ciao a tutti,
premetto che mi cogliete un po' impreparato in una materia che sconfina parecchio nel diritto tributario e che è il pane dei commercialisti più che degli avvocati.
Da quanto ne so vi posso dire che, al di là della normativa, il concetto di prestazione occasionale non è così distaccato da quello di prestazione abituale nemmeno nelle nostre frammentate e spesso poco chiare leggi e che, la vera regola da seguire è che i casi vanno valutati singolarmente.
In ogni caso i parametri per l'individuazione della categoria nei casi limite mi sembrano abbastanza sbilanciati verso l'occasionalità delle prestazioni e quindi direi a tutti di poter stare tranquilli. Questo in base al parametro dei 30 gg con lo stesso committente ed in base al famoso tetto dei 5000 euro annui. Copio ed incollo dal sito della camera dei deputati:
D.lgs. 276/03
Titolo VII
TIPOLOGIE CONTRATTUALI A PROGETTO E OCCASIONALI
Capo ILavoro a progetto e lavoro occasionale
Art. 61.
Definizione e campo di applicazione
comma 2:
le prestazioni occasionali, intendendosi per tali i rapporti di durata complessiva non superiore a trenta giorni nel corso dell'anno solare con lo stesso committente, salvo che il compenso complessivamente percepito nel medesimo anno solare sia superiore a 5 mila euro, nel qual caso trovano applicazione le disposizioni contenute nel presente capo.
(fonte:
http://www.camera.it/parlam/leggi/deleghe/03276dl1.htm)
Quindi come non ci si deve sentire sotto la scure delle imposte se si mette della pubblicità nel sito o si fanno biglietti da visita e si ricevono qualche centinaia di euro da amici o parenti, allo stesso modo non si può stare tranquilli se, anche occasionalmente (anche una o due volte all'anno), senza sito e senza biglietti, quindi nell'ombra totale, si riescono a ricevere cifre che iniziano a superare i 5.000 euro annui, che è l'unico parametro certo e quantificabile dal quale non si scappa e si deve fare la partita iva.
Mi sembra inoltre di capire che se poi uno vuole fare il preciso nei rapporti occasionali tra privati, deve fare così:
- rilasciare una nota/ricevuta al committente (ed una copia ovviamente per me) con l'importo della prestazione.
- applicare una marca da bollo da 1,81 euro per i corrispettivi che superano i 77,47 a questa nota/ricevuta.
- e, nel caso si abbia altro lavoro o cmq si faccia già dichiarazione dei redditi, calcolare tutti gli introiti derivanti da queste prestazioni sotto la voce "altri redditi".
- questi "altri redditi" ricadranno nell'IRPEF (ma non capisco se con aliquota indipendente o nulla dato che è già stata pagata la marca o se contribuiranno a far salire l'aliquota da applicare in generale al vostro reddito)
spero di essere stato d'aiuto, tenete conto che questa è roba da commercialista, quindi prendete tutto con le pinze!