- Registrato
- 25 Giugno 2011
- Messaggi
- 5.155
- Località
- Sofia
- Sito Web
- www.carlo-orlandi.com
- Corpo macchina
- Fujifilm X-S10
- Sesso
- Maschio
In questa lezione del corso di fotografia di Playerdue Lighting parliamo dell'apertura del diaframma, il valore che oltre a regolare insieme a tempo di scatto e ISO, l'esposizione delle nostre fotografie, influenza anche la profondità di campo, ovvero l'ampiezza della zona nitida davanti e dietro al piano di messa a fuoco.
Il valore di apertura del diaframma che impostiamo sulla nostra macchina fotografica controlla il diametro del foro all'interno del diaframma dell'obiettivo. Il diaframma è una sorta di iride meccanico che si apre e si chiude grazie a un sistema di lamelle metalliche.
L'apertura del diaframma viene rappresentata con il simbolo f/ o nelle macchine fotografiche semplicemente con la lettera F.
A differenza del tempo di scatto, i valori dell'apertura del diaframma non sono molto intuitivi.
Fotografia correttamente esposta (T 1/25 - F/4.0 - ISO 400).
Innanzitutto abbiamo una scala che utilizza valori come 1.4 - 1.8 - 5.6 - 8.0 - 16, tutti numeri un po' difficili da ricordare per chi si sta avvicinando alla fotografia per la prima volta.
Inoltre i valori di apertura del diaframma influenzano l'esposizione al contrario rispetto a quanto ci aspetteremmo:
- valori piccoli (come f/1.4 o f/2.0) indicano un diaframma più aperto, quindi fotografie sovraesposte;
- valori grandi (come f/11 o f/16) indicano un diaframma più chiuso, quindi fotografie sottoesposte.
Come con il tempo di scatto ogni spostamento di tre valori (per esempio 4.0 -> 4.5 -> 5.0 -> 5.6) indica il cambio di uno stop, quindi il raddoppiare o dimezzare della quantità di luce nella fotografia.
Fotografia sottoesposta di 4 stop chiudendo il diaframma (T 1/25 - F/16 - ISO 400)
Fotografia sovraesposta di 3 stop aprendo il diaframma (T 1.5 - F/1.4 - ISO 400)
La profondità di campo è l'area nitida davanti e dietro al piano di messa a fuoco e permette di regolare se nella nostra fotografia solo pochi dettagli sono a fuoco o se la zona a fuoco è molto ampia:
- valori di apertura del diaframma piccoli (come f/1.4 o f/2.0) rendono più stretta la profondità di campo, quindi lo sfondo sarà più sfocato e solo i dettagli molto vicini al piano di messa a fuoco saranno nitidi;
- valori di apertura del diaframma grandi (come f/11 o f/16) rendono più larga la profondità di campo, quindi lo sfondo sarà meno sfocato, si può addirittura arrivare a una fotografia dove è tutto a fuoco da una certa distanza dell'obiettivo in poi.
Spostando il punto di vista diagonalmente rispetto alle file di pupazzetti infatti vediamo che oltre all'omino verde, sono a fuoco i due omini gialli, allineati lungo il piano di messa a fuoco.
Il potere creativo della profondità di campo e della messa a fuoco
Scegliere cosa è a fuoco e cosa è sfocato ci consente di guidare chi guarda una fotografia verso i dettagli che abbiamo scelto noi, per raccontare una storia o per concentrare l'attenzione su un aspetto in particolare della scena immortalata.
Il protagonista della fotografia è la ragazza arrabbiata (T 1/25 - F/4.0 - ISO 400)
Il protagonista ora è il professore in primo piano (T 1/50 - F/2.8 - ISO 400)
Spostando la messa a fuoco in fondo, la protagonista ora è la ragazza che legge (T 1/50 - F/2.8 - ISO 400)
Con una profondità ampia, il nostro sguardo può vagare su più dettagli ( T 1/6 - F/11 - ISO 800)
Conclusione
Una volta che abbiamo preso controllo sull'esposizione, sul mosso e sulla profondità di campo, siamo sulla buona strada per padroneggiare tutti gli aspetti fondamentali per la buona riuscita di una fotografia.
Rocca di Calascio (T 1/1000 - F/8.0 - ISO 400)
Al contrario nella ritrattistica si scelgono valori di apertura del diaframma bassi, per avere una profondità di campo più stretta così da rendere a fuoco solamente la persona fotografata, sfocando lo sfondo o gli elementi in primo piano.
Come sempre vi incoraggio a sperimentare i concetti spiegati nella lezione scattando quante più fotografie potete in situazioni diverse, niente insegna meglio della pratica