Explore, quel maledetto!

Zero

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Però a questo punto mi viene da pensare che in molti casi si valuta l'artista e non l'opera d'arte...o meglio l'opera d'arte in funzione dell'artista! Perchè i famigerati tagli sono celebri e magari valgono una fortuna perchè sono di Fontana: se io domani mi presentassi in una qualsiasi galleria d'arte a proporre delle tele tagliate piuttosto che trapanate piuttosto che sputazzate (per assurdo), mi riderebbero in faccia e credo (anzi sono sicuro) che nessuno al mondo le apprezzerebbe come una mia forma di espressione artistica...giustamente!
Allora la mia provocazione è: è il nome dell'artista che fa l'opera d'arte? Altra domanda: un'opera d'arte, per essere tale, non dovrebbe presupporre anche delle capacità tecniche non comuni, evidenti nella stessa?
 

giorgio90

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Però a questo punto mi viene da pensare che in molti casi si valuta l'artista e non l'opera d'arte...o meglio l'opera d'arte in funzione dell'artista! Perchè i famigerati tagli sono celebri e magari valgono una fortuna perchè sono di Fontana: se io domani mi presentassi in una qualsiasi galleria d'arte a proporre delle tele tagliate piuttosto che trapanate piuttosto che sputazzate (per assurdo), mi riderebbero in faccia e credo (anzi sono sicuro) che nessuno al mondo le apprezzerebbe come una mia forma di espressione artistica...giustamente!
Allora la mia provocazione è: è il nome dell'artista che fa l'opera d'arte? Altra domanda: un'opera d'arte, per essere tale, non dovrebbe presupporre anche delle capacità tecniche non comuni, evidenti nella stessa?
rispondo argomentando alle tue provocazioni....questo topic è molto molto interessane e credo valga la pena confrontarsi...nello scambiarsi idee si ritrova la bellezza di una comunità...
allora dò la mia interpretazione alle tue provocazioni...
1- è il nome dell'artista che fa l'opera d'arte?
No, ma è in rapporto all'artista che va letta l'opera. Il mondo delle opere "classiche" e quello delle moderne e contemporanee è leggermente diverso. Nelle prime il messaggio è lì, chiaramente visibile, sotto gli occhi di tutti...chessò...l'amore verso la patria, l'adorazione del bambinello, la morte, eccetera... in quelle contemporanee il quadro, la tela, eccetera sono solo un mezzo per veicolare un concetto....un concetto non visibile a colpo d'occhio e non immediatamente interpretabile...bene...se tu un giorno tagli una tela e la porti a una galleria, giustamente quelli ti ridono in faccia...non tanto perchè non sei fontana, quanto per il fatto che a supportare quella tela ci devono essere delle argomentazioni interessanti, delle provocazioni sottili, qualcosa di veramente originale. Un artista contemporaneo è artista, filosofo, uomo di mondo. Ecco perchè quella tela è un collegamento con un'astrazione concettuale, un pensiero, una corrente. Ecco perchè quella è un'opera d'arte e non lo è il taglio che fa un bambino di 2 anni che come motivazione ha solo "mi piaceva il taglio". Spesso gli stessi concetti espressi in quelle opere vengono approfonditi in saggi, disquisizioni, trattati...questo per dire che quello che c'è sotto è tutto tranne che banale e inutile. Non bisogna solo guardare a quanto è stato facile fare quell'opera, ma anche quanto è stato difficile sviluppare l'argomentazione e la discussione che c'è dietro.
2- un'opera d'arte, per essere tale, non dovrebbe presupporre anche delle capacità tecniche non comuni, evidenti nella stessa?
Se parliamo di arte in genere quello che penso io è, SI, ci devono essere delle capacità non comuni. Ma, riferendomi a ciò che ho già detto, se prendi l'arte "classica" là la bravura è esplicitamente esposta...pennellate da maestro e studi cromatici si fanno notare da soli. Oggi invece la bravura dell'artista contemporaneo sta sia nel creare l'opera ( ora non pensiamo ai tagli di Fontana quanto a altri grandi autori di altre opere contemporanee più complesse) ma sopratutto nel creare attorno a quell'opera una concettualizzazione di un tema, una provocazione, un sistema di idee, una rottura con gli schemi del passato, un simposio di emozioni...credimi, non è da tutti....e a mio avviso è più che sufficente a ritenere quelle opere ARTE al pari di grandi classici del passato. Ovviamente di porcate ce ne sono, senza dubbio, ma c'è del materiale molto interessante che vale la pena di approfondire...tu Zero che ne pensi a riguardo? io ho espresso il mio pensiero...farebbe piacere conoscere anche quello altrui....:D
 
