Interessante questa discussione, comunque mi vien da dire che le situazioni sopra descritte non sono appannaggio esclusivo dell'ambiente fotografico, la realtà è che in ogni settore di base manca una "cultura" da parte del cliente.
Io sono lavoratore autonomo e mi occupo di consulenza informatica, altro settore tremendamente inflazionato ed inquinato da ogni genere di offerta "professionale".
Le grandi società ormai affidano la quasi totalità degli sviluppi a factory sparpagliate in giro per il mondo a tariffe bassissime perché ovviamente ci sono paesi in cui uno sviluppatore lo paghi 1/5 rispetto ad un corrispettivo italiano, poi il servizio offerto è quello che è, le analisi fanno il giro del mondo dodici volte prima che un programma faccia qualcosa di vagamente simile a quello richiesto dal cliente, si va avanti a re-work, manutenzioni infinite, ecc. ecc. ... e alla fine di tutto questo cinema qualcuno pensa davvero di aver risparmiato? Non credo proprio, ma vi assicuro che sono pochissimi quelli che hanno la "cultura" per capire che un progetto consegnato funzionante al 98% nei tempi previsti è sempre un miglior investimento rispetto ad una soluzione pagata la metà ma che al momento del go-live funziona per la metà ... ma tant'è.
Detto questo, pur non avendo mai contrattato alcunché in ambito fotografico, mi trovo abbastanza allineato a
Wolf sul discorso della determinazione della tariffa, ovvero anch'io credo che l'offerta debba essere proposta in funzione del progetto/evento nella sua interezza più che sul monte ore, o quantomeno al cliente deve essere proposto un costo a corpo (che può essere la realizzazione di un sigolo scatto, la produzione di 1.000 foto ad un evento, l'album di nozze, ecc.), il calcolo dell'impegno previsto per realizzarlo in termini di ore lo trovo più funzionale a me che devo dare un prezzo al mio lavoro più che alla presentazione ed alla trattativa commerciale stessa.
In soldoni: per darti il servizio "x" (le cui specifiche devono essere ben chiare e pattuite a priori con il committente) ti costo "y".
Di base in ogni caso non è possibile astrarsi dalla valutazione dei prezzi di mercato, perché se mediamente un determinato servizio costa 100, ed io alle prime armi per realizzare qualcosa di adeguato alle richieste del cliente devo sopportare un effort di 150 perché sono lento, ovviamente non potrò ricaricare questa mia inefficienza sul cliente.
Per concludere mi permetto una piccola riflessione personale.
Credo che la maggior parte dei problemi quando si parla di argomenti di questo tipo nasca dal fatto che la stragrande maggioranza dei fotografi amatori ad un certo punto decidono che sono abbastanza bravi per fare "qualche lavoretto" e non essendo professionisti (il che significa non tanto essere in grado di fare buone fotogarfie bensì di gestire un business) o si fanno sfruttare facendosi un mazzo tanto per due soldi (rompendo tra l'altro i maroni a chi ci campa sul serio con questo mestiere) oppure si incazzano perché pensano che il loro "lavoro" dovrebbe essere ricompensato con parametri ben diversi.
Io ho fotografato eventi sportivi, matrimoni, cerimonie ed eventi ma l'ho sempre fatto per mio piacere personale, il che ha diversi vantaggi:
- Fai qualcosa che ti diverte. Il mio lavoro è un altro e grazie al cielo mi dà da campare, le mie energie vanno in quello, la fotografia deve essere un momento di svago, se dovessi pensare di mettermi a discutere con altri "clienti" per qualche centinaio di euro all'anno giuro che butto il corredo nel cesso.
- Scatti quello che vuoi scattare e come lo vuoi scattare. Non hai impegni di dover presentare centinaia di foto. Ne porti a casa una ventina belle e le altre non ti dicono nulla? Bene così.
- La pizzata insieme agli organizzatori o lo spiedino offerto sulla festa a te ed alla tua famiglia sono una ricompensa più che gradita perché l'impegno l'hai vissuto con lo stesso spirito di chi passa tre giorni dietro alla griglia o a sparecchiare i tavoli, ovvero dare una mano nella realizzazione di un evento locale
In sostanza credo che se si cominciassero a levare la stragrande maggioranza delle firme con "photography" e a vivere questa passione prendendosi un po' meno sul serio, ci sarebbero molti meno problemi di visibilità, tariffe e quant'altro.