Scattare in analogico

Wolf

PRO
Registrato
10 Agosto 2011
Messaggi
1.311
Sesso
Maschio
se lo fa lo fanno le macchine attuali non lo so .... quelle che c'erano quando il digitale non esisteva non lo facevano in automatico, anzi ... funzionavano in questo modo, il rullino passava sotto il lettore ottico che leggeva l'esposizione corretta della prima foto, poi adattava quei valori a tutto il rullino, infatti se la prima era "sballata" sballava anche tutte le altre e lo stampatore quando le verificava le doveva rifare, infatti io per abitudine quando scattavo foto "importanti" o quelle dello studio la prima foto la facevo sempre al cartoncino

cosi da "indicare" alla macchina la giusta calibrazione, oppure sceglievo quella che era chiamata la "stampa a mano" che naturalmente costava più cara ma che garantiva maggior qualità, il discorso del b/n invece è molto diverso soprattutto se te lo stampi da solo
inoltre tutto ciò era legato al fattore C (detta anche fortuna, infatti se i bagni erano freschi si otteneva un risultato se invece erano quasi esausti era molto diverso) e qui entrava in gioco la serietà e la qualità del fotolaboratorio
 

the_skull

PRO
Registrato
1 Ottobre 2012
Messaggi
1.429
Località
Palermo
Sito Web
www.flickr.com
Corpo macchina
Nokon D90
Sesso
Maschio
una cosa non ho ancora chiaro...in base alla regola del 16, abbiamo una corretta esposizione impostando il tempo di scatto secondo la sensibilità della pellicola, quindi se abbiamo una pellicola 200 ASA, scatteremo a 1/200, e il diaframma aperto in base alla luce disponibile, quindi luce solare 16, e via via a scendere..ma, c'è in effetti una qualche formuletta matematica per definire meglio il rapporto tempo/diaframma? chiaramente vale anche per le moderne reflex..
 

Wolf

PRO
Registrato
10 Agosto 2011
Messaggi
1.311
Sesso
Maschio
no, non è che ci sia una regola matematica per stabilire la giusta esposizione, perchè le accoppiate che si scelgono magari danno quasi lo stesso risultato, cambia la profondità di campo e il mosso in caso di tempi troppo lunghi (es f/ 16; 1/125 è uguale a f/ 11; 1/250, ma anche a f/ 2,8; 1/4000 .... dipende sempre da quello che vuoi ottenere .... meno male che in fotografia il libero arbitrio non è messo in discussione :D
 

the_skull

PRO
Registrato
1 Ottobre 2012
Messaggi
1.429
Località
Palermo
Sito Web
www.flickr.com
Corpo macchina
Nokon D90
Sesso
Maschio
Ecco, dico, f/16 e 1/125 è uguale a f/11 e 1/250..lo dici perchè lo sai o effettivamente c'è una spiegazione non semplicemente visiva ecco...poi che cambia la pdc in base al valore di fo il mosso in base allo scatto questo è ben chiaro..
p.s., la mia è solo curiosità puramente accademica :)
 

Wolf

PRO
Registrato
10 Agosto 2011
Messaggi
1.311
Sesso
Maschio
Ecco, dico, f/16 e 1/125 è uguale a f/11 e 1/250..lo dici perchè lo sai o effettivamente c'è una spiegazione non visiva ecco...
lo dico e lo affermo perchè sono prepotente .... :bleh: :bleh:

scherzi a parte .... questa è la regola base di ogni esposizione ... una "legge" dell'ottica e della fotografia, i chiama legge di reciprocità .... faccio prima a linkarti un sito dove la spiega molto bene ...
http://digilander.libero.it/wgiocoso/sito/tavole/fotografia/argomenti/reciprocita.htm
 
T

thinkingsoul

Ospite
se lo fa lo fanno le macchine attuali non lo so .... quelle che c'erano quando il digitale non esisteva non lo facevano in automatico, anzi ... funzionavano in questo modo, il rullino passava sotto il lettore ottico che leggeva l'esposizione corretta della prima foto, poi adattava quei valori a tutto il rullino, infatti se la prima era "sballata" sballava anche tutte le altre e lo stampatore quando le verificava le doveva rifare, infatti io per abitudine quando scattavo foto "importanti" o quelle dello studio la prima foto la facevo sempre al cartoncino

cosi da "indicare" alla macchina la giusta calibrazione, oppure sceglievo quella che era chiamata la "stampa a mano" che naturalmente costava più cara ma che garantiva maggior qualità, il discorso del b/n invece è molto diverso soprattutto se te lo stampi da solo
inoltre tutto ciò era legato al fattore C (detta anche fortuna, infatti se i bagni erano freschi si otteneva un risultato se invece erano quasi esausti era molto diverso) e qui entrava in gioco la serietà e la qualità del fotolaboratorio
Perdonami come faceva a regolarsi sul rullino se in laboratorio stampavano pizze da 250 foto minimo penso che la regolazione era automatica su ogni foto. Io avevo l'esposimetro a lancette nella mia macchina che non era proprio il massimo della precisione posso garantirti che la macchina del laboratorio correggeva gli errori entro una tolleranza in automatico, mi ricordo che se non volevi correzioni tipo se dovevi fare un high key dovevi specificarlo altrimenti l'avrebbe corretta e il risultato non l'avresti ottenuto.

Però adesso mi fai venire il dubbio sinceramente.
 

Wolf

PRO
Registrato
10 Agosto 2011
Messaggi
1.311
Sesso
Maschio
è vero che venivano "agganciate" più pellicole, ma all'inizio di ogni pellicola c'era il codice a barre di riferimento per trovare poi la busta del cliente, e (almeno a torino nei laboratori che usavo io all'epoca) ogni codice la macchina si fermava, analizzava il primo fotogramma e ripartiva ... se avesse dovuto ogni foto andare a correggere l'esposizione avrebbe impiegato molto più tempo, quello che dici che se avevi fatto qualche effetto glielo dovevi dire è anche giusto (in quel caso si parlava di stampa manuale, anche se era solo un piccolo intervento, sulla stampatrice, non proprio una stampa foto per foto come nelle ristampe, che se ricordi erano sempre stampate meglio rispetto al rullino iniziale), quindi se avevi fatto alla terza foto un high key .... la macchina analizzando il primo fotogramma e tarandosi su quello, era un pò come se applicassi la stessa correzione con photoshop su tutte le foto di uno shooting .... quando arrivava alla terza non lo considerava tale ma come tutti gli altri, quindi avresti perso l'effetto.
 
T

thinkingsoul

Ospite
è vero che venivano "agganciate" più pellicole, ma all'inizio di ogni pellicola c'era il codice a barre di riferimento per trovare poi la busta del cliente, e (almeno a torino nei laboratori che usavo io all'epoca) ogni codice la macchina si fermava, analizzava il primo fotogramma e ripartiva ... se avesse dovuto ogni foto andare a correggere l'esposizione avrebbe impiegato molto più tempo, quello che dici che se avevi fatto qualche effetto glielo dovevi dire è anche giusto (in quel caso si parlava di stampa manuale, anche se era solo un piccolo intervento, sulla stampatrice, non proprio una stampa foto per foto come nelle ristampe, che se ricordi erano sempre stampate meglio rispetto al rullino iniziale), quindi se avevi fatto alla terza foto un high key .... la macchina analizzando il primo fotogramma e tarandosi su quello, era un pò come se applicassi la stessa correzione con photoshop su tutte le foto di uno shooting .... quando arrivava alla terza non lo considerava tale ma come tutti gli altri, quindi avresti perso l'effetto.
ok !
 
Alto