fadderico
GURU
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Navigando in click blog mi ha incuriosito un articolo su 11 miti da sfatare della fotografia. Ho pensato potesse essere utile a tutti quanti dargli una letta, anche perchè tratta di domande che un pò tutti ci chiediamo spesso e alle quali si sono sentite le risposte più disparate.
Voi che ne pensate?
Per chi fosse interessato all'articlo completo, lo trovate qui
Voi che ne pensate?
- Anteporre un filtro Uv peggiora la qualità dell’immagine:
VERO MA NON COSI’ GRAVE. Questo è uno degli argomenti più dibattuti tra i possessori di reflex, c’è chi monta un filtro per proteggere la lente frontale dell’obiettivo e chi preferisce non usarlo per evitare perdita in definizione. La verità sta nel mezzo, montare un filtro sicuramente protegge l’obiettivo ma rende i colori delle fotografie leggermente meno contrastati. Personalmente preferisco perdere qualcosina in contrasto che rischiare di graffiare un obiettivo di migliaia di euro. Con un filtro di buona qualità comunque le perdite qualitative si riducono di molto.
- La sensibilità ISO nativa (spesso 200) produce immagini meno rumorose di ISO 100:
FALSO. Poiché molte reflex moderne hanno come sensibilità nativa i 200ISO molti fotografi credono che questa produca le immagini meno rumorose. Non c’è nulla di più falso, l’equazione meno ISO meno rumore è sempre valida. Un’immagine scattata a 100ISO sarà sempre meno rumorosa di una scattata a 200ISO.
- I PPI (pixel per pollice) influiscono sulla dimensione dell’immagine sullo schermo:
FALSO. Non ho idea da dove questa leggenda venga fuori, i PPI sono un parametro per misurare la densità di pixel in un pollice, la risoluzione è un parametro per misurare la dimensione di un immagine. Nulla vieta di vedere un’immagine su un monitor sia a 30 PPI che a 3000 PPI, semplicemente la prima risulterà molto meno definita della seconda, sempre a patto che il monitor supporti una densità così elevata. Ad esempio, lo schermo dell’iPhone ha una densità di 326pixel per pollice, quello dei monitor commerciali circa 90. In definitiva non vi preoccupare della PPI a meno che non stampiate le fotografie. Secondo alcuni studi l’occhio umano non riesce a distinguere più di 350 PPI circa.
- Non è possibile modificare il bilanciamento del bianco di un immagine in JPEG:
FALSO. La questione si può scindere in due punti di vista, uno puramente teorico ed uno pratico. Dal punto di vista teorico va detto che modificare il WB di un’immagine RAW è un’operazione loseless, cioè senza perdita di alcuna informazione e soprattutto non definitiva. D’altra parte però, dal punto di vista pratico, è possibile modificare il WB di una foto in jpeg senza alcun problema, addirittura è possibile usare un tool quale Camera Raw anche per la gestione dei Jpeg.
- È obbligatorio montare un ulteriore elemento sopra il flash esterno:
FALSO. Spesso quando si usa un flash esterno si tende a sovrapporre un elemento ulteriore per evitare una luce troppo intensa e diretta. Uno dei metodi più banali è di dirigere la luce verso l’alto, ma quando siamo in ambienti con un soffitto molto elevato questo non comporta alcun vantaggio. In commercio esistono moltissimi accessori da montare sopra al flash che costano qualche decina d’euro: se pensate sia troppo per un semplice diffusore di plastica ecco che si può ovviare artigianalmente a questo problema attaccando un piccolo contenitore da cucina trasparente, ottenendo lo stesso effetto.
- Il blocco dello specchio migliora la nitidezza dell’immagine:
FALSO. In teoria il blocco dello specchio interno, eliminando le micro vibrazioni, dovrebbe migliorare la nitidezza dell’immagine ma in realtà a prove fatte si è visto che così non è. Ulteriori informazioni sulle test effettuati sono disponibili sempre su Improve Photography.
- Salvare un JPEG numerose volte peggiora la qualità dell’immagine:
FALSO. Ogni volta che si salva nuovamente un Jpeg l’algoritmo comprime l’immagine com la perdita di qualche dato. Dai test effettuati però, si è notato che pur salvando la stessa immagine 30 volte non c’è stata alcuna perdita apprezzabile della qualità dell’immagine. È consigliabile processare sempre i Jpeg a qualità massima, soprattutto se si ha intenzione di salvarli più volte.
- Per scattare foto in notturna alle stelle con un apprezzabile profondità di campo è necessaria un’apertura ampia:
FALSO. Secondo il principio della profondità di campo per mettere a fuoco l’intera immagine si dovrebbe scattare con aperture grandi, f/22 per intenderci. Questo principio non vale per l’astrofotografia perché la messa a fuoco all’infinito sugli obiettivi è settata su una distanza molto minore di quella delle stelle dalle terra. Basterà, quindi, mettere a fuoco una stella per avere tutte le altre a fuoco, potendo così usare un’apertura più piccola.
- Lo stabilizzatore andrebbe disattivato quando la macchina è su un treppiede:
VERO & FALSO. Questo è stato un argomento molto dibattuto in passato. Nei vecchi obiettivi era necessario disattivare la stabilizzazione quando si usava la macchina sul treppiede per evitare che fossero rilevati movimenti non esistenti falsando così il tutto. Gli obiettivi più moderni hanno risolto questo problema ed è possibile tranquillamente lasciare l’IS (o VR) attivato. Ad esempio dal 1999 gli obiettivi Canon montano uno stabilizzatore migliorato che include la rilevazione del treppiede. In ogni caso vi consiglio di consultare il manuale dell’obiettivo.
- Nella fotografia notturna va coperto il mirino per evitare il problema delle infiltrazioni luminose:
FALSO. Questo è un altro problema che ha una base teorica ineccepibile ma all’atto pratico non si verifica. Quando si scattano fotografie notturne il tempo di esposizione, di solito, è molto lungo, dai 30secondi in su. Spesso, quindi, si tende a coprire il mirino per evitare che la luce ambientale entri da qui e rovini la fotografia. In realtà nei test effettuati il problema non si è presentato.
- Gli obiettivi sono più nitidi a f/8:
FALSO, CON QUALCHE FONDO DI VERITA’. Non c’è dubbio che ogni obiettivo ha un apertura specifica in cui produce immagini più definite. La maggior parte dei fotografi scatta a f/8 sostendendo che così si hanno immagini migliori, la verità è che dipende tutto dall’obiettivo. Si può facilmente verificare quale sia “l’apertura magica” del proprio obiettivo con un facile test casalingo. I consigli per effettuare il proprio test sono disponibili sempre su IP.
Per chi fosse interessato all'articlo completo, lo trovate qui