Teatro

Alessandro Catinella

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Stasera posto una fotografia realizzata a teatro dal proscenio durante uno spettacolo.
Sicuramente a molti non piacerà: i soggetti sono tutti tagliati, qualcuno è anche sovrapposto e le pose non sono aggraziate eppure questo scatto mi “risuona dentro”.

Che ne pensate?
 

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Olden

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Ciao Alessandro,
non è una questione di soggetti tagliati o meno, di sovrapposizioni o di pose più o meno aggraziate.
La dimostrazione di quanto spesso possano contare poco o nulla questi aspetti compositivi
è provata, per esempio, dall'altra tua foto postata e relativi commenti dal titolo: "Teatro, Bibbiena 2015".

Quindi chiarito questo aspetto quello che rimane da valutare sulla foto in questione è semplicemente
se funziona o meno, vale a dire se nel suo insieme racconta e trasmette qualcosa come l'altro tuo scatto per esempio,
o se al contrario è una immagine fine a se stessa che nulla racconta.
Certo è sempre una valutazione molto soggettiva, ma per quel che mi riguarda questa volta
propendo decisamente per la seconda ipotesi.
 
Ultima modifica:

minim4rkuz

Maestro
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Da appassionato di fotografia e teatrante, capisco perfettamente la difficoltà di racchiudere un' emozione già recitata, all' interno di una fotografia che tenta anch' essa di esprimere un' emozione.

E' come una matrioska (secondo il mio punto di vista).

Concordo con Olden per buona parte, ossia che questi scatti (sempre secondo me) evadono dalle regole ferree della fotografia, perché il loro focus non è la composizione, bensì il messaggio o l' emozione che devono suscitare.

Da teatrante posso supporre cosa stava succedendo, o quantomeno, posso immaginare l' emozione che si stava cercando di comunicare con quel gesto...Vedendo sedie nel fondopalco, telo nero e pose "poco" aggraziate, suppongo non si trattasse né di una commedia né di un musical, probabilmente un drammatico moderno, con tratti magari sul grottesco ( ma questo dipende dal testo ).

Mi hai fatto arrivare il tipo di opera e la "pesantezza" del gesto...ma sono tutte dedizioni che nascono da un minimo di conoscenza(che sicuramente scopriremo aver cannato sicuramente!!! :rotfl: )...Per il resto, suppongo che tu riviva la tua emozione vedendo questa foto e che in realtà, più che popolare, sia qualcosa di molto tuo ed intimo.

a presto!
 

Alessandro Catinella

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Da appassionato di fotografia e teatrante, capisco perfettamente la difficoltà di racchiudere un' emozione già recitata, all' interno di una fotografia che tenta anch' essa di esprimere un' emozione.

E' come una matrioska (secondo il mio punto di vista).

Concordo con Olden per buona parte, ossia che questi scatti (sempre secondo me) evadono dalle regole ferree della fotografia, perché il loro focus non è la composizione, bensì il messaggio o l' emozione che devono suscitare.

Da teatrante posso supporre cosa stava succedendo, o quantomeno, posso immaginare l' emozione che si stava cercando di comunicare con quel gesto...Vedendo sedie nel fondopalco, telo nero e pose "poco" aggraziate, suppongo non si trattasse né di una commedia né di un musical, probabilmente un drammatico moderno, con tratti magari sul grottesco ( ma questo dipende dal testo ).

Mi hai fatto arrivare il tipo di opera e la "pesantezza" del gesto...ma sono tutte dedizioni che nascono da un minimo di conoscenza(che sicuramente scopriremo aver cannato sicuramente!!! :rotfl: )...Per il resto, suppongo che tu riviva la tua emozione vedendo questa foto e che in realtà, più che popolare, sia qualcosa di molto tuo ed intimo.

a presto!
Ti ringrazio per la risposta, sicuramente è una foto che come dici tu è un qualcosa che evade dai canoni estetici tradizionali ma che piuttosto fa parte di una mia visione più intima.

Grazie, ciao
 
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