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Però a questo punto mi viene da pensare che in molti casi si valuta l'artista e non l'opera d'arte...o meglio l'opera d'arte in funzione dell'artista! Perchè i famigerati tagli sono celebri e magari valgono una fortuna perchè sono di Fontana: se io domani mi presentassi in una qualsiasi galleria d'arte a proporre delle tele tagliate piuttosto che trapanate piuttosto che sputazzate (per assurdo), mi riderebbero in faccia e credo (anzi sono sicuro) che nessuno al mondo le apprezzerebbe come una mia forma di espressione artistica...giustamente!
Allora la mia provocazione è: è il nome dell'artista che fa l'opera d'arte? Altra domanda: un'opera d'arte, per essere tale, non dovrebbe presupporre anche delle capacità tecniche non comuni, evidenti nella stessa?
e invece si! io son d'accordo con Zero... è il nome dell'artista!!


ps. tornando in un baleno in IT.... la foto di ieri aveva 163 visite 30 commenti e 23 fav..... e niente pure questa -.- :rant:
 

S8un3no

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Però a questo punto mi viene da pensare che in molti casi si valuta l'artista e non l'opera d'arte...o meglio l'opera d'arte in funzione dell'artista! Perchè i famigerati tagli sono celebri e magari valgono una fortuna perchè sono di Fontana: se io domani mi presentassi in una qualsiasi galleria d'arte a proporre delle tele tagliate piuttosto che trapanate piuttosto che sputazzate (per assurdo), mi riderebbero in faccia e credo (anzi sono sicuro) che nessuno al mondo le apprezzerebbe come una mia forma di espressione artistica...giustamente!
Allora la mia provocazione è: è il nome dell'artista che fa l'opera d'arte? Altra domanda: un'opera d'arte, per essere tale, non dovrebbe presupporre anche delle capacità tecniche non comuni, evidenti nella stessa?
Se contattassi i galleristi giusti, aperti ad un certo tipo di visioni e le tue realizzazione (trapanate o sputazzate che siano - i tagli son già visti, non saresti originale) avessero un VERO significato, molto probabilmente verresti quotato anche tu.
Non è l'artista che fa la differenza ma , come ho detto prima, tutto quello che c'è dietro!
Nella mia vita ho avuto la fortuna di conoscere persone che (seppur non fossero Fontana o Picasso) hanno avuto un discreto successo nell'ambiente galleristico grazie alle loro realizzazioni (ma soprattutto alla voglia di proporsi e di "fare" arte) anche se queste non erano propriamente "perfette tecnicamente". Parlo di disegni e dipinti che, visti distrattamente, possono far pensare a cose elementari ma che, in realtà, nascondono molto altro dietro.
 
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Ho capito poi cosa intendi tu col termine "inutile"... e, nonostante tutto, mi sembra un aggettivo troppo forte da associare all'arte. E' proprio a causa di atteggiamenti così diffidenti nei confronti dell'arte e della cultura (che, come dice qualcuno, non portano il pane a tavola :aehm: ) che in Italia si tagliano i fondi da destinare al patrimonio artistico culturale e che pur essendo, il nostro, un paese di grande prestigio, da questo punto di vista, continuiamo a non valorizzare i nostri artisti, le nostre opere, le nostre città... facendo figure del cavolo agli occhi del mondo intero!
concordo, una discussione molto interessante
non capisco però questa cosa dell'arte considerata inutile, mi sembra limitante pensare che una cosa sia utile solo se ha uno scopo a livello pratico/materiale (come la sedia), l'arte ha sempre smosso persone, ispirato ideali, deciso l'evolversi delle cose.
le avanguardie delle arti visive hanno esercitato un' influenza notevole ben oltre il loro ambito: Le Corbusier, architetto e pittore purista si ispira proprio alla scomposizione cubista nel delineare nuovi criteri e nuove forme progettuali; Mel'nikov e gli architetti costruttivisti partono anch'essi dall'arte visiva, dal cubismo, dai disegni di Sant'Elia, dal suprematismo per porre le basi di un nuovo linguaggio adatto alla Russia degli anni 20 che si oppone ai vecchi ideali zaristi.
in effetti l'operato dell'arte si inserisce in un grande flusso che sfocia diretto verso i tempi nostri
trovo che sia davvero limitante intendere l'arte fine esclusivamente alla tecnica, non si può trascurare il perchè.
c'è un opera di Duchamp, si chiama "Anticipo per il braccio rotto", si tratta di una pala per spazzare la neve, una semplicissima pala con su la firma dell'artista. è il titolo che ci racconta la riflessione di Duchamp e la sua provocazione.
Scusate se non ho risposto prima,ma non mi sono arrivate le notifiche.
Credo ci sia stato un grosso fraintendimento,pensavo di essermi spiegata in modo chiaro ed invece vedo che non è così.
L'arte innanzitutto è inutile,ed è in questa sua inutilità - intesa non nella sua accezione negativa ma come qualcosa che non può essere,di fatto,utilizzato - che sta l'essenza stessa dell'arte.
Ho specificato che qui l'aggettivo "inutile" non era inteso nella sua accezione negativa. Per inutile - e mi ripeto - si intende qualcosa che non può essere utilizzata,che non viene utilizzata appunto perchè considerata arte; non ho detto che l'arte è inutile,che non ha valore,che se ne può fare tranquillamente a meno.
Mi sembra anche doveroso sottolineare il fatto che questa frase non è interamente farina del mio sacco. Non l'ho messa fra virgolette perchè non ne ricordo,con precisione,la provenienza,ma si tratta di una delle definizioni date in campo socio-antropologico.
Ci si chiedeva come era possibile distinguere un'opera d'arte da un oggetto di uso comune,e come mai culture diverse avessero una concezione diversa su cosa potesse essere considerato arte.
Si è visto che,in definitiva, tutto ciò che veniva prodotto per essere ammirato ed esposto non veniva utilizzato per evitare che si sciupasse e perdesse il suo valore,non solo materiale.
E da qui il mio esempio della sedia. Se io acquisto questa sedia di certa non la userò - e non solo perchè è scomoda ,ma perchè chi l'ha prodotta,i critici d'arte ed i cultori d'arte hanno riconosciuto il suo valore - .
Sicuramente,se qualcuno dovesse comprare L' "Anticipo per il braccio rotto" non credo lo userebbe per spazzare la neve,o sbaglio? In questo senso si dice che l'arte è inutile.
Spero di essere stata più chiara questa volta.
 
