Focus stacking e macrofotografia (Photoshop VS Helicon Focus)

In questa lezione del corso avanzato di fotografia di Playerdue Lighting, parliamo del focus stacking, una tecnica che ci permette di massimizzare la quantità di dettagli a fuoco in una fotografia scattando più fotografie e unendole in post-produzione.

Alcune delle foto scattate in preparazione del focus stacking.

Il focus stacking consiste nello scattare molte fotografie, cambiando via via la messa a fuoco, così da coprire nella totalità degli scatti tutti i dettagli che ci interessano.

Dopodiché importiamo le fotografie al computer e utilizzando Photoshop o programmi specializzati nel focus stacking come Helicon Focus generiamo un’immagine finale che unisce tutte le zone a fuoco delle fotografie che abbiamo scattato.

L’immagine finale dove tutti i dettagli interessati sono a fuoco.

Il focus stacking è una tecnica che può essere utilizzata in ogni genere di fotografie, ma trova la maggiore utilità nella macrofotografia e nella fotografia di paesaggi.

Come abbiamo visto nella lezione sulla profondità di campo, più ci avviciniamo al soggetto che stiamo mettendo a fuoco e più la profondità di campo si stringe.

La Canon EOS M con l’obiettivo Canon EF 100mm f/2.8 macro.

Questo è particolarmente evidente nella fotografia macro, dove siamo così vicini ai nostri soggetti che anche con diaframmi molto chiusi (come f/22) non riusciamo ad avere a fuoco tutti i dettagli più lontani dal piano di messa a fuoco.

Fotografia scattata a f/22 dove i dettagli più lontani appaiono comunque sfocati.

Se abbiamo un obiettivo macro e la possibilità di cambiare liberamente la messa a fuoco, per utilizzare il focus stacking ci basta inquadrare il nostro soggetto tenendo la macchina fotografica ben ferma su un cavalletto e scattare una prima fotografia mettendo a fuoco il punto più vicino a noi.

Dopodiché dobbiamo far avanzare a poco poco la messa a fuoco, scattando una fotografia ogni volta che giriamo la ghiera, fino a quando raggiungiamo il dettaglio che si trova più lontano da noi e che vogliamo vedere nitido.

In alcune macchine fotografiche, soprattutto prodotte da Panasonic e Fujifilm, è presente anche l’opzione di scattare in focus bracketing, in questo caso l’operazione di cambio della messa a fuoco viene effettuata dalla macchina fotografica, rendendo molto più veloce e preciso il risultato.

Tutte le fotografie scattate per fare il focus stacking del cactus.

Una volta che abbiamo tutte le fotografie possiamo passare alla fase di postproduzione per unirle.

Focus stacking con Adobe Photoshop

Se scegliamo di realizzare il focus stacking con Adobe Photoshop possiamo importare tutte le fotografie in un unico file direttamente da Lightroom selezionandole e cliccando su Modifica in -> Apri come livelli in Photoshop… oppure su Photoshop cliccando su File -> Script -> Carica file in serie… e selezionando la cartella che contiene le immagini che ci interessano.

Una volta caricate le immagini nel file di lavoro clicchiamo su Modifica -> Allineamento automatico livelli… selezioniamo la proiezione su Automatica e premiamo ok. In questo modo i livelli verranno analizzati e allineati per farne combaciare la posizione e la dimensione.

A questo punto, confrontando il primo e l’ultimo livello, possiamo ritagliare l’immagine per togliere la parte di immagine non presente in tutti gli scatti.

L’ultimo passaggio consiste nell’andare su Modifica -> Fusione automatica livelli… selezionare Crea serie immagini con la spunta Toni e colori uniformi attivata.

Il focus stacking ottenuto su Adobe Photoshop.

Il focus stacking realizzato con Photoshop è pronto ma nonostante a prima vista sembri andare bene, in situazioni più complesse come l’esempio sopra Photoshop genera dei bordi sfocati intorno agli oggetti perché non riesce a gestire dettagli che sono troppo distanti tra di loro.

Focus stacking con Helicon Focus

Se vogliamo approfondire maggiormente la tecnologia del focus stacking e vogliamo avere risultati più veloci e molto più precisi, dobbiamo utilizzare dei programmi specializzati come Helicon Focus.

Helicon Focus ha un periodo di prova di un mese e può essere acquistato per un anno a circa 25 euro, oppure per sempre a circa 95 euro.

Come programma ha moltissime impostazioni avanzate, ma per fare un normale focus stacking ci basta importare le fotografie che abbiamo scattato con File -> Apri immagini e selezionare il metodo che preferiamo, in una situazione con molti dettagli sovrapposti conviene utilizzare il Metodo C (piramide).

Il focus stacking ottenuto su Helicon Focus.

Premiamo Render e dopo una breve attesa la nostra fotografia finale è pronta e possiamo salvarla nel formato che preferiamo.

Dettaglio del risultato con Photoshop (a sinistra) e Helicon Focus (a destra).

Se confrontiamo un ingrandimento tra la fusione fatta su Photoshop (a sinistra) e quella su Helicon Focus (a destra) è evidente che quest’ultimo fa un ottimo lavoro recuperando informazione anche nelle zone che creano normalmente problemi a causa dello sfocato tra dettagli distanti.

Utilizzare una slitta micrometrica

Un accessorio che può essere molto utile per il focus stacking nella macrofotografia è la slitta micrometrica.

Si tratta di una slitta che permette di muovere con grande precisione la nostra macchina fotografica avanti e indietro e facilita anche la ricomposizione iniziale della fotografia.

La slitta micrometrica è essenziale quandoil nostro obiettivo non ha una ghiera di messa a fuoco abbastanza precisa per fare piccoli cambi oppure se in generale non abbiamo la possibilità di cambiare la messa a fuoco, per esempio con l’utilizzo di anelli di inversione degli obiettivi.

Tutte le fotografie scattate per fare il focus stacking dei fiorellini viola.

Per utilizzare la slitta micrometrica ci basta come prima scattare tante fotografie, questa volta però non cambiando la messa a fuoco, ma spostando avanti a poco a poco la macchina fotografica ruotando la rotellina sulla slitta.

Il risultato finale con Helicon Focus, scattando le foto con la slitta micrometrica.

La slitta micrometrica elimina anche il problema del focus breathing, ovvero del leggero zoom che avviene negli obiettivi quando vi è un cambio di messa a fuoco.

Lo svantaggio principale della slitta micrometrica però è che richiede più tempo per allestire lo scatto, può sbilanciare il cavalletto che stiamo utilizzando e fa perdere una parte dei dettagli che escono dall’inquadratura per via dello spostamento.

Conclusione

Il focus stacking è una tecnica che permette di ottenere risultati altrimenti impossibili in alcune situazioni, mantenendo un preciso controllo sia dei dettagli a fuoco nei nostri scatti che dei valori che stiamo utilizzando.

L’attrezzatura fotografica richiesta per iniziare consiste solo in un qualsiasi modo per scattare foto macro, un cavalletto (ma è possibile farne a meno con un po’ di abilità) e un po’ di pazienza.

L’unico svantaggio è che bisogna obbligatoriamente passare per la fase di postproduzione con programmi di fotoritocco o di focus stacking.

E voi quali foto scatterete con il focus stacking?

Partecipa alla discussione sul forum!