Diego

peppebas

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Ciao,
ti dico la mia, anche se sicuramente non è uno dei pareri più autorevoli :):

- in questo caso, secondo me, se avessi centrato il soggetto, ci sarebbe miglior equilibrio nell'immagine. Forse un taglio verticale...
- la vignettatura mi sembra un po' invadente, anche considerando che la luce proviene da destra.
-la posa delle braccia fa sembrare che abbia le mani legate dietro la schiena e crea un po' di tensione (ovviamente sempre secondo il mio opinabilissimo parere)
- ovviamente, mettendo il softbox sulla dx, l'ombra marcata dall'altro lato è voluta e, immagino, anche il profilo dell'occhiale (nella parte in ombra) leggermente illuminato. Però, a mio gusto, l'occhiale disturba un po' questo gioco di luci ed ombre e, forse, una luce frontale avrebbe dato un effetto più equilibrato al ritratto (forse, però, si sarebbe anche banalizzato)

Nel complesso, questa mi piace un po' meno rispetto alle altre belle foto che hai pubblicato in questi giorni.

Ciao!
 

Momix

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Ciao,
ti dico la mia, anche se sicuramente non è uno dei pareri più autorevoli :):

- in questo caso, secondo me, se avessi centrato il soggetto, ci sarebbe miglior equilibrio nell'immagine. Forse un taglio verticale...
Si ho pensato al taglio, ma mi piaceva l'idea di inserirlo in un contesto più ampio. Avrei potuto centrarlo perfettamente, ma sarebbe stato troppo statico e non avrebbe accentuato la posa "fastidiosa"

- la vignettatura mi sembra un po' invadente, anche considerando che la luce proviene da destra.
La vignettatura non è stata accentuata più di tanto, è la posizione della luce e la posa del soggetto, unita alla distanza dallo sfondo, che la fanno sembrare enorme.

-la posa delle braccia fa sembrare che abbia le mani legate dietro la schiena e crea un po' di tensione (ovviamente sempre secondo il mio opinabilissimo parere)
Missione compiuta dal mio punto di vista, non volevo creare una posa piacevole, già il fatto di averlo ritratto dal basso con una luce proveniente da dx è indice della volontà in fase di scatto.
Volevo che si creasse tensione, fastidio, e che indimidisse l'osservatore.

- ovviamente, mettendo il softbox sulla dx, l'ombra marcata dall'altro lato è voluta e, immagino, anche il profilo dell'occhiale (nella parte in ombra) leggermente illuminato. Però, a mio gusto, l'occhiale disturba un po' questo gioco di luci ed ombre e, forse, una luce frontale avrebbe dato un effetto più equilibrato al ritratto (forse, però, si sarebbe anche banalizzato)
Gli occhiali sono parte fondamentale dello scatto, senza di questi tu avresti avuto una visione più "piacevole". Il fatto che non si vedano gli occhi è fastidioso per il nostro occhio, indimidisce perché si riesce solo ad intravedere chi abbiamo di fronte.
L'ombra marcata è un altro punto a "favore" in ambito comunicativo (dal mio personalissimo punto di vista).
Una luce frontale avrebbe rovinato la visione, rendendolo piatto e privo di espressività.

Ciao,
ti dico la mia, anche se sicuramente non è uno dei pareri più autorevoli :):
...
Nel complesso, questa mi piace un po' meno rispetto alle altre belle foto che hai pubblicato in questi giorni.

Ciao!
Il tuo parere è importante quanto quello degli altri, non importa quanta esperienza si abbia, la lettura di una foto è in ognuno di noi un meccanismo perfetto.
Tu sei legato a molte delle accezioni occidentali che ci contraddistinguono:

La luce da sx è sempre vista piacevolmente, perché noi occidentali leggiamo da sx verso dx. Se provi a ricordare i quadri del Caravaggio, noterai come la strumentalizzazione della luce dia a quel dipinto un unico modo di interpretarlo.
La luce da dx, le ombre e tutto quello che attiene al lato "oscuro" ci mette in soggezione e rende la visione dello scatto difficile, fastidiosa, angosciante.
La ripresa dal basso verso l'alto ti inibisce, ti schiaccia... Quando si raccontano le storie di paura lo si fa con una lampada sotto il mento... Perché? Perché è una luce che accresce il senso di timore, di paura reverenziale.

