gioffry
Moderatore sezione Analogica
Molti di noi, soprattutto quando prendono in mano una macchina fotografica analogica dopo anni di digitale, non sono più abituati a fare un’esposizione corretta.
Parliamo quindi di come ottenere un negativo esposto correttamente e facile da stampare; parlerò di zone, per cui è fondamentale che conosciate già il Sistema Zonale di Ansel Adams.
Ed è bene che conosciate anche questo semplice dettaglio: nel processo di sviluppo di una pellicola, le zone maggiormente aggredite dal rivelatore sono quelle più dense ovvero quelle più nere che corrispondono alle alte luci. Per questa semplice ragione, aumentando o diminuendo il tempo di sviluppo, agiamo anche sulle ombre ma molto molto meno rispetto alle alte luci. Fatta questa dovuta premessa, come si espone correttamente?
Puntiamo (zona V) il nostro esposimetro (esterno o interno) su un’ombra della nostra scena, ovvero una parte scura dell’immagine previsualizzata nella quale vogliamo conservare il minimo dettaglio e la portiamo quindi in zona III (cioè chiudiamo di 2 stop, ovvero diminuiamo il tempo o il valore f del diaframma).
Puntiamo quindi il nostro esposimetro sulle alte luci, ovvero una parte luminosa dell’immagine previsualizzata nella quale vogliamo conservare il minimo dettaglio, e scattiamo la nostra foto cercando di fare in modo che in tutte le 36 pose si verifichi sempre una delle seguenti condizioni:
Parliamo quindi di come ottenere un negativo esposto correttamente e facile da stampare; parlerò di zone, per cui è fondamentale che conosciate già il Sistema Zonale di Ansel Adams.

Ed è bene che conosciate anche questo semplice dettaglio: nel processo di sviluppo di una pellicola, le zone maggiormente aggredite dal rivelatore sono quelle più dense ovvero quelle più nere che corrispondono alle alte luci. Per questa semplice ragione, aumentando o diminuendo il tempo di sviluppo, agiamo anche sulle ombre ma molto molto meno rispetto alle alte luci. Fatta questa dovuta premessa, come si espone correttamente?
Puntiamo (zona V) il nostro esposimetro (esterno o interno) su un’ombra della nostra scena, ovvero una parte scura dell’immagine previsualizzata nella quale vogliamo conservare il minimo dettaglio e la portiamo quindi in zona III (cioè chiudiamo di 2 stop, ovvero diminuiamo il tempo o il valore f del diaframma).
Puntiamo quindi il nostro esposimetro sulle alte luci, ovvero una parte luminosa dell’immagine previsualizzata nella quale vogliamo conservare il minimo dettaglio, e scattiamo la nostra foto cercando di fare in modo che in tutte le 36 pose si verifichi sempre una delle seguenti condizioni:
- 5 stop di differenza tra la zona III e la zona più luminosa (che dunque siamo riusciti a collocare in zona VIII ovvero l’esposizione perfetta!) – in questo caso procediamo con lo sviluppo standard;
- 6 stop di differenza tra la zona III e la zona più luminosa (che dunque si trova in zona IX) – per ripristinare il rapporto di 5 stop procediamo sottosviluppando di 1 stop;
- 4 stop di differenza tra la zona III e la zona più luminosa (che dunque si trova in zona VII) – per ripristinare il rapporto di 5 stop procediamo sovrasviluppando di 1 stop;