Esposimetri: Smart Sensor SS04

Nomed

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Nell'Inventario di oggi parliamo dello Smart Sensor SS04, un cubetto di alluminio che permette di trasformare qualsiasi smartphone in un esposimetro, con la possibilità di misurare sia la luce ambientale che la luce dei flash.

Lo Smart Sensor SS04 è prodotto dalla Optivelox, una società italiana, e viene venduto al prezzo di 59 euro nella versione base. Per utilizzare il fotosensore bisogna collegarlo attraverso il jack audio a uno smartphone e installare l'applicazione Lx Meter.



All'interno della confezione è incluso un adattatore audio, che permette di utilizzare il prodotto anche con telefoni più vecchi che hanno lo standard OMTP per il jack audio. I telefoni moderni utilizzano invece lo standard CTIA, che non necessita in questo caso di un adattatore.



La versione plus dello Smart Sensor SS04 viene venduta con una custodia in alluminio e uno schermo protettivo sempre in alluminio (al centro, nella foto qui sotto) che si aggancia al sensore grazie a due magneti e permette di eseguire misurazioni di superfici piane.



Per ogni sensore della Optivelox è stato creato in laboratorio un apposito profilo di calibrazione, legato al numero di serie che si trova nella parte superiore del jack audio.

Per utilizzare lo Smart Sensor SS04 bisogna collegare il fotosensore al telefono, installare l'applicazione Lx Meter e inserire il numero di serie nel menu di calibrazione.


L'applicazione scaricherà da internet il profilo corretto e l'esposimetro sarà funzionante. I valori di esposizione sono impostabili utilizzando il touchscreen. Dalle opzioni è possibile scegliere se fare salti di uno stop, 1/2 stop o 1/3 di stop.


La misurazione della luce continua nello Smart Sensor SS04 è molto precisa. Confrontandolo con il Sekonic L-358, solo in alcune situazioni la misurazione è stata diversa di un terzo di stop, imprecisione accettabile visto il prezzo e la portabilità dell'SS04.



Lo Smart Sensor SS04 può funzionare anche con i flash, ma a differenza di un esposimetro classico ci chiede di inserire il modello e la potenza del flash che stiamo utilizzando.


Nell'applicazione LxMeter è già presente una lista di flash delle marche più diffuse, ma è possibile inserire anche flash differenti. Nel mio caso ho inserito infatti nel Flash Database, le informazioni per utilizzare lo Yongnuo YN565EX e il Cactus RF-60.


Per inserire il profilo di un nuovo flash bisogna trovare le informazioni di durata del flash in microsecondi alle diverse potenze. Quest'informazione si può trovare sul manuale di istruzioni oppure contattando la società produttrice.

Nella misurazione dell'esposizione con i flash, lo Smart Sensor SS04 ha un margine d'imprecisione maggiore rispetto alla misurazione della luce continua, ma anche in questo caso l'errore non è superiore a un terzo di stop e i risultati rimangono consistenti.



Lo Smart Sensor SS04 ha però due problemi che bisogna prendere in considerazione nell'utilizzo con i flash.

Il primo problema è legato alla sensibilità del sensore. Se puntiamo un flash direttamente verso l'esposimetro, la luce può essere troppa e superare il limite massimo di misurazione del sensore, ovvero 333k3 lx. Quando ciò accade, l'esposimetro non è più in grado di dare valori corretti.

Il secondo problema è legato al funzionamento della modalità flash nell'SS04. Per mantenere un prezzo finale contenuto e una dimensione ridotta, l'SS04 utilizza l'informazione della durata del flash per calcolare il valore finale di esposizione. Per questo motivo non è possibile utilizzare più di un flash contemporaneamente con lo Smart Sensor SS04.

Conclusione
Consiglio questo esposimetro a chi ha bisogno di misurare l'esposizione di fonti di luce continua, quindi sopratutto chi utilizza macchine fotografiche analogiche o videomaker. Per questo utilizzo lo Smart Sensor SS04 è una soluzione imbattibile come prezzo e comodità.

Chi è interessato all'illuminazione con i flash invece deve valutare attentamente i pro e i contro di questo prodotto. L'impossibilità di utilizzare più di un flash contemporaneamente e il limite massimo di luce misurabile dal sensore, potrebbero essere compromessi non accettabili per alcune persone.

L'applicazione Lx Meter è ben strutturata, funziona bene anche con modelli di telefoni più vecchi e contiene molte opzioni che permettono di personalizzare l'utilizzo dell'esposimetro.

 

tommy__76

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sempre un passo avanti!!
 

Andrea85

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Ottima recensione...ci devo fare un serio pensiero per l'uso con l'analogico...soprattutto se prenderò qualche modello di fotocamera a pozzetto senza esposimetro!!!
 

dallas

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Ottima cosa.... stavo proprio guardando qualche esposimetro perchè non so se le celle al selenio della Zenit siano ancora efficienti, anche se dallo sviluppo il primo rullino sembrerebbe ok.
 

lever63

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La recensione è, come la solito, chiara ed esauriente; vantaggi e limiti ben analizzati ed esposti in modo neutrale.
E' solo una curiosità, ma non capisco perché ci sia bisogno di indicare marca, modello e potenza del flash. Mi spiego: se misura la luce, che differenza può fare se ottengo la stessa quantità di luce con un flash più piccolo a piena potenza o con uno più performante impostato a 1/4? Cambia la durata, ma la quantità di luce è appunto la stessa, giusto?
 