Giocare con la luce non è facile, sto imparando pian piano a cercare in fase di scatto quello che mi interessa comunicare. Qui dal commento che ho ricevuto da te ho capito che ho agito bene, perché tutto quello che volevo trasmettere nell'osservatore lo ritrovo in te.

Spero di aver chiarito i tuoi dubbi. Ma vorrei avere un parere "aggiornato" dopo questa spiegazione... aspetto un tuo commento ;)
 

peppebas

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Si ho pensato al taglio, ma mi piaceva l'idea di inserirlo in un contesto più ampio. Avrei potuto centrarlo perfettamente, ma sarebbe stato troppo statico e non avrebbe accentuato la posa "fastidiosa"



La vignettatura non è stata accentuata più di tanto, è la posizione della luce e la posa del soggetto, unita alla distanza dallo sfondo, che la fanno sembrare enorme.



Missione compiuta dal mio punto di vista, non volevo creare una posa piacevole, già il fatto di averlo ritratto dal basso con una luce proveniente da dx è indice della volontà in fase di scatto.
Volevo che si creasse tensione, fastidio, e che indimidisse l'osservatore.



Gli occhiali sono parte fondamentale dello scatto, senza di questi tu avresti avuto una visione più "piacevole". Il fatto che non si vedano gli occhi è fastidioso per il nostro occhio, indimidisce perché si riesce solo ad intravedere chi abbiamo di fronte.
L'ombra marcata è un altro punto a "favore" in ambito comunicativo (dal mio personalissimo punto di vista).
Una luce frontale avrebbe rovinato la visione, rendendolo piatto e privo di espressività.



Il tuo parere è importante quanto quello degli altri, non importa quanta esperienza si abbia, la lettura di una foto è in ognuno di noi un meccanismo perfetto.
Tu sei legato a molte delle accezioni occidentali che ci contraddistinguono:

La luce da sx è sempre vista piacevolmente, perché noi occidentali leggiamo da sx verso dx. Se provi a ricordare i quadri del Caravaggio, noterai come la strumentalizzazione della luce dia a quel dipinto un unico modo di interpretarlo.
La luce da dx, le ombre e tutto quello che attiene al lato "oscuro" ci mette in soggezione e rende la visione dello scatto difficile, fastidiosa, angosciante.
La ripresa dal basso verso l'alto ti inibisce, ti schiaccia... Quando si raccontano le storie di paura lo si fa con una lampada sotto il mento... Perché? Perché è una luce che accresce il senso di timore, di paura reverenziale.

Giocare con la luce non è facile, sto imparando pian piano a cercare in fase di scatto quello che mi interessa comunicare. Qui dal commento che ho ricevuto da te ho capito che ho agito bene, perché tutto quello che volevo trasmettere nell'osservatore lo ritrovo in te.

Spero di aver chiarito i tuoi dubbi. Ma vorrei avere un parere "aggiornato" dopo questa spiegazione... aspetto un tuo commento ;)
Beh, missione compiuta direi! :)Hai argomentato benissimo le tue scelte e, effettivamente, le sensazioni che intendevi creare sono quelle che ho avuto nel guardare l'immagine. Un senso di tensione, quasi di fastidio. Il fatto che mi sia piaciuta meno delle altre è, quindi, un complimento, ne sono contento!

A questo punto, però, chiedo: perché softbox e non una luce più dura, magari concentrata da uno snoot?

Da quando mi cimento anche io con il mondo dei ritratti con luce modificata, mi si è aperto un mondo e ho miliardi di cose da imparare. Cerco anche io di trovare spunti diversi dal solito, perché, forse a causa delle migliaia di foto fashion da cui siamo circondati, sembra sempre di copiare qualcosa, ma noto che è molto difficile ottenere il risultato che ci si prefigura nella mente prima dello scatto, quindi è un'ottima palestra per imparare a gestire la luce anche in occasioni in cui essa non può essere gestita a piacere.
 

Alex

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Purtroppo il firewall mi impedisce di vedere le foto su flickr (e blocca anche le anteprime qui sul Forum) per cui molte volte non posso commentare gli scatti se non quando mi trovo sul pc di casa e non posso esprimermi su questo. :(

In ogni caso trovo questi confronti molto interessanti e costruttivi perché si va oltre al solito commento da 500px e social vari.

