L'explore da sempre io lo vedo come una semplice meccanica di popolarità degli scatti. Con il bacino di utenza di flickr e la quantità di nuove foto pubblicate è normale che per qualsiasi sistema automatizzato ci siano modi per raggirarlo. Anche se fosse fatto da un team di esperti, sicuramente ogni tanto sceglierebbero foto secondo qualcuno bruttissime. Non ha una grande validità e per vedere bei lavori di solito è più interessante spulciare tra i vari gruppi, cercando in base a stili e soggetti che ti possono interessare. Ma da parte di flickr è un'idea perfetta per attirare e trattenere utenti.
Qualsiasi discorso sulla bellezza assoluta o su qual'è la vera artisticità porta inevitabilmente ad accese discussioni, ognuno ha un suo punto di vista dato dai propri geni, dall'educazione e dal passato personale. Ed è un'opinione che lentamente si trasforma, con l'accumulare dell'esperienza.
Un tipo di esperienza è lo studio, grazie al quale si ampliano gli elementi che possiamo usare per comparare ciò che vediamo ogni giorno. Studiando il passato degli artisti, i saggi dei critici e il rapporto tra i dipinti, quello che si vede non è solo il quadro ma anche la storia che ha vissuto e di cui è stato protagonista.
Allo stesso modo l'interpretazione del mondo può passare attraverso la nostra di storia e possiamo caricare di significati i prodotti che fruiamo con la nostra esperienza (per esempio una musica ascoltata durante la lettura di un libro che ci ha appassionato, diventa immediatamente parte integrante del racconto e acquisisce maggiore fascino).
Alcune forme e proporzioni colpiscono più velocemente di altre, solo perché sono elementi basilari della struttura stessa dell'universo (come la sezione Aurea, la successione di Fibonacci o le simmetrie). Ci piacciono subito perché sono cose che il nostro cervello è abituato a vedere, anche se non lo sappiamo.
E più passa il tempo, più questa purezza si unisce con l'esperienza e da questo intreccio si sviluppa il nostro senso artistico.
Studiando fotografia avrete notato anche voi che improvvisamente a colpo d'occhio leggete diversamente un'immagine. Istintivamente guardate dov'è la messa a fuoco, se l'esposizione è corretta o cercate elementi di composizione delle "regole" base. E chi si esercita con l'illuminazione da studio ormai avrà la maledizione di cercare subito indizi per capire che setup è stato utilizzato (la prima cosa da guardare è il riflesso nell'occhio!).
Tutto ciò principalmente riguarda chi fruisce dei prodotti.
Ma per chi è un creativo, o se volete un artista, sono sempre più convinto che l'opinione delle altre persone non debba pesare sulle proprie creazioni, sopratutto se si sta ricercando e affinando la propria visione.
Non dico che i commenti o le critiche siano inutili, sopratutto a livello didattico sono anzi un modo per strapparsi il velo dagli occhi, vedere i propri errori tecnici e perfezionarsi.
Ma i commenti puramente estetici sono così importanti? Per il mio punto di vista attuale, no. I commenti delle altre persone condizionano il proprio lavoro e sviano la propria creatività verso il gusto del resto del mondo, non del proprio. Cos'è più importante, una foto che piace a tutti o una foto che piace a chi l'ha scattata?
Il discorso si applica esclusivamente alla ricerca di un proprio stile artistico, se si devono vendere dei prodotti allora bisogna mischiare i desideri altrui con un pizzico di tocco personale.
Con riflessioni di questo genere ho deciso proprio nelle ultime settimane di impiegare un po' di tempo a creare una galleria per le foto, strutturata in modo comodo (come su flickr) nel mio blog personale. In questo modo sono libero di scegliere la forma e il modo di presentare le mie foto, so che avrò accesso e controllo sul materiale in qualsiasi momento (senza preoccuparmi di abbonamenti o peggio ancora cessazione di servizi) e so che chi vedrà o commentare le mie foto le avrà forse cercate un po' di più.