sono d'accordissimo con francesco !!!!...molto si impara dal commento insieme degli scatti dei grandi fotografi...
e sono ancor di più d'accordo tuttavia sul fatto che importante non è solo la fase di conoscenza, apprendimento e bagaglio tecnico del fotografo ma anche il fruitore deve avere una certa "cultura" intendendo con tale termine un minimo di conoscenze necessarie e mai sufficienti a poter esprime un giudizio che vada oltre la personale e indiscutibile soglia dell'emotività...c'è bisogno ossia di riuscire a creare una sorta di registro fotografico (in quanto ovviamente noi nelle foto parliamo attraverso le immagini e solo con esse ) che sappia comunicare al lettore finale dell'opera il suo personalissimo messaggio/idea/proposito/emozione, ecc...
Tornando alla discussione sul concetto di street vorrei proporre anche io qualche scatto su cui ho riflettuto e che mi ha portato a un'ampliamento e maggiore profondità di riflessione sul termine e sulla fotografia "street" in generale...
Propongo qui alcuni scatti da me ricollegabili al termine street del Grande Maestro Henry Cartier Bresson...:
Celeberrimo scatto del Maestro, evidenzia come dietro lo scatto in sè c'è una certa ricerca di armonia...inendendo con ciò non solo una armonia geometrica e di linee...ma proprio una Armonia con A grande....comprensiva di un giusto rapporto tra volumi pieni e vuoti, tra colori chiari e scuri, tra forme e rapporti...questo secondo me differenzia uno scatto che, per quanto bello, viene colto "al momento"...in una sorta di
carpe diem fotografico, e uno scatto che invece viene pensato e ricreato nella mente del fotografo già prima che venga ripreso, studiando bene e sopratutto
sapendo aspettare...Non sempre infatti il momento giusto è quello immediato, dove si deve correre per accendere la macchina e fare click sennò perderemo lo scatto della nostra vita...molte volte ci si trova a dover e aggiungerei
saper aspettare...
Sarà necessario inoltre già prefigurarsi la scena che stiamo per riprendere in modo da saper onestamente valutare se il nostro scatto avrà una valenza emozionale una volta li, che sia stampato o sullo schermo di un pc...perchè siamo onesti non tutto ciò che vediamo di bello e interessante può essere reso bene e quindi può trasmettere altrettanto a un lettore che nulla conosce delle condizioni psico-emotive che ci caratterizzavano al momento...
Un altro scatto di Bresson...dove io ho ritrovato il concetto del saper aspettare...saper aspettare dopo aver inquadrato una scena ottimale, ma che con il particolare in più ha quel qualcosa in più che rafforza il potere di un'immagine....e in questa foto ho anche ritrovato una cosa molto importante....il fatto che non dobbiamo sempre stare a pensare alle minuzie tipo: immagine storta, pute di bianchi bruciati, luce a picco di mezza giornata, eccetera....per il fatto che quando una foto è potente tutte queste minuzie passano in secondo luogo...troppo spesso ormai vedo persone che hanno come costanti commenti : raddrizza la foto, potevi scattare con una luce migliore, eccetera...bè io non condivido ...in quanto nella maggior parte delle foto dei grandi maestri non vedo tutta questa maniacale attenzione a questi dettagli...( eppure anche in camera oscura si poteva benissimo raddrizzare e "postprodurre" una foto).
Non volendomi allungare ancora di più ringrazio chi mi ha letto fino a questo punto....spero che questa discussione continui ancora portando altri elementi in modo da accrescere sempre di più le nostre conoscenze e quindi creare in noi un sempre migliore bagaglio che ci permetterà un livello di
congnitio per dirla alla latina sempre più di alto livello.