Quello che secondo me gioverebbe potrebbe essere che la spiegazione della foto quando, come in questo caso, c'è dietro dello studio in fase di scatto, fosse data contestualmente alla sua pubblicazione in modo che chi commenta eviti di scrivere un papiro ragionando su determinati parametri quando magari le intenzioni dell'autore poggiavano su tutt'altre considerazioni, anche perché a meno che non siano inseriti in particolari contesti (tipo un progetto o un set di foto), i singoli scatti sono molto difficili da interpretare quando escono dai canoni tradizionali e delegare l'interpretazione delle proprie intenzioni al lettore difficilmente funziona.

Si potrebbe pensare di non scrivere nulla per non "influenzare" il lettore ma 9 volte su 10 il risultato è quello di ricevere un commento che prende fischi per fiaschi oppure di non riceverne proprio perché l'osservatore non capisce lo scatto e lo bolla immediatamente come foto non riuscita ...

Mi scuso con Simo se colgo l'occasione per fare questa riflessione che non è ovviamente riferita in particolare al caso specifico ma che è una considerazione di carattere generale che mi frulla in testa da un po' di tempo. :)
 

Momix

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Beh, missione compiuta direi! :)Hai argomentato benissimo le tue scelte e, effettivamente, le sensazioni che intendevi creare sono quelle che ho avuto nel guardare l'immagine. Un senso di tensione, quasi di fastidio. Il fatto che mi sia piaciuta meno delle altre è, quindi, un complimento, ne sono contento!

A questo punto, però, chiedo: perché softbox e non una luce più dura, magari concentrata da uno snoot?

Da quando mi cimento anche io con il mondo dei ritratti con luce modificata, mi si è aperto un mondo e ho miliardi di cose da imparare. Cerco anche io di trovare spunti diversi dal solito, perché, forse a causa delle migliaia di foto fashion da cui siamo circondati, sembra sempre di copiare qualcosa, ma noto che è molto difficile ottenere il risultato che ci si prefigura nella mente prima dello scatto, quindi è un'ottima palestra per imparare a gestire la luce anche in occasioni in cui essa non può essere gestita a piacere.
Perché non ne ho uno :trollface:
Mi sto attrezzando, pian piano prenderò degli accessori che repunto indispensabili!

Purtroppo il firewall mi impedisce di vedere le foto su flickr (e blocca anche le anteprime qui sul Forum) per cui molte volte non posso commentare gli scatti se non quando mi trovo sul pc di casa e non posso esprimermi su questo. :(

In ogni caso trovo questi confronti molto interessanti e costruttivi perché si va oltre al solito commento da 500px e social vari.

Quello che secondo me gioverebbe potrebbe essere che la spiegazione della foto quando, come in questo caso, c'è dietro dello studio in fase di scatto, fosse data contestualmente alla sua pubblicazione in modo che chi commenta eviti di scrivere un papiro ragionando su determinati parametri quando magari le intenzioni dell'autore poggiavano su tutt'altre considerazioni, anche perché a meno che non siano inseriti in particolari contesti (tipo un progetto o un set di foto), i singoli scatti sono molto difficili da interpretare quando escono dai canoni tradizionali e delegare l'interpretazione delle proprie intenzioni al lettore difficilmente funziona.

Si potrebbe pensare di non scrivere nulla per non "influenzare" il lettore ma 9 volte su 10 il risultato è quello di ricevere un commento che prende fischi per fiaschi oppure di non riceverne proprio perché l'osservatore non capisce lo scatto e lo bolla immediatamente come foto non riuscita ...

Mi scuso con Simo se colgo l'occasione per fare questa riflessione che non è ovviamente riferita in particolare al caso specifico ma che è una considerazione di carattere generale che mi frulla in testa da un po' di tempo. :)

Tutto giustissimo quello che dici, ma non sono d'accordo sul descrivere lo scatto.
Il problema di fondo sono dei preconcetti che ci sono stati inculcati durante il percorso di crescita e dovuti anche alla provenienza geografica.

Andare oltre questi aspetti non è facile! Si pensi che anche il colore dei vestiti, il colore degli occhi, dei capelli, anche se in maniera inferiore rispetto ad illuminazione e pose, ci comunicano delle sensazioni.

Immaginiamo di aver vissuto un'infanzia felice nella quale il colore ricorrente è il rosso acceso.
Ogni qual volta vedremo una foto con quei toni, il nostro cervello immetterà sensazioni positive, perché di fondo consideriamo quel colore piacevole.
Viceversa ogni qual volta vedremo un colore che ci ricorda un momento triste della nostra vita, le sensazioni saranno inverse.
Tutto ciò è bello e brutto allo stesso tempo perché ci allontana dalla vera essenza dello scatto.

