Il Friuli ed il Veneto sono ancora profondamente segnati dai luoghi della Prima Guerra Mondiale: il Carso, le Dolomiti, l'altopiano di Asiago, il Montello, il Piave... Da piccolo durante le passeggiate estive tra i rifugi delle Dolomiti sono sempre stato colpito dai resti del fronte di guerra, un misto di ammirazione, compassione ed immedesimazione con la vita e la morte di così tante persone.
Tornando a Redipuglia sono stato colpito dalle stesse sensazioni, mescolate ad una specie di rabbia e sgomento per l’assurda esaltazione fascista delle sofferenze di tante persone. Sono salito di un fiato le ventidue gradonate che compongono il sacrario, scorrendo come un lugubre elenco telefonico gli oltre 39.000 nomi fino all’ultimo piano. Zanetti Andrea, ero quasi certo che avrei trovato un altro me, dalla sorte ben diversa, un soldato la cui unica fortuna è avere almeno un nome a ricordo della vita terrena, vicino, a qualche metro, 60.000 militi ignoti.
All’uscita del sacrario una lapide: “O viventi che uscite se non vi sentite più sereno e più gagliardo l’animo voi sarete qui venuti invano”: io nella mia tristezza posso dire di essere venuto invano!
Grazie a tutti del passaggio.