. Così anche per la fotografia !! Perchè osservare una foto dicendo subito "tecnicamente è perfetta/sbagliata" - "da un punto di vista artistico è spettacolare/penosa". I concetti devono essere uniti perchè il bello sta nel mezzo !! E' quando si uniscono con il giusto equilibrio che nasce il capolavoro !!!
Ricordiamo i bei tempi passati, facciamo un salto di 500 - 600 anni nella nostra storia di questa splendida Italia, culla dei più grandi artisti !!! Ne prendo uno a caso Leonardo. Vi sembra che abbia mai fatto distinzione tra tecnica e arte !!! è riuscito ad unire tecniche ingegneristiche ai sui dipinti, ha saputo sperimentare nuove tecniche per i suo affreschi con fallimenti ma anche con grandi successi !!! Non diciamo subito : Eeeee ma lui era un genio !!! Non ho certo la presunzione di paragonare il mio neurone al suo cervello ma perchè sminuire noi stessi !! La scusa del genio è appunto soltanto una scusa !!! Facciamo un balzo di 50 - 60 e qualcosa di più ne prendo unaltro Einstein era considerato un asino di prima scelta durante i suoi studi (scuola elementare o media se non ricordo male) ma poi diciamo che si è rivelato tutt'altro !! Eppure la sua "Arte" era una materia che al giorno d'oggi non consideriamo Arte ma tutt'altro. Lui abbinava lo studio della fisica a quello del violino due cose che forse noi oggi non immaginiamo possibile.
Vi rendete conto che la sezione aurea è pura matematica !!! noi la utilizziamo come il pane !!! questa è tecnica o arte secondo voi ?? I migliori ritratti, vedi la Giocanda ad esempio, utilizzano la pura regola dei terzi !! Allora non si tratta di capolavoro ma soltanto di un utilizzo massivo di una tecnica. Avreste mai il coraggio di dire una cosa del genere ??
Insomma liberiamo la mente da questi canoni mentali ! Guardiamo oltre, oltre il vetro che abbiamo in mano oltre i soldi che abbiamo speso per acquistare la reflex oltre la nostra convinzione di sapere e diamo libero sfogo all'immaginazione al cosa si potrebbe e che non si è ancora fatto ! senza dimenticarci però quello che è stato scoperto !