Per me prima ancora di insegnare la tecnica fotografica andrebbero insegnate le tecniche di lettura dell'immagine. Bisogna ascoltare il nostro corpo, come reagisce ad un'immagine...

Le sensazioni di piacere o viceversa fastidio, non vanno interpretate per forza di cose in bene o in male... Se l'immagine ci arreca fastidio, può darsi che l'autore abbia voluto porre l'accento su questo aspetto. Non è detto che abbia fatto semplicemente delle scelte azzardate che hanno procurato un "danno".

Da un lato la "spiegazione/introduzione" allo scatto potrebbe essere utile, ma dall'altro mi chiedo

Perché dovrei spiegare uno scatto che invece comunica da solo?

Concludo con una provocazione:
Chi come dici tu, non si sofferma a valutare tutti gli aspetti di uno scatto, oppure semplicemente commenta sbagliandone la lettura, nel 50% dei casi è perché non ne comprende il messaggio, o ancora più probabile, non si è impegnato abbastanza.

Il messaggio può essere stato trasmesso male dal fotografo, questo sia chiaro!
Resta il fatto che sarebbe buona norma, una volta aperta una foto, lasciare cmq un commento, che sia di apprezzamento o di richiesta di chiarimento, penso che l'autore non disdegnerà mai di spiegare la propria foto se non è stata compresa.




 

peppebas

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Perché non ne ho uno :trollface:
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Tutto giustissimo quello che dici, ma non sono d'accordo sul descrivere lo scatto.
Il problema di fondo sono dei preconcetti che ci sono stati inculcati durante il percorso di crescita e dovuti anche alla provenienza geografica.

Andare oltre questi aspetti non è facile! Si pensi che anche il colore dei vestiti, il colore degli occhi, dei capelli, anche se in maniera inferiore rispetto ad illuminazione e pose, ci comunicano delle sensazioni.

Immaginiamo di aver vissuto un'infanzia felice nella quale il colore ricorrente è il rosso acceso.
Ogni qual volta vedremo una foto con quei toni, il nostro cervello immetterà sensazioni positive, perché di fondo consideriamo quel colore piacevole.
Viceversa ogni qual volta vedremo un colore che ci ricorda un momento triste della nostra vita, le sensazioni saranno inverse.
Tutto ciò è bello e brutto allo stesso tempo perché ci allontana dalla vera essenza dello scatto.

Per me prima ancora di insegnare la tecnica fotografica andrebbero insegnate le tecniche di lettura dell'immagine. Bisogna ascoltare il nostro corpo, come reagisce ad un'immagine...

Le sensazioni di piacere o viceversa fastidio, non vanno interpretate per forza di cose in bene o in male... Se l'immagine ci arreca fastidio, può darsi che l'autore abbia voluto porre l'accento su questo aspetto. Non è detto che abbia fatto semplicemente delle scelte azzardate che hanno procurato un "danno".

Da un lato la "spiegazione/introduzione" allo scatto potrebbe essere utile, ma dall'altro mi chiedo

Perché dovrei spiegare uno scatto che invece comunica da solo?

Concludo con una provocazione:
Chi come dici tu, non si sofferma a valutare tutti gli aspetti di uno scatto, oppure semplicemente commenta sbagliandone la lettura, nel 50% dei casi è perché non ne comprende il messaggio, o ancora più probabile, non si è impegnato abbastanza.

Il messaggio può essere stato trasmesso male dal fotografo, questo sia chiaro!
Resta il fatto che sarebbe buona norma, una volta aperta una foto, lasciare cmq un commento, che sia di apprezzamento o di richiesta di chiarimento, penso che l'autore non disdegnerà mai di spiegare la propria foto se non è stata compresa.
Anche io ritengo che sia lo scatto a dover dare il primo messaggio, senza l'ausilio di didascalie o spiegazioni. Il gusto è proprio quello: trasmettere tramite l'immagine, ciò che si vuole comunicare.
Poi, in risposta a commenti, si spiega nel dettaglio l'intento del proprio lavoro, a supporto di eventuali richieste di chiarimenti o critiche. In questo modo ci si confronta con gli altri e si capisce quanto si è riusciti a rendere comunicativa la propria foto.

