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Il Pendaglio - [18 set 2014, 17:52] - carlo-orlandi.com
E' un po' faticoso durante una sessione fotografica modificare completamente l'illuminazione a ogni cambio d'abito, ma ripaga sempre perché è come aver fatto una settimana di scatti compressi in un paio d'ore!
A livello tecnico ci sono tre cose che si possono dire su questo scatto. La prima è l'utilizzo della legge dell'inverso del quadrato per ottenere lo sfondo abbastanza scuro anche nel mio studio che non è grandissimo. Basta avvicinare il più possibile la luce principale (in questo caso un ombrello traslucido che fa luce dappertutto) alla modella e compensare con i valori di esposizione. Per chi non è familiare con questa legge (in inglese è chiamata inverse square law) ho in programma di fare un video sull'argomento, perché è molto interessante, un po' difficile da capire all'inizio e tremendamente utile!
La seconda nota che si può dire sulla foto è l'utilizzo della short lighting, ovvero la luce principale illumina la parte del viso più lontana dall'obiettivo, questa illuminazione sfina maggiormente il viso e crea più chiaroscuro, che si lega in foto con un tono scuro (in questo caso lo sfondo).
Infine per la rim light ho utilizzato una softbox 60x60 con una gelatina 1/4 CTO. Una rimlight morbida è meno evidente dell'utilizzare un flash direttamente puntato verso il proprio soggetto e crea nei capelli delle alteluci più grandi e omogenee.
Modella: Sara Bevacqua
Schema di luce:
- LumoPro LP160, attraverso un ombrello traslucido - a destra dell'inquadratura;
- LumoPro LP120, dentro a una softbox 60x60cm con una gelatina 1/4 CTO - puntato verso la modella da dietro, a sinistra dell'inquadratura;
- pannello riflettente bianco - a sinistra dell'inquadratura;