L

Layka

Ospite
Scusate se non ho risposto prima,ma non mi sono arrivate le notifiche.
Credo ci sia stato un grosso fraintendimento,pensavo di essermi spiegata in modo chiaro ed invece vedo che non è così.


Ho specificato che qui l'aggettivo "inutile" non era inteso nella sua accezione negativa. Per inutile - e mi ripeto - si intende qualcosa che non può essere utilizzata,che non viene utilizzata appunto perchè considerata arte; non ho detto che l'arte è inutile,che non ha valore,che se ne può fare tranquillamente a meno.
Mi sembra anche doveroso sottolineare il fatto che questa frase non è interamente farina del mio sacco. Non l'ho messa fra virgolette perchè non ne ricordo,con precisione,la provenienza,ma si tratta di una delle definizioni date in campo socio-antropologico.
Ci si chiedeva come era possibile distinguere un'opera d'arte da un oggetto di uso comune,e come mai culture diverse avessero una concezione diversa su cosa potesse essere considerato arte.
Si è visto che,in definitiva, tutto ciò che veniva prodotto per essere ammirato ed esposto non veniva utilizzato per evitare che si sciupasse e perdesse il suo valore,non solo materiale.
E da qui il mio esempio della sedia. Se io acquisto questa sedia di certa non la userò - e non solo perchè è scomoda ,ma perchè chi l'ha prodotta,i critici d'arte ed i cultori d'arte hanno riconosciuto il suo valore - .
Sicuramente,se qualcuno dovesse comprare L' "Anticipo per il braccio rotto" non credo lo userebbe per spazzare la neve,o sbaglio? In questo senso si dice che l'arte è inutile.
Spero di essere stata più chiara questa volta.
si, mi sa che ci siamo fraintesi

"L'arte innanzitutto è inutile,ed è in questa sua inutilità...che sta l'essenza stessa dell'arte".

in realtà avevo capito cosa intendevi e ribadisco, accezione positiva o negativa che sia, se mi dici che un oggetto è arte solo quando è inutile (non lo uso) stai tagliando fuori una bella fetta di opere, come ad esempio tutta l'oggettistica di design o perchè no, l'architettura.

quella frase pone una condizione affinché un qualcosa sia considerata arte o meno, ovvero che sia non utile a livello materiale, a me personalmente sembra limitante ma resta sempre la mia personale opinione.
nulla è inutile in nessun campo: perchè un quadro dovrebbe essere non utile?, io lo posso utilizzare per arredarci una stanza, per venderlo oppure se voglio preservarlo potrei farci dei soldi esponendolo in una galleria. certo non lo sto utilizzando come scarpiera ma è sempre un' utilità materiale, concreta non astratta e concettuale come dicevo io sul diffondersi di idee.
non che non apprezzo il ragionamento, ma già il concetto di arte è complicatissimo, poi ci aggiungiamo quello di utile o non utile e lo scindiamo nel filone pratico e in quello concettuale. alla fine diventa un casino e ci divertiamo con la dialettica

Duchamp l'avevo citato, invece, proprio in accordo con quella frase, mi sembrava un interessante esempio che gioca sul concetto di arte da mettere li e da guardare, che qualità deve avere un qualcosa per meritare di essere esposto ed ammirato.

tutto resta sempre e comunque la mia opinione
 
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