Nomed

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Mi spiego: se misura la luce, che differenza può fare se ottengo la stessa quantità di luce con un flash più piccolo a piena potenza o con uno più performante impostato a 1/4? Cambia la durata, ma la quantità di luce è appunto la stessa, giusto?
Gli esposimetri professionali (non so bene come nel dettaglio :p) misurano il lampo del flash nella sua intera durata, questo probabilmente richiede una tecnologia e una progettazione di un livello più alto che ne aumenta costo e dimensione.

Per poter controllare la luce dei flash sopratutto alle potenze più basse, i flash moderni controllano la durata del lampo, rendendola sempre più breve (a parità di picco luminoso) più si scende con la potenza. Quindi a 1/32 di potenza il picco massimo di luce può essere lo stesso di 1/128 di potenza, con la differenza che a 1/128 il flash è acceso per molto meno tempo.

Lo Smart Sensor capta qual'è il picco massimo e in base all'informazione che gli viene data dall'utente, calcola quant'è la luce che è stata emessa.

Ho fatto domande molto simili anche io ai produttori e posso riportarvi proprio quanto mi ha scritto l'ingegnere che si è occupato dello Smart Sensor, riguardo alla modalità flash:
Il sensore in modalità flash cattura il valore di picco del lampo. Poiché nelle unità flash moderne il controllo della potenza del lampo viene generalmente effettuato variando il tempo di durata dello stesso, la misura del valore di picco non è sufficiente per determinare l'esposizione (il valore di picco potrebbe essere lo stesso anche variando la potenza impostata sul flash). Per questo motivo l'app contiene un database dei modelli più usati di flash in modo che in corrispondenza del livello di potenza usato essa possa conoscere il tempo di durata del lampo. In sostanza si dovrà scegliere il modello di flash e poi selezionare il livello di potenza M (la selezione può essere fatta anche dopo aver acquisito il lampo). Se il modello del flash non è compreso nel database lo si può aggiungere ricavando i tempi di durata dal manuale dello stesso.

Questo modo di procedere è legato al principio di funzionamento del sensore. Esso opera un po' come avveniva nei vecchi misuratori flash che in pratica non erano altro che dei rilevatori di picco. Adesso con i nuovi apparecchi flash di tipo Speedlite la sola misura del picco non è più sufficiente ed è necessario considerare anche il tempo di durata.
Hanno trovato un escamotage per poter ottenere una misurazione del flash utilizzando risorse limitate. E funzionerebbe molto bene se solo non fosse per il limite massimo misurabile dal sensore, che a volte si incontra puntando i flash direttamente verso l'esposimetro, già solo se aggiustano questo dettaglio come esposimetro per flash diventa un'alternativa molto interessante al posto degli esposimetri classici (e costosi).
 
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Zero

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Ma che ficata! Io per ora sto usando ogni tanto un'app carina quando scatto in analogico con le mie macchine senza esposimetro: lightmeter. Non che sia chissà cosa, ma si comporta benino. Certo, questo robo da te recensito è un'altra cosa.. :)
 

lever63

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Gli esposimetri professionali (non so bene come nel dettaglio :p) misurano il lampo del flash nella sua intera durata, questo probabilmente richiede una tecnologia e una progettazione di un livello più alto che ne aumenta costo e dimensione.

Per poter controllare la luce dei flash sopratutto alle potenze più basse, i flash moderni controllano la durata del lampo, rendendola sempre più breve (a parità di picco luminoso) più si scende con la potenza. Quindi a 1/32 di potenza il picco massimo di luce può essere lo stesso di 1/128 di potenza, con la differenza che a 1/128 il flash è acceso per molto meno tempo.

Lo Smart Sensor capta qual'è il picco massimo e in base all'informazione che gli viene data dall'utente, calcola quant'è la luce che è stata emessa.

Ho fatto domande molto simili anche io ai produttori e posso riportarvi proprio quanto mi ha scritto l'ingegnere che si è occupato dello Smart Sensor, riguardo alla modalità flash:


Hanno trovato un escamotage per poter ottenere una misurazione del flash utilizzando risorse limitate. E funzionerebbe molto bene se solo non fosse per il limite massimo misurabile dal sensore, che a volte si incontra puntando i flash direttamente verso l'esposimetro, già solo se aggiustano questo dettaglio come esposimetro per flash diventa un'alternativa molto interessante al posto degli esposimetri classici (e costosi).
Grazie Carlo, ora mi è chiaro, in effetti l'unico parametro che varia è la durata. Mi sa che continuerò con il metodo empirico, una decina di scatti di prova per un set semplice di solito bastano:D
 

mangi

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Bel giocattolino, interessante, peccato solo che la app sia solo per android...
un saluto
Mangi
 

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