Fotografare il paesaggio con Scott Kelby

Se volete un libro che vi permetta di catapultarvi fuori casa per fotografare la maestosità della natura “Fotografare il paesaggio” di Scott Kelby è il titolo che fa per voi!

Edito dalla Apogeo, questo manuale fotografico si trova tra i 20 e i 25 euro e ha la particolarità di contenere in ogni pagina un consiglio differente.

In questo modo possiamo leggere anche una sola pagina al giorno, senza rimanere con spiegazioni a metà.

Scott Kelby è un fotografo di fama internazionale, autore di moltissimi libri sulla fotografia e sulla post-produzione, creatore del sito didattico KelbyOne e docente di un’infinità di corsi sia online che di persona.

Il libro ha uno stile molto pratico e simpatico, non si prende sul serio e non si perde in spiegazioni tecniche o teoriche, è pensato per chi non vuole passare troppo tempo sui libri e vuole ricevere le informazioni base per poter iniziare a scattare fotografie di paesaggi.

I capitoli iniziali intitolati “L’essenziale” e “Impostazioni e obiettivi” contengono consigli sull’attrezzatura da utilizzare e come impostare la nostra macchina fotografica, dando linee guida senza troppe spiegazioni ma che permettono di avere una percentuale maggiore di successo per gli scatti.

Il capitolo “Prima di scattare” parla di un aspetto molto importante nella fotografia di paesaggi, ovvero la necessità di fare ricerca ed esplorazione per capire dove e quando scattare le fotografie (e quindi quante ore prima svegliarsi per riuscire a vedere l’alba).

Quando ci troviamo al momento dello scatto dobbiamo però sapere come inquadrare la scena che abbiamo davanti e questo tema viene trattato nel capitolo intitolato “Composizione”.

A differenza di altri generi fotografici, nella paesaggistica moderna si ricorre spesso a tecniche di unione degli scatti dal computer e nel capitolo “HDR e panoramiche” viene spiegato come unire più fotografie per ottenere un’immagine che abbia una risoluzione maggiore oppure che abbia più dettaglio nelle zone di ombre o di alte luci.

I capitoli successivi trattano invece di come scattare lunghe esposizioni per catturare il movimento nei paesaggi oppure della fotografia notturna per immortalare il cielo stellato e la Via Lattea.

Essendo Scott Kelby un esperto di post-produzione non poteva mancare un capitolo sul lavorare le nostre fotografie utilizzando Photoshop e Lightroom e con suggerimenti per aggiungere e modificare dettagli come nuvole e riflessi.

Il penultimo capitolo contiene suggerimenti vari in ordine sparso partendo da come proteggere la propria macchina fotografica in caso di pioggia a come simulare un grande lago utilizzando una pozzanghera d’acqua.

L’ultimo capitolo invece è il più interessante per me ed è intitolato “Ricette per paesaggi” con una foto per pagina e la spiegazione sotto di come è stata scattata e quali sono state le sfide da superare.

L’unica critica che ho verso questo libro è la dimensione delle immagini, sono spesso troppo piccole per apprezzare al meglio gli esempi mostrati considerando soprattutto che nelle pagine c’è molto spazio bianco sui bordi.

Conclusione

“Fotografare il paesaggio” di Scott Kelby è un libro che consiglio soprattutto a chi sta iniziando a fotografare paesaggi e vuole un testo di riferimento facile da consultare e che permetta di provare subito a scattare le prime fotografie di questo genere.

Non è un libro però che consiglierei a chi ha più esperienza nella paesaggistica, perché tratta gli argomenti in maniera basilare e le immagini non sono abbastanza grandi da poterle apprezzare come un libro fotografico artistico.

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