Anche io noto una certa reticenza nel lasciare i propri commenti in merito ad una foto (numerosi solo nei confronti di alcuni utenti) e questo è un peccato, perché si perde il valore aggiunto di un forum, ossia quello del confronto per migliorarsi. In questo caso sto facendo anche autocritica, perché io stesso commento poco.
 

Alex

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E' interessante quello che dici, dal mio punto di vista oggi la comunicazione avviene molto, a volte fin troppo velocemente, e nel bene o nel male siamo costantemente bombardati da immagini e messaggi di svariati tipi e forme.

Questo comporta che sempre più spesso, e qui mi limito all'ambito di comunicazione da Forum perché divagare rischierebbe di prendere una piega troppo ampia, chi pubblica una foto tende a dare in pasto al pubblico un'immagine nuda e cruda, a volte perché non si ha voglia o il tempo di stare a descrivere il percorso mentale che ci ha portato a scattarla (se c'è ovviamente) a volte perché si ritiene che l'immagine debba per forza comunicare da sola.

Ecco, personalmente non sono così convinto che tutte le immagini comunichino da sole e che di sicuro non comunichino necessariamente l'intenzione dell'autore, soprattutto quando decontestualizzate come all'interno di un forum o di un social network.

Supponiamo che io veda un'immagine che, come dici tu, mi procuri fastidio la prima cosa che a cui penso è perché l'autore abbia voluto trasmettermi una sensazione di questo tipo e se la risposta non mi arriva dallo scatto (perché non contestualizzato) e non c'è nessuna nota dell'autore stesso, quello che mi resta è solo un'immagine che mi lascia una sensazione non positiva. Sinceramente, se dovessi fermarmi a chiedere delucidazioni in tutti i post in cui vedo immagini che non capisco dovrei fare un secondo lavoro.

Siccome la foto è comunicazione se il messaggio non arriva, o arriva monco, a mio avviso non si può imputare la colpa a chi la osserva e non la capisce ma mi sento di dire che nella maggior parte dei casi dipende da chi non è riuscito a mettere insieme un mix di contenuti ed emozioni in grado far camminare l'immagine con le proprie gambe.

E qui si potrebbe obiettare: "Ok, ma allora se pensi che un'immagine che non comunica da sola sia un'immagine fallita, perché mai una descrizione dell'autore dovrebbe cambiare la situazione?".

Perché le immagini postate qui secondo me hanno senso per aiutarci a crescere, non sono una galleria personale, per cui nel momento in cui osiamo qualcosa di diverso (che ci sta alla grande come approccio) sarebbe giusto mettere l'osservatore nelle condizioni di capire verso cosa andiamo a parare in modo che ci possa essere terreno di discussione su cosa ha funzionato e cosa no.
 

Momix

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Anche io ritengo che sia lo scatto a dover dare il primo messaggio, senza l'ausilio di didascalie o spiegazioni. Il gusto è proprio quello: trasmettere tramite l'immagine, ciò che si vuole comunicare.
Poi, in risposta a commenti, si spiega nel dettaglio l'intento del proprio lavoro, a supporto di eventuali richieste di chiarimenti o critiche. In questo modo ci si confronta con gli altri e si capisce quanto si è riusciti a rendere comunicativa la propria foto.

Anche io noto una certa reticenza nel lasciare i propri commenti in merito ad una foto (numerosi solo nei confronti di alcuni utenti) e questo è un peccato, perché si perde il valore aggiunto di un forum, ossia quello del confronto per migliorarsi. In questo caso sto facendo anche autocritica, perché io stesso commento poco.

Purtroppo è vero ultimamente è così...

E' interessante quello che dici, dal mio punto di vista oggi la comunicazione avviene molto, a volte fin troppo velocemente, e nel bene o nel male siamo costantemente bombardati da immagini e messaggi di svariati tipi e forme.

Questo comporta che sempre più spesso, e qui mi limito all'ambito di comunicazione da Forum perché divagare rischierebbe di prendere una piega troppo ampia, chi pubblica una foto tende a dare in pasto al pubblico un'immagine nuda e cruda, a volte perché non si ha voglia o il tempo di stare a descrivere il percorso mentale che ci ha portato a scattarla (se c'è ovviamente) a volte perché si ritiene che l'immagine debba per forza comunicare da sola.

Ecco, personalmente non sono così convinto che tutte le immagini comunichino da sole e che di sicuro non comunichino necessariamente l'intenzione dell'autore, soprattutto quando decontestualizzate come all'interno di un forum o di un social network.

