Hypereyed
GURU
Buongiorno community!
Il mio nome è Angie, scrittrice indipendente (nel senso tragicomico del termine, of course) che, come si suppone per tutti voi, ha una relazione molto appassionata con la fotografia.
Ho iniziato presto a lasciarmi affascinare da quello che piccina chiamavo "l'occhio di luce", dopo aver visto in funzione la vecchissima "Baldaxette" a soffietto di proprietà di mio nonno (attualmente custodita come reliquia).
Pocho dopo un caro zio si mostrò così generoso da regalarmi l'oggetto magico, e per anni fui la gelosa proprietaria di una Konica "Jump" che ero capace di portare con me persino a scuola.
Seguirono alcune macchinette russe trovate nei mercatini domenicali, poi il vuoto.
L'adolescenza che ho vissuto, rocambolesca di sport e altri interessi culturali, non mi lasciava quasi respirare e potevo solo contemplare le mille fotografie che naturalmente si presentavano alla mente, senza trovare la via della pellicola se non durante i miei viaggi.
Consideravo un delitto dover dedicare solo scampoli di tempo a quella che sentivo come una forma d'arte profonda e parlante per la mia natura, da coltivare intimamente.
Così ho atteso, racimolando soddisfazioni in altri campi e completando gli studi.
Finalmente, un anno fa, il momento si è illuminato e mi sono procurata una reflex e una manciata di vecchia ferraglia, decisa a recuperare anni di passione sopita.
Esattamente questo sta avvenendo e, come da bimba, riesco a portare la fida Sony "Alpha 230" ovunque con me.
La strada è lunga, lo studio è infinito ma i miei occhi camminano svelti.
Il legame che mi ha sempre legata alla fotografia è finalmente sbocciato, e sono pronta ad immortalarne i colori in tutte le sfumature che produrrà.
Onorata di essere tra voi.
Il mio nome è Angie, scrittrice indipendente (nel senso tragicomico del termine, of course) che, come si suppone per tutti voi, ha una relazione molto appassionata con la fotografia.
Ho iniziato presto a lasciarmi affascinare da quello che piccina chiamavo "l'occhio di luce", dopo aver visto in funzione la vecchissima "Baldaxette" a soffietto di proprietà di mio nonno (attualmente custodita come reliquia).
Pocho dopo un caro zio si mostrò così generoso da regalarmi l'oggetto magico, e per anni fui la gelosa proprietaria di una Konica "Jump" che ero capace di portare con me persino a scuola.
Seguirono alcune macchinette russe trovate nei mercatini domenicali, poi il vuoto.
L'adolescenza che ho vissuto, rocambolesca di sport e altri interessi culturali, non mi lasciava quasi respirare e potevo solo contemplare le mille fotografie che naturalmente si presentavano alla mente, senza trovare la via della pellicola se non durante i miei viaggi.
Consideravo un delitto dover dedicare solo scampoli di tempo a quella che sentivo come una forma d'arte profonda e parlante per la mia natura, da coltivare intimamente.
Così ho atteso, racimolando soddisfazioni in altri campi e completando gli studi.
Finalmente, un anno fa, il momento si è illuminato e mi sono procurata una reflex e una manciata di vecchia ferraglia, decisa a recuperare anni di passione sopita.
Esattamente questo sta avvenendo e, come da bimba, riesco a portare la fida Sony "Alpha 230" ovunque con me.
La strada è lunga, lo studio è infinito ma i miei occhi camminano svelti.
Il legame che mi ha sempre legata alla fotografia è finalmente sbocciato, e sono pronta ad immortalarne i colori in tutte le sfumature che produrrà.
Onorata di essere tra voi.