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Vik i Myrdal, sicuramente è uno dei posti che più mi ha colpito di tutta l'Islanda. Il massimo sarebbe stato vederla con l'aurora boreale, ma purtroppo, come per la maggior parte degli altri paesaggi sono stato sfortunato.L'errore grave fatto in questo posto è stato quello di farsi prendere dalla tentazione di fotografare subito, vedendo cotanta bellezza e il risultato è che la maggior parte delle foto le ho fatte con una luce pessima...
Il primo giorno che sono arrivato a Vik, dopo un viaggio di quasi 400 km da Grundarfjordur, ho posato i bagagli in albergo e subito mi sono diretto verso la spiaggia di Reynisfjara, l'attrazione della zona, che come la quasi totalità delle spiagge islandesi è fatta di sabbia nera, di origine vulcanica. Aveva nevicato e la neve aveva formato dei piccoli cumuli credo perchè sotto c'erano dei massi; il colpo d'occhio era notevole, e ho deciso di spingermi a piedi fin quasi alla fine della spiaggia, coi piedi nella neve perchè l'oceano è pericoloso, molte persone lì sono morte trascinate dalla corrente. Sono arrivato al punto che nn c'erano più orme sulla neve se non le mie, ho fatto un paio di foto e sono rimasto lì per qualche minuto a guardare. La cosa che mi è rimasta impressa oltre al paesaggio è stata la voce dell'oceano; per me ha una voce diversa rispetto al mar Mediterraneo. Per esempio dove abito io, ho mare aperto per centinaia di km, e quando il mare è agitato il rumore lo sento da casa mia, ma l'oceano ha un rumore diverso, maestoso, ti fa sentire piccolo e dominato dalla natura.
Dopo mi sono incamminato per ritornare al punto di partenza (3 km da rifarmi a piedi...), facendomi il percorso nella parte innevata per studiare qualche pdr per l'aurora, ma invano...
Spiaggia di Reynisfjara - Vik i Myrdal (Islanda) by bull1062000, su Flickr
Spiaggia di Reynisfjara - Vik i Myrdal (Islanda) by bull1062000, su Flickr
Il primo giorno che sono arrivato a Vik, dopo un viaggio di quasi 400 km da Grundarfjordur, ho posato i bagagli in albergo e subito mi sono diretto verso la spiaggia di Reynisfjara, l'attrazione della zona, che come la quasi totalità delle spiagge islandesi è fatta di sabbia nera, di origine vulcanica. Aveva nevicato e la neve aveva formato dei piccoli cumuli credo perchè sotto c'erano dei massi; il colpo d'occhio era notevole, e ho deciso di spingermi a piedi fin quasi alla fine della spiaggia, coi piedi nella neve perchè l'oceano è pericoloso, molte persone lì sono morte trascinate dalla corrente. Sono arrivato al punto che nn c'erano più orme sulla neve se non le mie, ho fatto un paio di foto e sono rimasto lì per qualche minuto a guardare. La cosa che mi è rimasta impressa oltre al paesaggio è stata la voce dell'oceano; per me ha una voce diversa rispetto al mar Mediterraneo. Per esempio dove abito io, ho mare aperto per centinaia di km, e quando il mare è agitato il rumore lo sento da casa mia, ma l'oceano ha un rumore diverso, maestoso, ti fa sentire piccolo e dominato dalla natura.
Dopo mi sono incamminato per ritornare al punto di partenza (3 km da rifarmi a piedi...), facendomi il percorso nella parte innevata per studiare qualche pdr per l'aurora, ma invano...
Spiaggia di Reynisfjara - Vik i Myrdal (Islanda) by bull1062000, su Flickr
Spiaggia di Reynisfjara - Vik i Myrdal (Islanda) by bull1062000, su Flickr