Infatti era certamente sbagliato.. Il problema è che sono paraculo e non ho mai studiato la luce in dettaglio, ma più la prima eh! :trollface:
Se hai tempo di scrivermi un'equazione in pvt, o linkarmi qualcosa, giuro che provo a capirla!
EDIT:
Se serve Maxwell inizio a tirare fuori il libro di Fisica :cry:
Hai già capito tutto! Esattamente! Oltretutto bisognerebbe aggiungere anche le condizioni al contorno, perchè la luce in presenza di bordi e di discontinuità tra due mezzi fa un pò quello che gli pare, quindi tocca considerare pure rifrazione diffrazione ecc ecc oltre alle proprietà stesse dei mezzi.
Oh comunque io questa notte ci ho pensato un pò. Giusto per chiacchierare, se ho capito bene, voi dite:
Prendo il benedetto 50mm su full frame, prendo il corrispettivo 35mm su apsc, dove passa più luce a parità di apertura?
Da quello che ho capito semplicemente, passa più luce attraverso il buco più largo. Semplicemente perchè fisicamente non avrebbe senso il contrario.
Poi quanta luce viene catturata dal sistema FF e dal sistema APSC, è impossibile dirlo su due piedi secondo me. Anche perchè già qui iniziano le distinzioni. Luce catturata in termini di segnali elettrici prodotti dal sensore, o esposizione finale della foto e quindi istogramma.
Nel primo caso mi verrebbe da dire che se i due sensori hanno la stessa densità, e le stesse microlenti, nella zona centrale del sensore, che la macchina ff ha in comune con la macchina apsc, cattura più luce il sensore con l'obiettivo dal diaframma più largo.
Nella zona esterna al formato apsc, e quindi presente solo nella macchina full frame, non c'è il paragone semplicemente perchè in quello spazio fisico il sensore apsc non esiste è finito qualche mm fa..
Tutto questo per dire che SECONDO ME, se il buco del diaframma dell'eventuale 35mm equivalente al 50mm FF (come angolo di campo) è più largo, entra più luce, se è più stretto, ne entra di meno.
Che succede alla luce in eccesso quando montiamo il 50ff su apsc? Niente, non viene catturata. I fotoni, sempre perchè non funzionano come i corpi nella meccanica classica, non rimbalzano, non hanno attrito, non rimbalzano all'interno della fotocamera per poi cadere nel sensore, altrimenti invece di fare l'algoritmo di demosaicizzazione bisognerebbe altresì risolvere un puzzle!
EDIT: Ho letto l'articolo di Torelli, secondo me ci sono un mare di approssimazioni che invalidano tutto il ragionamento, per il semplice motivo che non ha considerato tutto il sistema ottico, ma solo il buco del diaframma. Ha utilizzato come base per i tempi, il tempo di scatto, mentre in tutti i sistemi elettronici non esistono tempi precisi, tantomeno ripetibili. Questo perchè alla base della dei semiconduttori c'è la fisica, e per quanto ci si possa sforzare a fare due bjt uguali, non vengono mai uguali, figuriamoci due sensori. Non ha usato le equazioni di maxwell, non ha considerato il fatto che la 5D markII e la D300 pur condividendo lo stesso stesso numero di fotositi (che poi non è neanche vero) hanno per costruzione due sensori fatti diversamente, con diverse caratteristiche chimiche, fisiche, elettroniche, e ottiche. Ragion per cui oltre al ragionamento comune:
- Questo sensore è più denso, e ha i fotositi più piccoli, fa più rumore
- Questo sensore è meno denso, ha i fotositi più grandi, fa meno rumore, non si può andare