Supponiamo che io veda un'immagine che, come dici tu, mi procuri fastidio la prima cosa che a cui penso è perché l'autore abbia voluto trasmettermi una sensazione di questo tipo e se la risposta non mi arriva dallo scatto (perché non contestualizzato) e non c'è nessuna nota dell'autore stesso, quello che mi resta è solo un'immagine che mi lascia una sensazione non positiva. Sinceramente, se dovessi fermarmi a chiedere delucidazioni in tutti i post in cui vedo immagini che non capisco dovrei fare un secondo lavoro.

Siccome la foto è comunicazione se il messaggio non arriva, o arriva monco, a mio avviso non si può imputare la colpa a chi la osserva e non la capisce ma mi sento di dire che nella maggior parte dei casi dipende da chi non è riuscito a mettere insieme un mix di contenuti ed emozioni in grado far camminare l'immagine con le proprie gambe.

E qui si potrebbe obiettare: "Ok, ma allora se pensi che un'immagine che non comunica da sola sia un'immagine fallita, perché mai una descrizione dell'autore dovrebbe cambiare la situazione?".

Perché le immagini postate qui secondo me hanno senso per aiutarci a crescere, non sono una galleria personale, per cui nel momento in cui osiamo qualcosa di diverso (che ci sta alla grande come approccio) sarebbe giusto mettere l'osservatore nelle condizioni di capire verso cosa andiamo a parare in modo che ci possa essere terreno di discussione su cosa ha funzionato e cosa no.
Giacché siamo su un forum di fotografia è normale che si possa spiegare la foto, come d'altronde ho fatto io quando mi è stato chiesto.

Il tuo ragionamento è giustissimo! Non fa una grinza, ma ti dico che molto spesso mi è capitato di postare foto qui che nessuno si è degnato di commentare, se non con un passaggio sporadico, mentre altrove sono state apprezzate/commentate...

Perché? Perché il mondo è vario ed è giusto così...

La verità? Sta nel mezzo, come sempre! Bisogna venirsi incontro!
Ciò che è certo è che almeno in questa sezione, la spiegazione delle luci, dovrebbe aiutare a capire già qualcosina. Io almeno la vedo così ;)
 

Alex

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Torno in topic visto che ora sono scollegato dal server e vedo finalmente l'immagine. :)

A me sinceramente non sembra così angosciante come l'avevo immaginata leggendo i vostri precedenti commenti, sarà l'espressione tutto sommato placida del soggetto che forse stride col messaggio, non so.

Sicuramente diversa dal solito, ma se dovessi dare un parere come ritratto a sé non posso dire che mi convinca, se l'intento era giocare su quel genere di sensazioni gran parte del contorno (ambientazione, vestiti ...) avrebbero dovuto essere curati diversamente per creare quel mix di elementi di cui parlavo nel mio intervento precedente che consentono all'osservatore di "entrare nello scatto".

Così mi sembra un amico fotografato in studio con un PoV insolito. :)
 

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Torno in topic visto che ora sono scollegato dal server e vedo finalmente l'immagine. :)

A me sinceramente non sembra così angosciante come l'avevo immaginata leggendo i vostri precedenti commenti, sarà l'espressione tutto sommato placida del soggetto che forse stride col messaggio, non so.

Sicuramente diversa dal solito, ma se dovessi dare un parere come ritratto a sé non posso dire che mi convinca, se l'intento era giocare su quel genere di sensazioni gran parte del contorno (ambientazione, vestiti ...) avrebbero dovuto essere curati diversamente per creare quel mix di elementi di cui parlavo nel mio intervento precedente che consentono all'osservatore di "entrare nello scatto".

Così mi sembra un amico fotografato in studio con un PoV insolito. :)
Grazie per il commento ne farò tesoro per i prossimi lavori!
 
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questa è veramente d'impatto!!! quegli occhiali su quel viso sono perfetti, così come la posa e la luce "dura"

la ciliegina finale sarebbe stata IMHO un fondale meno monotono...non so perché ma continua a venirmi in mente un fondale alla Matrix, anche se visivamente non mi convince
 

Momix

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questa è veramente d'impatto!!! quegli occhiali su quel viso sono perfetti, così come la posa e la luce "dura"

la ciliegina finale sarebbe stata IMHO un fondale meno monotono...non so perché ma continua a venirmi in mente un fondale alla Matrix, anche se visivamente non mi convince
Per il fondale mi sto attrezzando ;)
Grazie per il commento :)
 
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